
Nel 2024, l’Avis della provincia di Ancona ha registrato un totale di 19.488 soci, di cui 19.219 donatori attivi. Questo risultato include 1.454 nuovi iscritti, ma anche 1.773 depennamenti dovuti a motivi quali abbandoni, limiti di età o patologie. Sebbene si sia assistito a un leggero calo rispetto all’anno precedente, le raccolte di sangue hanno mostrato una performance complessiva di 34.488 unità. Di queste, 23.962 unità erano di sangue intero, 10.357 di plasma e 169 di aferesi. Questi dati, presentati durante l’Assemblea provinciale Avis di Ancona, hanno evidenziato una crescita rispetto al 2023, nonostante una flessione nella zona di Ancona, attribuibile a difficoltà nella raccolta dovute alla carenza di infermieri. Fortunatamente, questo calo è stato compensato da una maggiore affluenza di donatori in altri Centri Trasfusionali della provincia.
Il bilancio dell’assemblea provinciale
Durante l’Assemblea, dopo i saluti delle autorità, il presidente del Consiglio Regionale, Dino Latini, ha espresso il suo sostegno all’iniziativa. Le relazioni presentate dai vari gruppi, tra cui il Gruppo Giovani e il Consiglio Direttivo, hanno messo in luce i progressi e le sfide affrontate. È stata discussa anche la nomina dei delegati per l’Assemblea Avis Regionale Marche, prevista per il 13 aprile 2025, e per il rinnovo del Consiglio Regionale Marche, nonché per le strutture Avis Nazionale e gli incarichi per il quadriennio 2025-2028.
Obiettivi futuri e impegni
Romano Zenobi, presidente uscente, ha sottolineato come la provincia di Ancona abbia contribuito, negli anni passati, a garantire l’autosufficienza di sangue nelle Marche, supportando anche altre regioni in difficoltà. Nel 2024, gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti, ma ora l’attenzione si sposta verso il 2025, con ambiziosi traguardi da raggiungere. L’Avis mira a incrementare il numero di donatori fino a 20.000 e a ottenere tra 102.000 e 105.000 unità di sangue a livello regionale, con un obiettivo provinciale di 35.000 unità. Un aspetto cruciale di questa strategia sarà l’aumento della donazione di plasma rispetto al sangue intero.
Per raggiungere questi obiettivi, l’Avis si impegnerà a motivare i donatori, in particolare quelli appartenenti ai gruppi sanguigni meno richiesti. È fondamentale che si preparino a rispondere alle chiamate per gruppo sanguigno, rimanendo pronti a donare di più quando necessario. Questo non solo contribuirà alla solidarietà nazionale, ma sarà anche essenziale per affrontare eventuali problematiche eccezionali che potrebbero sorgere.