Anubias nana: come piantarla e curarla
L'anubias nana è una pianta spesso utilizzata per abbellire gli acquari. Dalle foglie verdi al vistoso rizoma, ecco le caratteristiche e come coltivarla.
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L’anubias nana è una delle piante acquatiche più diffuse e apprezzate, tanto che viene spesso utilizzata per la gestione di piccoli acquari. Questo perché la varietà, dalle antiche origine africane, si adatta perfettamente ai fondali non troppo illuminati degli acquari, garantendo protezione ai pesci e filtrando in modo efficace l’acqua. La pianta ha anche infatti una buona capacità ossigenante. Ma come coltivarla?
Le piante acquatiche sono sempre molto delicate da piantare e coltivare, perché richiedono specifiche condizioni sia d’acqua che di temperatura. Per questo, è utile chiedere un parere al proprio esperto di acquacoltura di fiducia, soprattutto se si vuole destinare la pianta a un acquario che ospiterà specie differenti oltre ai classici pesci rossi. Di seguito, qualche utile consiglio.
Cosa è l’anubias nana
Con il termine anubias nana si identifica una varietà dell’Anubias barteri, una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Aracee. Si tratta di una pianta che cresce spontaneamente soprattutto in Nigeria e in Congo, ma che si può trovare in abbondanza anche in zone più a nord del continente africano, ad esempio lungo i margini di grandi fiumi come il Nilo. Proprio perché si tratta di una pianta di tipo fluviale, spesso anche abbondante nelle zone paludose, necessità di attingere ad acqua dolce.
La varietà “nana” è semplicemente una tipologia di piccole dimensioni dell’Anubias barteri, con la quale condivide gran parte delle caratteristiche. La pianta presenta un lungo rizoma, ricoperto da sottili radici, dal quale partono dei piccoli fusti e delle grandi foglie abbastanza lucide, di intenso colore verde. Le foglie possono raggiungere una lunghezza di 12 centimetri, per un’altezza totale della pianta di circa 30 centimetri, gran parte della coltivazione è sommersa.
L’anubias produce ciclicamente una piccola inflorescenza verde, che emerge dalle acque per rendere possibile l’impollinazione e, di conseguenza, la sua riproduzione naturale. La pianta può svilupparsi anche fuori dall’acqua, purché abbia accesso a un clima dall’elevata umidità.
Perché l’anubias nana si usa in acquario
Così come già accennato, l’anubias nana è una pianta spesso scelta per abbellire gli acquari. In particolare quelli che ospitano varietà d’acqua dolce, come i pesci rossi oppure i ciclidi. Ma per quale ragione è diventata una varietà tanto usata?
Come già ricordato, l’anubias nana è una pianta resistente, può essere quindi posizionata in immersione senza troppa fatica, né eccessive cure. Dopodiché, si tratta di una pianta molto adattabile – in particolare, predilige temperature tra i 18 e i 25 gradi – ed è quindi ideale per le condizioni richieste da molte varietà di pesci. Infine, oltre a essere molto semplice da moltiplicare, presenta un’ottima capacità di ossigenazione delle acque.
Come coltivare l’anubias nana
Viste le principali caratteristiche dell’anubias nana, in molti si chiederanno come incominciare a coltivarla o, meglio, a piantarla all’interno del proprio acquario. Prima di procedere è però necessario apprendere alcune delle necessità di questa varietà, affinché possa crescere rigogliosa.
Necessità della pianta
Come tutte le piante d’acquario, anche la anubias nana ha bisogno di alcune condizioni per poter crescere rigogliosa e moltiplicarsi con facilità. Fra le tante, si elencano le più importanti:
- Clima: la pianta si adatta particolarmente a temperature miti, comprese tra i 18 e i 28 gradi, preferibilmente mai sopra ai 30. Tende invece a soffrire la permanenza in acque troppo calde, come potrebbero essere quelle pensate per specie di pesci tropicali, inoltre teme le gelate;
- Terreno: l’anubias non ha bisogno di un particolare substrato o fondale all’interno dell’acquario, perché può adattarsi facilmente sia a fondi più terrosi che ai classici strati di ghiaia. Il suo rizoma è molto resistente e, per questo, capace di adattarsi alle più svariate condizioni. È però necessario che la pianta abbia accesso a buoni quantitativi di principi attivi azotati, ferro e magnesio, nonché a un pH di circa 6.5/7 e livelli di anidride carbonica ridotti;
- Esposizione solare: come accade per molte piante acquatiche, anche la anubias nana non ha bisogno di particolare luce. Si tratta infatti di una specie ombrofila ed è facile capirne le ragioni. Sui fondali naturali, come potrebbero essere quelli di un fiume, i raggi solari giungono con un’intensità ridotta, sia per la densità dell’acqua che per l’effetto riflettente della stessa.
Preparazione dell’acquario
La pianta africana non necessita di eccessive cure, ma è comunque sempre utile predisporre l’acquario affinché possa accoglierla al meglio. Tra i tanti elementi da tenere in considerazione:
- Substrato: si può predisporre il substrato dell’acquario come di consuetudine, magari prevedendo un livello di ghiaia e sassi, nonché una componente terrosa mediamente ridotta;
- Strati e livelli: è utile stratificare l’acquario con degli elementi che permettano non solo all’anubias di attecchire, ma anche di raggiungere facilmente la superficie giunto il momento della fioritura. Per farlo, si possono inserire nell’acquario delle rocce, dei rami d’albero o del tufo, su cui poi si adagerà il rizoma. Se la pianta si dovesse trovare a profondità troppo eccessive, potrebbe infatti morire;
- Acqua e fertilizzazione: si è già detto che questa varietà africana richiede temperature dell’acqua tra 18 e 28 gradi. È necessario anche verificare le sostanze nutritive disciolte in acqua – soprattutto magnesio e azoto – nonché che vi sia una sufficiente ossigenazione. In commercio esistono fertilizzanti specifici, di norma in forma liquida, che possono essere aggiunti alla coltivazione approfittando dei ciclici cambi dell’acqua;
- Posizione: poiché si parla di una pianta ombrofila, è necessario evitare posizioni nell’acquario che potrebbero rendere più intensa l’esposizione solare. In genere, la pianta non viene usata singolarmente al centro dell’acquario, bensì ai lati a ridosso di rocce, sassi, rami e alle tane degli stessi pesci.
Riproduzione per separazione
La moltiplicazione della anubias nana è semplice, soprattutto per separazione del rizoma. In natura di solito non avviene questo tipo di moltiplicazione ma, in assenza di spazi e di insetti impollinatori, è di certo la soluzione più immediata.
La riproduzione per separazione avviene semplicemente tagliando il rizoma con delle cesoie sterilizzate. Si otterrà quindi una pianta “madre” e una “figlia”. Quest’ultima potrà essere direttamente adagiata sul fondale, preoccupandosi però che il rizoma non venga coperto da sassolini o da sabbia, nonché adagiata sull’arredo interno dell’acquario.
In caso si scelga la seconda opzione, è utile fissare la pianta nella posizione desiderata – come ad esempio una roccia oppure del legno – con una striscia di nastro adesivo resistente all’acqua. Dopo poche settimane non solo il rizoma crescerà, a volte anche raddoppiando la sua dimensione, ma le radici incominceranno ad aggrapparsi all’oggetto prescelto. Quando sufficientemente stabile, il nastro potrà essere rimosso.
Non è invece frequente la coltivazione per seme, per gli usi all’interno degli acquari, si acquistano piantine già di almeno una decina di centimetri di altezza.
Riproduzione naturale
Più complessa è la riproduzione naturale dell’anubias nana, soprattutto a livello domestico, dove è difficile che si possano ricreare le stesse condizioni di cui la pianta ha bisogno.
In natura, la pianta produce un’inflorescenza – vagamente simile a una calla, ma completamente verde – su cui si posano gli insetti impollinatori. Trasportando polline e piccoli semi altrove, poiché trattenuti sulle zampe, gli insetti permettono la nascita di nuove colonie di anubias in altre zone. Questa modalità può essere utile se si coltiva la pianta all’aperto, ad esempio all’interno di un piccolo laghetto o stagno artificiale.
È essenziale considerare come la crescita dell’anubias sia però decisamente lenta, tanto che difficilmente produrrà una nuova foglia più di un paio di volte al mese. Di conseguenza, per abbellire un acquario domestico, è meglio acquistare varietà già sviluppate.
Come curare l’anubias nana nel tempo
Come facile intuire, l’anubias nana non può essere lasciata priva di cure, poiché rischia di marcire o, per contro, di proliferare indisturbata. Ciclicamente è necessaria una manutenzione, fortunatamente non troppo intensa né faticosa. Fra gli elementi da prendere in considerazione, si elencano:
- Verifica del pH: sia del substrato, attorno ai 5.5, che dell’acqua, tra 6.5 e 7.5;
- Copertura del rizoma: il rizoma della pianta non dovrebbe essere mai coperto, ma può essere che nel tempo si depositino sulle radici detriti, ghiaia smossa dai ricambi d’acqua, terriccio o sabbia. Quando accade, meglio liberare il rizoma;
- Illuminazione: se la luce è eccessiva, l’anubias tende a crescere più velocemente ma anche a essere colpita da dannose alghe;
- Potatura: quando la pianta è troppo vistosa, la si estrae momentaneamente dall’acqua e si rimuovono le foglie in eccesso. È consigliabile però separare il rizoma in più porzioni, ottenendo così diverse piantine “figlie” da distribuire in modo ordinato nell’acquario oppure da destinare ad altri progetti.