Bacche di Goji a rischio chimico: quali evitare e come riconoscerle
Bacche di Goji a rischio chimico, allerta diffusa dal Ministero della Salute: ecco come riconoscere i lotti interessati e cosa fare.
Fonte immagine: Pixabay
Rischio chimico per alcuni lotti di bacche di Goji. Molto popolari come superfood, questi piccoli frutti rossi sono protagonisti questa volta di un’allerta diffusa dal Ministero della Salute. Diverse le confezioni coinvolte, come riportato nei sei avvisi ministeriali.
Sono interessate dall’allerta chimica le confezioni di bacche di Goji prodotte dalla Manuzzi srl, distribuite sia a marchio Manuzzi che Manusol. Si tratta in alcuni casi della vendita del singolo tipo, mentre in due casi si tratta di bustine contenenti un mix di frutti rossi.
Lo stabilimento indicato nell’allerta è sito in via Vilfredo Pareto 175 – 47521 Cesena (FC). A diffondere l’avviso la stessa azienda che commercializza il prodotto, dopo la ricezione di un avviso da parte del proprio fornitore:
Su segnalazione del nostro fornitore di materia prima il lotto impiegato per il confezionamento del prodotto indicato non risulterebbe idoneo per il superamento dei limiti di sostanza attiva su “carbofuran” (0,049 +/- 0,025).
Al fine di tutelare la sicurezza alimentare si consiglia di non consumare le bacche di Goji eventualmente acquistate, ma di restituire il prodotto presso il punto vendita. Di seguito i lotti interessati dall’allerta chimica e la relativa data di scadenza (o termine minimo di conservazione):
- 2011305 – 31-03-2021, confezioni da 50 grammi (28x50g Manusol);
- 2021106 – 31-05-2021, confezioni da 50 grammi (28x50g Manusol);
- 2012408 – 31-03-2021, confezioni da 65 grammi (Manuzzi);
- 2014206 – 31-03-2021, confezioni da 70 grammi (Misto frutti rossi 0,99 Manuzzi);
- 2022111 – 31-05-2021, confezioni da 225 grammi (Manuzzi);
Bacche di Goji contaminate da carbofuran, i rischi per la salute
In caso di ingestione di cibi contaminati, in questo caso le bacche di Goji, da carbofuran possono verificarsi intossicazioni anche di particolare gravità. È bene quindi attenersi alle indicazioni di sicurezza, evitando il consumo di prodotti a rischio.
L’ingestione di alimenti contaminati da carbofuran può provocare mal di testa, nausea, vomito, diarrea, crampi addominali, debolezza. Possono comparire inoltre forte sudorazione, scialorrea (forte salivazione) e nei casi più gravi perdita di conoscenza.
Più attinenti all’intossicazione per inalazione, ma da non sottovalutare, anche restringimento delle pupille, crampi muscolari e vertigine. In caso di comparsa di uno o più sintomi tra quelli elencati contattare quanto prima il proprio medico curante o recarsi presso il più vicino Pronto Soccorso.
Fonte: Ministero della Salute