Asparagina: a cosa serve questo amminoacido e dove si trova
A cosa serve e dove si trova la asparagina. Tutto sull'aminoacido indispensabile nella sintesi delle glicoproteine, precursore del neurotrasmettitore GABA.
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L’asparagina è un aminoacido utilizzato nella biosintesi delle proteine che viene sintetizzato a partire dall’acido aspartico e dall’ammonio. Il suo precursore è l’OAA, l’ossalacetato. È il primo amminoacido ad essere stato isolato ed è sintetizzato dal fegato.
È coinvolto in diverse funzioni del tessuto nervoso e cerebrale ed una sua carenza può provocare determinati disturbi che approfondiamo di seguito. Ma a cosa serve la asparagina, dove si trova?
Cos’è l’asparagina
Gli amminoacidi di dividono nelle seguenti categorie:
- Aminoacidi essenziali
- Aminoacidi essenziali ramificati
- Aminoacidi semi-essenziali
- Aminoacidi non essenziali
A quest’ultima categoria appartiene l’asparagina che fa parte, così, della categoria degli aminoacidi che il nostro corpo, in condizioni fisiologiche e non patologiche, è in grado di sintetizzare autonomamente senza la necessità di introdurne di puri.
A tale categoria appartengono anche l’alanina, l’arginina, l’acido aspartico, la cisteina, l’acido glutammico, la glicina, la prolina, la serina, la tirosina, l’istidina e la glutammina.
L’asparagina fu isolata per la prima volta a partire dal succo di asparagi (da qui il suo nome) nel 1806 dai chimici francesi Louis Nicolas Vauquelin e Pierre Jean Robiquet.
La sua formula è C4H8N2O3, è coinvolta nel controllo metabolico delle funzioni cellulari nel tessuto nervoso e cerebrale. Per questo è estremamente importante per la nostra salute. È fondamentale per la produzione di proteine, enzimi e tessuto muscolare del corpo. La sigla dell’amminoacido asparagina è il simbolo Asn.
Con l’acido aspartico è coinvolta nei processi di produzione di energia: trasportando l’azoto nell’organismo, costituisce un importante supporto per la produzione energetica ed è importante per il tessuto nervoso, per lo sviluppo e la funzionalità del cervello.
A cosa serve la asparagina?
Diverse, come abbiamo anticipato, sono le sue funzioni, ma se vi chiedete a cosa serve l’asparagina, essa influisce sulla sintesi delle glicoproteine, aiuta a sintetizzare le proteine muscolari, è coinvolta nella sintesi dell’ammoniaca ed è un precursore del neurotrasmettitore GABA con azione rilassante sul sistema nervoso.
Sintetizzando, convertendo l’asparagina in acido aspartico, il cervello e il sistema nervoso acquistano energia per il metabolismo. In quest’ottica l’asparagina aiuta nel controllo del metabolismo, nella buona salute del sistema nervoso e nel mantenere un giusto equilibrio delle nostre emozioni.
Inoltre, è responsabile della trasformazione di alcuni tipi di amminoacidi nel fegato. Quando il fegato non genera quantità adeguate di asparagina, il sistema nervoso ne risente dando vita a malesseri quali mal di testa, malumore e irritabilità o problemi di memoria.
Interessante è il beneficio che l’asparagina apporta agli sportivi: li aiuta a ridurre l’affaticamento e a condurre sessioni di allenamento intense e lunghe, anche se su tale aspetto sono ancora in corso studi scientifici che confermino tale sua proprietà.
Infine, forse non tutti lo sanno ma l’asparagina è fondamentale per il metabolismo dell’alcol: per questo trova spazio come ingrediente di diversi farmaci utili nel trattamento dei postumi di una sbornia.
Dove si trova l’asparagina?
L’asparagina non è essenziale per l’uomo. Questo significa che può essere sintetizzata da intermedi della via metabolica centrale e non è richiesta nella dieta. Solitamente, la sua ingestione tramite fonti naturali, con la quantità della stessa prodotta naturalmente nel corpo, è sufficiente per le esigenze di salute dell’individuo. Alimenti nei quali la asparagina è presente sono sia cibi animali che di origine vegetale. Quali:
- Latticini
- Siero di latte
- Manzo
- Uova
- Pollame
- Pesce
- Lattoalbumina
- Frutti di mare
- Asparagi
- Patate
- Semi
- Legumi
- Noci
- Soia
- Cereali integrali
Asparagina controindicazioni ed effetti collaterali
Il nostro corpo sintetizza l’asparagina attraverso altri aminoacidi. Chi segue un’alimentazione sana e con un buon apporto proteico non dovrebbe avere problemi di carenza di tale aminoacido. Tuttavia, non è impossibile che ciò avvenga.
Una sua carenza può comportare effetti collaterali quali disturbi metabolici, aumento dell’irritabilità, mal di testa e disturbi della memoria. L’integrazione di asparagina, laddove ve ne sia bisogno, è considerata sicuro. Tuttavia, in alcuni soggetti è preferibile evitarla: si tratta delle persone con problemi al fegato o ai reni.
Ne dovrebbero evitare l’integrazione anche le persone che soffrono di pancreatite o che ne hanno sofferto nel corso della loro vita. Infine, chi si trova in stato interessante o sta allattando, dovrebbe sentire il parere del medico per valutare se prenderla o meno.
Da uno studio condotto dal Cancer Research UK Cambridge Institute e pubblicato sulla rivista Nature, si è scoperto come bloccandone l’attività o riducendone il consumo, il numero di tumori secondari nei roditori è calato drasticamente o, comunque, è avanzato in maniera molto meno aggressiva. Ciò in quanto i tumori che producono grandi quantità di tale aminoacido sono anche quelli che si propagano più velocemente.
L’asparagina può fare male?
In via generale no, non causa problemi alla salute. Tuttavia, laddove subisca cambiamenti chimici può causare rischi. In particolare, in presenza di zuccheri l’asparagina può subire un cambiamento chimico quando viene riscaldata a più di 120° C.
Da tale reazione chimica risulta l’acrilammide. Si tratta di una sostanza parecchio diffusa anche in molti prodotti industriali che alcuni studi scientifici su animali associano allo sviluppo di tumori e alla mutazione genetica. Tesi che, però, non è stata provata sugli esseri umani.
Fonti