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Inps e Ape Sociale (fonte_Facebook:Inps) (www.greenstyle.it)
L’APE Sociale, acronimo di Anticipo Pensionistico Sociale, continua a rappresentare una misura fondamentale per molti lavoratori.
Grazie alla Legge di Bilancio 2025 e al Decreto Fiscale, questo sostegno per i pensionati è stato prorogato fino al 31 dicembre 2028, mantenendo invariati i requisiti d’accesso rispetto all’anno precedente. Ma cosa significa questo per i potenziali beneficiari? Scopriamo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere sull’APE Sociale.
L’APE Sociale è stata confermata fino al 2028, rappresentando una misura essenziale per garantire maggiori opportunità di pensionamento anticipato a categorie di lavoratori in difficoltà. Questa decisione fa parte di una riforma più ampia delle pensioni, mirata a fornire maggiore flessibilità e a evitare l’applicazione rigida delle norme della Legge Fornero. La misura non solo offre una forma di previdenza, ma si propone anche come un intervento sociale per sostenere i lavoratori più vulnerabili.
L’APE Sociale è un’agevolazione che consente ai lavoratori di accedere a un anticipo della pensione, erogato dall’INPS, per coloro che soddisfano determinati requisiti anagrafici e contributivi. È rivolta a chi ha compiuto almeno 63 anni e 5 mesi e ha accumulato un’anzianità contributiva che varia tra i 28 e i 36 anni, a seconda delle specifiche condizioni lavorative. Questa misura, introdotta nel 2016, rappresenta una forma di accompagnamento verso la pensione, offrendo un sostegno economico fino al raggiungimento dell’età pensionabile.
Cosa cambia quest’anno e chi ha diritto all’APE Sociale
Le principali novità riguardano la proroga della misura e la regolamentazione sui redditi cumulabili. A partire da quest’anno, l’APE Sociale non è più cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, eccetto in caso di lavoro autonomo occasionale, che non può superare i 5.000 euro lordi annui. Questo cambiamento è significativo per i lavoratori che, pur avendo diritto all’APE, potrebbero dover affrontare limitazioni economiche più stringenti.
Per poter accedere all’APE Sociale, è necessario soddisfare alcuni requisiti specifici. I soggetti aventi diritto possono appartenere a diverse categorie, come:
- Disoccupati: Coloro che hanno perso il lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa, scadenza del contratto a tempo determinato, e che abbiano maturato almeno 30 anni di contributi.
- Caregiver: Chi assiste un coniuge o un familiare convivente con disabilità grave, con almeno 30 anni di contributi.
- Lavoratori in professioni gravose: Coloro che hanno svolto attività considerate gravose per almeno sette anni negli ultimi dieci, con requisiti specifici per alcune categorie professionali.
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In tutti i casi, è necessario avere almeno 63 anni e 5 mesi di età e rispettare i criteri contributivi previsti.
L’importo mensile dell’APE Sociale è calcolato sulla base della pensione che il richiedente avrà diritto di ricevere al momento del raggiungimento dei requisiti. Tuttavia, è importante notare che l’assegno non può superare i 1.500 euro al mese. Questo significa che chi ha diritto a una pensione maggiore potrebbe trovarsi a ricevere un importo inferiore a quanto atteso, con un potenziale impatto negativo sul proprio reddito futuro.
Queste informazioni sono fondamentali per coloro che stanno considerando l’opzione dell’APE Sociale nel 2025. Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, è consigliabile consultare direttamente il sito dell’INPS e rimanere informati sulle eventuali novità legislative.