Assafetida: proprietà e come si mangia
L'assafetida è una pianta di origine orientale, utile in cucina come spezia: ecco le proprietà, gli usi comuni e come si mangia.
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L’assafetida, il cui nome botanico è Ferula assa-foetida, è una pianta erbacea della famiglia delle Umbelliferae. La pianta viene anche indicata anche con il nome comune di finocchio fetido o concime del diavolo selvatico.
Il nome nasce dalla fusione del termine persiano “resina” e da quello latino che si riferisce allo sgradevole odore.
Proprietà dell’Assafetida
La Ferula asafoetida è una pianta erbacea perenne originaria dell’Asia centrale, nel territorio che va dall’Iran orientale all’Afghanistan. Oggi è coltivata principalmente proprio in questi due Paesi, da dove viene esportata nel resto del mondo. In India la pianta è nota da tempo e impiegata per secoli sia nella medicina ayurvedica che nella cucina. Nei territori di origine, la spezia che si ricava da questa pianta è impiegata sia come aiuto digestivo che come condimento dei cibi e insaporitore delle conserve sott’aceto. È usata anche nelle erboristerie moderne per il trattamento di alcuni disturbi nervosi, ma anche nei rimedi per la bronchite, l’asma e la pertosse. Un tempo era impiegata anche nel trattamento della polmonite infantile e delle coliche.
La resina gommosa che si ricava dall’assafetida è considerata antispasmodica, carminativa, espettorante, lassativa e sedativa. Mentre l’olio volatile, che viene eliminato attraverso la respirazione passando attraverso i polmoni, è considerato un trattamento utile in caso di asma. l’Assafetida è stata anche usata come sedativo.
Studi recenti, compresi quelli farmacologici e biologici, hanno anche dimostrato che l’assafetida possiede diverse attività come antiossidante, antivirale, antimicotico, antidiabetico, antispasmodico, ipotensivo. Si tratta di dati preliminari raccolti perlopiù con studi di laboratorio: è necessario, tuttavia, uno studio dettagliato prima della sperimentazione clinica.
Come si Mangia e Ricette
Nell’antica Roma l’assafetida veniva conservata in barattoli insieme ai pinoli e poi impiegata per insaporire piatti delicati. In alternativa, la resina della pianta veniva disciolta in olio caldo, per poi essere aggiunta goccia a goccia ai cibi.
Impiegata con moderazione questa spezia, una volta cotta, ha un gusto simile a quello dell’aglio: aggiunta alle ricette di funghi e verdure ne migliora il sapore. È suggerita anche come insaporitore per le verdure, la carne e il pesce alla griglia. L’assafetida è usata come agente aromatizzante anche in alcune miscele di spezie. L’intera pianta è stata anche impiegata come verdura fresca.
Potenziali effetti collaterali e interazioni
Assafetida è considerata sicura per la maggior parte delle persone, se consumata nelle quantità che si trovano tipicamente negli alimenti. Tuttavia, un consumo eccessivo può causare nausea, vomito, diarrea e disturbi alle vie urinarie.
Se assunta come medicina, questa spezia può causare gonfiore delle labbra, eruttazione, flatulenza, diarrea, mal di testa, convulsioni e disturbi del sangue. Se usata per periodi prolungati da donne in premenopausa, può causare irregolarità nel ciclo mestruale. L’assafetida può potenziare l’attività degli anticoagulanti orali a base di warfarin.
Non ci sono evidenze cliniche a sostegno delle raccomandazioni sul dosaggio dell’assafetida, soprattutto se si tratta del suo impiego come medicinale: tradizionalmente si usa una dose giornaliera da 200 a 500 milligrammi di resina. Come insaporitore per gli alimenti, invece, si impiegano quantità inferiori.
In cucina
La spezia è un ottimo sostituto di aglio o cipolla: un pizzico aggiunge solo circa una caloria al pasto, senza grassi, colesterolo, sodio o zucchero. A favore del suo impiego in cucina c’è anche il fatto che si tratta di una spezia adatta a chi segue la dieta Fodmap per contrastare il gonfiore addominale.
È ottima anche nella cucina tradizionale italiana per le zuppe a base di lenticchie e gli stufati. Interessante l’aggiunta nella miscela di acqua e aceto, in cui vengono sbollentate le verdure prima della conservazione sottaceto.