Batteria domestica Tesla: già boom di richieste per Powerwall
Powerwall, la batteria domestica per lo storage di energia, dopo pochi giorni dalla sua presentazione ha già raggiunto le 38.000 prenotazioni.
Fonte immagine: Tesla
Powerwall è stata presentata il 30 aprile e ha già riscosso un enorme successo. La batteria domestica di Tesla, che Elon Musk ha fatto conoscere ad una conferenza stampa in California, può vantare in pochi giorni ben 38.000 prenotazioni.
Questo per la versione domestica, ma la batteria Powerwall è stata presentata anche in forma scalabile per le aziende: nel Powerpack le batterie formeranno dei “blocchi” arrivando fino a 10 MWh. Per la versione aziendale le richieste sono state circa 2.800.
Un tale boom potrebbe essere motivato non soltanto dalla possibilità di massimizzare l’autoconsumo da fotovoltaico (permettendo l’accumulo di energia elettrica prodotta dai pannelli) e dalla facilità con cui tale congegno può rendere disponibile, nei momenti di necessità, energia elettrica accumulata nelle fasce orarie in cui costa meno, ma anche dai prezzi decisamente concorrenziali.
Da fine estate si troveranno in commercio sia batterie a 7 kWh di energia che a 10 kWh, più potenti. I prezzi si aggirano per la prima intorno ai 3.000 dollari, per la seconda intorno ai 3.500. Questi sono però solo i costi per l’installazione. Per far funzionare queste batterie serve un inverter in grado di agire in modo intelligente, che possa regolare la carica, gestire la batteria e monitorare i carichi. In commercio se ne trovano a 2.200-2.800 dollari.
SolarCity, azienda americana fornitrice di servizi energetici e “sorella” di Tesla, venderà un pacchetto che includerà batteria e inverter ad un prezzo di 5.000 dollari, per un leasing di 9 anni, o di 7.140 dollari per l’acquisto. Nel frattempo Tesla ha annunciato la collaborazione con aziende produttrici di inverter per raggiungere prezzi ancora più concorrenziali.
Resta il fatto che, come si legge nello studio “Rapidly falling costs of battery packs for electric vehicles” pubblicato in marzo sulla rivista Nature Climate Change, i leader del mercato globale delle batterie, tra i quali c’è anche Tesla, sono riusciti a produrre già oggi ai prezzi che si prevedeva sarebbero stati raggiunti nel 2020.
Ci potrebbe essere in futuro uno scatto alla competizione che potrebbe fare ulteriormente abbassare i prezzi, riuscendo a rendere la pratica dell’accumulo di energia una prassi, con tutti i benefici in termini di risparmio delle emissioni che questo comporterebbe.