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Axolotl: cos’è, dove vive, come si alleva

L'Axolotl è una salamandra larvale davvero curiosa, dalla tipica colorazione bianca: ecco dove vive e come si alleva.

Axolotl: cos’è, dove vive, come si alleva

Fonte immagine: Pixabay

Animaletto dalla fisicità particolare, l’Ambystoma mexicanum è una salamandra neotenica che compie l’intero ciclo vitale allo stadio larvale: è più comunemente nota come Axolotl e vive quasi unicamente all’interno del lago di Xochimilco, nei pressi di Città del Messico. La sua è una fisicità davvero unica, tanto da ricordare una forma aliena e sconosciuta: infatti il nome rimanda ai mostri d’acqua, anche se la sua è un’espressione davvero simpatica e molto buffa. Conosciamo bene questa particolare salamandra che vive quasi esclusivamente in acqua.

Chi è l’Axolotl

L’Axolotl è una salamandra che compie il suo ciclo vitale sotto forma larvale, una condizione nota come neotenia, che la fa apparire come una sorta di girino con tanto di pinna dorsale e ciuffi branchiali laterali. Questa conformazione fisica gli permette di vivere quasi esclusivamente in acqua, mentre raramente affronta una metamorfosi fisica, condizione che gli permetterebbe di vivere anche sulla terraferma. Parente della salamandra tigre, questo anfibio può vivere a lungo raggiungendo anche i 15 anni di età, prediligendo questa particolare forma fisica solo per una questione di sopravvivenza, legata alle disponibilità alimentari. Le zone acquatiche dove risiede offrono poca varietà alimentare e iodio, la forma larvale consente all’Axolotl di riprodursi e sopravvivere più facilmente adeguandosi alle offerte del suo habitat.

Habitat

Axolotl

Questa simpatica salamandra vive nelle acque del lago di Xochimilco, nei pressi di Città del Messico, suo habitat principale di cui è esemplare endemico. Ma la presenza dell’uomo, dei predatori e della salamandra tigre stanno insidiando l’esistenza dell’Axolotl, la cui sopravvivenza è messa a dura prova dai continui drenaggi del terreno, con relativa contaminazione dell’habitat naturale. Non solo, poiché l’animaletto viene spesso catturato perché considerato esemplare da compagnia oppure gustosa prelibatezza: un’esistenza complicata per l’Axolotl a forte rischio estinzione.

Caratteristiche fisiche

Può raggiungere i 45 centimetri, anche se la lunghezza media è di circa 23: l’Axolotl possiede un corpo in fase larvale bianco o albino dorato, con testa grande e occhi senza palpebre, mentre le zampe non sviluppate mostrano dita lunghissime. Altre colorazioni possono caratterizzare il corpo, come leucistico dalla tonalità rosa pallido con occhi neri, assantico ovvero grigio con occhi neri, e melanoide con corpo tutto nero senza macchie dorate o sottotono olivastro.

Le branchie appaiono ben visibili sia sulla parte anteriore che posteriore del corpo: con queste ultime respira e con le prime smuove e ossigena l’acqua quindi blocca le prede. I denti non sono sviluppati, per questo si nutre attraverso un meccanismo di suzione, catturando tutto ciò che giunge alla sua bocca come molluschi, vermi, larve, crostacei e piccoli pesci. Quando aumentano la disponibilità di iodio e quelle alimentari, ma anche lo stress ambientale e la presenza di predatori, può affrontare la metamorfosi in salamandra adulta, lasciando l’acqua per la terraferma, alla ricerca di prede più grandi.

Allevamento e curiosità

Axolotl

L’Axolotl è in grado di rigenerare parti del suo corpo senza presentare cicatrici, come ad esempio arti, polmoni, midollo spinale e persino parti del cervello. Questo particolare anfibio è molto ricercato e richiesto come animaletto da acquario ma, prima di accoglierne uno, è importante sapere che un esemplare deve poter contare su una vasca di 50 cl. Inoltre può vivere in coppia, mentre un aumento di presenze può scatenare reazioni di cannibalismo. Animaletto notturno, necessita di piccole grotte e spazi dove nascondersi durante il giorno, il fondo dell’acquario deve risultare composto da sabbia a grana grossa con spazi per il nuoto, in un’acqua con pH tra i 7 e 7.2 e temperatura tra i 16 ed i 20 gradi. La scelta dell’acqua deve risultare ottimale per impedire la sofferenza dell’animale o la carenza di sali o nutrimento per la cute, quindi meglio non improvvisarsi e chiedere supporto a esperti in materia.

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