Ascaridi uomo: sintomi e consigli utili
Gli ascaridi sono un parassita che attacca i mammiferi, quindi anche l'uomo. I sintomi e alcuni consigli utili per evitare l'infestazione.
Gli ascaridi sono un parassita che tende a infestare i mammiferi. Questi intrusi possono quindi individuare come involontario ospite anche l’uomo, che quindi si trova a dover combattere con i fastidiosi sintomi di tale infestazione.
Il ciclo vitale degli ascaridi (Ascaris lumbricoides) si svolge per intero all’interno dell’ospite, a cominciare dalle vie orali. È attraverso tale accesso che il parassita si introduce nel corpo umano, per poi raggiungere il piccolo intestino, dove deposita le sue uova. Una volta schiuse, le larve fuoriuscite perforano le pareti intestinali inserendosi nel flusso sanguigno.
Giunte nel cuore vengono poi dirottate fino ai polmoni, da dove risalgono fino alle bocca per poi essere espulse tramite tosse o starnuti, oppure ingerite per tornare all’intestino e completare la propria maturazione, che avviene nell’arco di 2-3 mesi. Le femmine possono deporre fino a 200.000 uova al giorno, che vengono poi rilasciate con le feci e vanno a infestare l’ambiente.
All’uomo arrivano di solito attraverso la frutta e la verdura, se non adeguatamente lavate e soprattutto se non cotte. Il calore è a tutti gli effetti uno dei metodi più efficaci per evitare ogni rischio di infestazione. Anche il contatto diretto con la terra infestata da questo parassita può risultare una via d’accesso, in modo particolare se vengono portate le mani alla bocca prima di averle disinfettate.
In caso di infestazione di particolare gravità si può sperimentare un’occlusione tale da richiedere l’intervento chirurgico per la rimozione dei parassiti.
Sintomi
I sintomi dell’infestazione da ascaridi sono per lo più limitati all’apparato digerente e sono dolori addominali, nausea e vomito con episodi di diarrea alternati a periodi di costipazione. In alcuni casi uno o più vermi riescono invece a raggiungere anche la zona del fegato, ostruendo le vie biliari con il conseguente rischio di epatiti, colecistiti acute, ittero da stasi e calcolosi.
In alcuni casi tuttavia i sintomi possono manifestarsi in modalità meno evidenti aumentando quindi il pericolo derivato dall’infestazione. Il tessuto interessato tende a necrotizzare, mettendo nel tempo a rischio la stessa sopravvivenza dell’uomo.
Quando ancora in fase larvale, gli ascaridi possono indurre nelle prime fasi del loro sviluppo forti dolori a livello toracico, con possibilità da parte dell’uomo di espellere sangue dal colore rosso vivo attraverso dei violenti colpi di tosse.
Consigli utili
Il primo consiglio è senz’altro non sottovalutare i sintomi e presentarsi per una visita di controllo con il proprio medico curante non appena possibile. Date le possibili gravi conseguenze è meglio evitare di perdere tempo e lasciare il parassita libero di proseguire la sua maturazione.
Lavare accuratamente frutta e verdura, ricordandosi che la cottura è il metodo migliore per mettersi al riparo da possibili infestazioni di questo parassita. L’eventuale disinfezione deve essere operata mediante iodio, in quanto il cloro può rivelarsi inefficace.