
Una coppia di balene.
UPDATE: a seguito delle proteste, i rappresentanti dell’azienda giapponese hanno comunicato l’interruzione della vendita di pappe per cani a base di balena.
Una specie a rischio d’estinzione messa in ulteriore pericolo dai proprietari di animali domestici. Può sembrare un nonsense, ma è invece realtà in quel del Giappone: spopola la pappa per cani a base di carne di balena dell’Atlantico. Un cibo di lusso che di giorno in giorno conquista sempre più consumatori, ignari – o forse disinteressati – delle conseguenze nefaste di un simile acquisto per la biodiversità dei mari.
>>Scopri il cane che salva le balene
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Non è certo un segreto: da sempre la carne di balena è parte della tradizione culinaria giapponese e, nonostante le proteste della comunità internazionale, il fenomeno della mattanza dei grandi mammiferi dell’oceano non si è mai arrestato. Non stupisce, di conseguenza, che dalle tavole dei ristoranti di lusso di Tokyo si sia finiti alla ciotola, anche quest’ultima particolarmente ricca, di Fido.
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Così come riporta PawNation, una compagnia della capitale giapponese starebbe offrendo la vendita di carne di balene del Nord Atlantico a tutti i consumatori che ne abbiano fatto richiesta. La Michinoku Farm, questo sarebbe il nome della società, avrebbe deciso di proporre questa specialità culinaria per cani perché tale carne è “povera in calorie e grassi, ma alta in proteine”. Le balene sarebbero catturate e uccise in Islanda, dove verrebbero poi sezionate e inviate tramite container in Sol Levante, pronte per essere commercializzate.
>>Leggi dell’UE contro l’estinzione delle balene
La responsabilità, in questo caso, non è però solo di chi produce certi alimenti, ma anche di chi decide di acquistarli. Pare che i clienti abbiano optato per la carne di balena così da “regalare qualcosa di differente al proprio cane”, un po’ per noia e un po’ per curiosità. Senza però rendersi conto di quale danno si sia facendo all’intero Pianeta, mettendo a repentaglio l’esistenza dei pochi esemplari di balene rimasti in libera circolazione nell’Atlantico. Siam sicuri che Fido, se potesse parlare, si direbbe più che contento delle sue consuete e poco lussuriose crocchette, senza bisogno di disturbare i giganti del mare.