Aragoste, l’appello dei veterinari: anestetico prima di bollirle
Aragoste, i veterinari britannici richiedono l'obbligo di anestesia o stordimento prima di cucinarle: d'accordo molti chef, anche Giorgio Locatelli.
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Un anestetico alle aragoste prima di cucinarle, per evitare a questi crostacei inutili sofferenze. È questo l’appello lanciato dai veterinari britannici, pronti a chiedere misure più stringenti per la gestione di animali tanto sensibili. Tradizione vuole che le aragoste vengano gettate vive nell’acqua bollente, una pratica che determina una morte lenta e atroci dolori.
Un’aragosta può rimanere viva anche per 15 minuti dopo essere stata immersa in acqua a 100 gradi, una tempistica che i veterinari d’Oltremanica ritengono ormai inaccettabile. Per questa ragione, la British Veterinary Association ha chiesto ufficialmente al governo di considerare questa modalità di cottura come maltrattamento a tutti gli effetti, ampliando le leggi sugli animali oggi in vigore nel Regno Unito.
L’associazione, che rappresenta oltre 18.000 veterinari in tutto il Paese, propone una morte dolce per questi animali, con la somministrazione di un anestetico. Ancora, incentivano l’utilizzo di device elettronici di stordimento preventivo, pensati per impedire all’animale di provare dolore una volta in acqua.
Aragoste: parlano i cuochi
Diversi cuochi hanno deciso di appoggiare la proposta della British Veterinary Association, tra cui lo chef Giorgio Locatelli. Da decenni uno dei cuochi stellati più famosi di Londra, e molto amato anche in Italia dato il suo ruolo di giudice a Masterchef, Locatelli ha così spiegato dalle pagine del Daily Mail:
Non solo è più umano, migliora anche la qualità delle carni. Tanti anni fa mia moglie ha visto uno chef gettare un’aragosta viva in pentola nella nostra cucina e per poco non ha chiesto il divorzio. Da allora usiamo un dispositivo di stordimento.
Anche Gary Jones, executive chef del “Le Manoir aux Quat’Saisons”, conferma l’utilità di questi dispositivi:
È molto veloce, efficiente e facile da usare. Nessuno ama cucinare le aragoste vive: non solo questo dispositivo è più umano rispetto ai metodi tradizionali, ma abbiamo addirittura notato dei miglioramenti alla qualità del prodotto.
Diverse nazioni mondiali hanno già vietato la cottura di crostacei vivi, come la Svizzera, l’Austria, la Norvegia, la Nuova Zelanda e alcuni stati dell’Australia.
Fonte: Daily Mail