Auto a guida autonoma per la mobilità sostenibile del futuro
La guida autonoma avrà effetti positivi sulle nostre vite, anche in chiave ecologica: ecco come.
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Quando si pensa alla guida autonoma vengono in mente pellicole cinematografiche ispirate più dalla fantasia che dalla concretezza, la realtà invece racconta di soluzioni che hanno migliorato la vita e la sicurezza dell’automobilista attraverso sistemi intelligenti e sempre più raffinati.
Oggi sono diversi i dispositivi che si possono avere su una vettura, e al momento si parla di guida autonoma di livello 2, quella nella quale il conducente ha ancora un ruolo fondamentale ma viene supportato nelle situazioni che creano maggiore stress e possono rappresentare un pericolo concreto. Infatti, il cruise control adattivo consente di viaggiare in autostrada rispettando i limiti di velocità e, al contempo, la distanza di sicurezza dagli altri veicoli rimanendo nella propria carreggiata. Poi c’è il rilevamento della stanchezza del guidatore che suggerisce quando effettuare una pausa. Mentre in città la frenata automatica d’emergenza blocca il veicolo in caso d’impatto imminente e riconosce pedoni e ciclisti. L’elenco è lungo e potremmo disquisire ulteriormente di tutte le funzioni che gli ADAS stanno aggiungendo ai sistemi attualmente in uso, ma bisogna guardare oltre, pensare al futuro, a quando la guida autonoma crescerà ulteriormente per incrementare la sicurezza e ridurre sensibilmente l’inquinamento.
Una soluzione intermedia firmata Seat dove il conducente è ancora protagonista
La sfida più grande è quella cittadina, dove Seat sta lavorando sulle potenzialità di un’interazione con le infrastrutture attraverso una Leon dotata di un sistema che sfrutta il protocollo CV2X. Grazie a quest’ultimo la vettura può indicare al conducente l’attraversamento di un pedone nei pressi di un semaforo o se l’auto sarà in grado di transitare con il verde. Per entrambe le situazioni una spia avvisa chi è al volante: in questo modo si può evitare una manovra brusca nel primo caso e guidare in maniera più fluida nel secondo. È una tecnologia intermedia, che conta ancora molto sul conducente.
La sfida Volkswagen sulla guida autonoma mira a risolvere le difficoltà presenti nelle aree urbane per predisporre ai veicoli senza conducente.
Un ulteriore passo avanti è rappresentato dal progetto UP-Drive, acronimo di Automated Urban Parking and Driving, finanziato dalla Commissione Europea e realizzato da Volkswagen in collaborazione con IBM e le Università Tecniche di Cluj-Napoca, Praga, e con il Politecnico ETH di Zurigo. In pratica, tutti i dati provenienti dai sensori presenti sui veicoli a guida autonoma, ottenuti sfruttando tecnologia laser, radar e telecamere, vengono inviati ad un processore che li analizza prendendo considerazione le informazioni più rilevanti in modo che il sistema possa reagire in appena 100 millisecondi. Tutto questo è fondamentale per lo sviluppo della guida autonoma nelle città, che è ben più complicata da realizzare considerando le tante variabili e le differenze di traffico e di infrastrutture tra i centri urbani.
Consumi ed emissioni in calo con la guida autonoma
Automobili intelligenti e connesse, in grado di scambiare informazioni con altri veicoli e con le infrastrutture possono ridurre sensibilmente consumi ed emissioni. Detta così l’affermazione può sembrare alquanto bizzarra, ma ci siamo mai chiesti se stiamo guidando nel modo corretto? Sono diverse le auto di nuova generazione pensate per una mobilità ecosostenibile e costruite in base ai dettami dello sviluppo sostenibile che forniscono al conducente consigli per risparmiare carburante attraverso uno stile di guida più green, perché inevitabilmente tendiamo a frenare e ad accelerare più del dovuto o nel momento sbagliato, con conseguente riduzione dell’autonomia a cui corrisponde un aumento nella produzione di sostanze inquinanti. Ecco, pensiamo adesso ad automobili che conoscono in tempo reale la situazione del traffico per intraprendere in autonomia itinerari alternativi, a vetture che procedono con un’andatura fluida e priva di incertezze, visto che conoscono esattamente la velocità con cui procedere per transitare con il semaforo verde o rallentare in corrispondenza dei tempi in cui scatterà il rosso. Veicoli in grado di evitare anche le collisioni conoscendo in tempo reale la posizione delle altre auto. Se a tutto questo aggiungiamo che il futuro dell’automotive è improntato verso la produzione di unità propulsive ad impatto zero, ecco che con la guida autonoma percorrenze e tempi di ricarica sarebbero calcolati in base alle abitudini di vita dell’utente.