Animali puzzolenti per contrastrare i nemici
Animali astuti che utilizzano armi non convenzionali per sfuggire alla morte come ad esempio odori forti, acri e nauseabondi contro i predatori.
Che un cattivo odore possa tracciare una linea di demarcazione netta è risaputo: spesso è fonte di disagio e allontanamento. Ma se il tanfo in questione viene sprigionato a comando, può rivelarsi un’infallibile arma da combattimento contro i predatori più crudeli. È quello che devono aver pensato alcune specie animali pronte a irrorare il mondo con il loro odore acre e nauseabondo. La notizia arriva dal National Geographic, che mette sotto la lente di ingrandimento 5 animali dal tanfo insopportabile.
Il primo della lista è sicuramente l’avvoltoio, un adorabile pennuto che ama cibarsi di cadaveri e carogne in putrefazione. Un banchetto sicuramente particolare che l’animale non disdegna, garantendo un importante servizio alla comunità, cioè liberando il terreno da carcasse ricche di batteri. Esattamente come il menù anche la strategia difensiva è impressionante, perché l’avvoltoio come difesa utilizza il vomito. Rigurgitando ciò che ha mangiato l’animale deposita sul terreno, o contro il nemico, ciò che poco prima marciva al sole. Una sostanza sicuramente disgustosa e dal fetore insopportabile, un motivo più che buono per non sfidare il pennuto.
Nella lista degli astuti animali, ma dall’odore importante, non poteva certo mancare l’opossum. Il pittoresco marsupiale potrebbe concorrere per gli Oscar grazie alle sue doti recitative, pur di scappare dalle grinfie del nemico può fingersi morto per ore e ore. Eludendo quindi scontri e combattimenti, ma versando a terra svenuto con tanto di lingua a penzoloni. I predatori risulteranno così disorientati e, dopo vari tentativi, volgeranno altrove il loro interesse. Incentivati anche da un pessimo odore che l’animaletto riesce ad emanare dall’ano. Se invece passate dal Rio delle Amazzoni potrete imbattervi nel curioso e colorato hoatzin, un pennuto tropicale in grado di emettere un fetore pari al letame. Infatti l’uccello può ingurgitare fogliame e lasciarlo macerare nel gozzo per una lunga fermentazione, una caratteristica che lo accomuna ai bovini ma lo rende inavvicinabile.
Nella categoria dal tanfo pesante rientrano anche i millepiedi, vittime sacrificali di moltissimi predatori le pensano tutte per sfuggire alla morte. La via più comune è quella che li vede raggomitolarsi a palla, ma alcuni di loro spruzzano un liquido molto forte che irrita la pelle degli avversari. E infine, ultimi della lista, gli anaspidei ovvero molluschi conosciuti anche come lepri marine. Emettono un inchiostro tossico contenente opalina, in grado di bloccare i chemiorecettori dei predatori e quindi di impedire loro di percepire gli odori e la loro presenza.