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Aridocoltura: il metodo sostenibile per coltivare senza acqua

L'aridocoltura è una tecnica di coltivazione spesso impiegata in quelle aree del mondo in cui vi sono scarse precipitazioni e terreni perlopiù secchi, aridi e a rischio desertificazione. Per poter adottare questa strategia, bisogna conoscere le caratteristiche del terreno, i livelli di umidità e scegliere piante in grado di sopportare condizioni climatiche poco favorevoli. Ma quali piante si adattano all'aridocoltura?

Aridocoltura: il metodo sostenibile per coltivare senza acqua

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Nei paesi più aridi del mondo, in quelle zone in cui l’acqua e le precipitazioni scarseggiano, una tecnica agricola promettente è senz’altro l’aridocoltura, un metodo di coltivazione in grado di adattarsi a condizioni climatiche poco favorevoli, a terreni scarsamente irrigati e perlopiù semi-aridi.

Questa tecnica è stata adottata già da parecchio tempo in molte parti del mondo. Si pensi, ad esempio, ai Paesi nella fascia più calda del globo, all’Africa al Medio Oriente, ma anche alle aree più aride degli Stati Uniti, dell’Australia, dell’Europa e del Messico.

Quando la terra sembra poco incline ad accogliere coltivazioni di piante e fiori, e quando le precipitazioni sono davvero scarse, bisogna adattarsi mettendo in pratica delle strategie volte a ovviare a queste e altre criticità.

Per farlo, si fa ricorso a una serie di tecniche che mirano a rendere più fertili e fruttuosi anche i terreni più aridi. Ma come fare?

Ad esempio, coltivando piante che resistono alla siccità, o lavorando il terreno per far sì che riesca a immagazzinare quanta più acqua possibile. Vediamo quali sono le tecniche di aridocoltura più comuni e apprezzate e cosa si può coltivare in un terreno “senza acqua”.

Cos’è e a cosa serve l’aridocoltura?

Prima di vedere come coltivare con poca acqua, scopriamo esattamente a cosa serve l’aridocoltura. Sappiamo già che si tratta di una tecnica volta a ricavare abbondanti raccolti anche in condizioni climatiche e in terreni ben poco favorevoli.

In un mondo alle prese con problemi come l’allarmante innalzamento delle temperature, la riduzione delle precipitazioni e il progressivo processo di desertificazione, riuscire a coltivare anche laddove le piogge scarseggiano rappresenta un’abilità essenziale, a patto che le coltivazioni vengano gestite in modo sostenibile, senza gravare ulteriormente sulla nostra Terra.

Obiettivo primario dell’aridocoltura, dunque, è quello di riuscire a creare coltivazioni che siano al tempo stesso efficienti (in grado di fornire nutrimento anche in condizioni di scarsità idrica) e sostenibili.

Come coltivare in aridocoltura?

coltivazione terreno arido
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Ora che sappiamo cos’è e a cosa serve l’aridocoltura, bisognerà capire come creare un orto senza acqua. Quale coltura tollera la siccità? E quali piante resistono al caldo?

Questa tecnica richiede numerose conoscenze e uno studio attento del suolo, dei livelli di umidità e delle condizioni climatiche dell’area interessata.

L’aridocoltura prevede diversi passaggi, come l’arricchimento del terreno mediante sostanze organiche nutritive e un ottimale sfruttamento delle (poche) risorse idriche.

Inoltre, è necessario coprire il terreno con un’apposita pacciamatura naturale, in modo da trattenere l’umidità e ridurre, così, la necessità di irrigazioni.

Bisognerà inoltre fare attenzione ad eliminare le piante infestanti che sottraggono umidità e nutrimento alle coltivazioni. Tornando alle irrigazioni, solitamente si predilige il sistema “a goccia” o l’irrigazione a pioggia, in modo che le piante vengano innaffiate in modo adeguato.

Quali piante resistono al caldo?

Vediamo, infine, quali sono le piante da aridocoltura: quali ortaggi hanno bisogno di meno acqua? Ed è meglio coltivare piante da frutto o legumi? Come anticipato, nella scelta delle coltivazioni bisogna tenere in attenta considerazione le condizioni del terreno, l’umidità e il livello di precipitazioni dell’area interessata.

Il pomodoro e l’olivo, ad esempio, sono varietà ideali per l’aridocoltura. Solitamente, questa tecnica viene adottata per coltivare sia piante da frutto che verdure, cereali e legumi; il che include, oltre al già citato pomodoro e all’olivo, anche colture strategiche come alberi da frutto, zucchine, uva, fave, ceci, lenticchie, piante da foraggio per il bestiame, alcune varietà di erbe aromatiche e officinali, grano, mais e numerose altre tipologie di piante.

In questo elenco non possono mancare, naturalmente, anche le piante grasse (cactacee, succulente), perfettamente in grado di resistere anche a prolungati periodi di siccità.

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