Greenstyle Ambiente Inquinamento Bambina uccisa dall’inquinamento, la sentenza conferma

Bambina uccisa dall’inquinamento, la sentenza conferma

Bambina uccisa dall'inquinamento, da Londra arriva la sentenza di conferma: la piccola Emma è morta a causa dell'esposizione allo smog.

Bambina uccisa dall’inquinamento, la sentenza conferma

Fonte immagine: Pixabay

La bambina deceduta a Londra nel 2013, a seguito di una grave crisi asmatica, è stata uccisa anche a causa dell’inquinamento. È quanto conferma la sentenza sul processo che, nelle ultime settimane, ha acceso le attenzioni dell’opinione pubblica e dei legislatori in tutto il mondo. La piccola Ella Kissi-Debrah, morta dopo numerosi ricoveri in ospedale, avrebbe subito delle condizioni di salute precarie dovute all’esposizione continua a inquinanti.

Si tratta di una sentenza storica, poiché è la prima volta che viene riconosciuto anche dal punto di vista legale il peso dell’inquinamento sul decesso di un individuo.

Bambina morta per l’inquinamento: la sentenza

La storia è ormai ben nota. Ella, una bambina londinese di solo 9 anni, ha vissuto a lungo in un edificio di Southwark, affacciato sul trafficato svincolo stradale di South Circular Road. Affetta da asma, la piccola è stata ricoverata per ben 27 volte in ospedale per crisi respiratorie. L’ultima di queste crisi, avvenuta nel 2013, ne ha purtroppo comportato la morte.

I genitori hanno a lungo cercato di ottenere giustizia per il decesso della figlia, poiché convinti che smog e inquinamento abbiano inesorabilmente peggiorato le sue condizioni di salute. Prima dell’esisto fatale, la coppia pare avesse chiesto più volte delucidazioni agli esperti per comprendere un possibile legame tra i livelli di inquinamento dell’area e l’asma della piccola Emma, senza però ottenere informazioni adeguate sui pericoli della loro situazione.

Il caso è stato riaperto di recente, grazie a una perizia del medico legale Stephen Holgate, convinto delle responsabilità dell’esposizione a inquinanti. Analizzati i fatti, il magistrato Philip Barlow ha quindi emesso il suo verdetto:

Sono giunto alla conclusione che Ella morì di asma, ma a questo ha contribuito un’esposizione eccessiva all’inquinamento atmosferico.

Gli inquinanti sono stati quindi ufficialmente registrati nella certi
ficazione delle cause delle morte, come causa scatenante di “uno scompenso respiratorio acuto e una forma severa di asma”. Una decisione senza precedenti nel Regno Unito e, come specifica l’agenzia di stampa ANSA, forse anche per il mondo intero.

Fonte: ANSA

Seguici anche sui canali social