Greenstyle Ambiente Animali Animali marini, l’elenco delle specie in via di estinzione

Animali marini, l’elenco delle specie in via di estinzione

Eccovi un elenco dei principali animali marini in via d'estinzione. E le cause le conosciamo tutti: l'uomo e le sue attività sono in pole position. Fra pesca illegale, inquinamento, plastiche, surriscaldamento globale, cambiamenti climatici c'è solo l'imbarazzo della scelta

Animali marini, l’elenco delle specie in via di estinzione

Non è facile fare un elenco delle specie di animali marini in via d’estinzione. Infatti non solo animali terrestri e volatili, anche diversi animali marini sono in via d’estinzione. L’elenco della lista rossa dell’IUCN degli animali in via d’estinzione, infatti, comprende anche diverse specie di animali marini, siano essi mammiferi che pesci e rettili. Per tacere, poi, di anfibi e uccelli. Le cause potete immaginarle facilmente: l’uomo e le sue attività stanno causando l’estinzione di tantissime specie animali.

Animali marini in via d’estinzione: la top 10

dugongo

Lo sappiamo che vi piacciono gli elenchi, quindi ecco una top 10 d’esempio degli animali marini in via d’estinzione più famosi:

  • Balenottera azzurra
  • Squalo (in realtà diverse specie sono a rischio)
  • Vaquita
  • Squalo
  • Tartaruga embricata
  • Tartaruga liuto
  • Tonno rosso
  • Orcella asiatica
  • Cavalluccio marino
  • Dugongo

Ma ci sono tante altre specie a rischio. Pensiamo alla foca monaca, ai pinguini, ai coralli, tutte specie che hanno a che fare con il mare e con gli oceani e che l’uomo sta mettendo a rischio.

Questa è una top ten di comodo, però, per sottolineare alcuni nomi noti. Questo perché, secondo la Lista Rossa IUCN, il 41% delle specie marine è a rischio. Andando a guardare i numeri, secondo l’IUCN le specie di animali e piante marine a rischio estinzione sono 1.550 su 17.093. Con il numero che è in continuo aumento.

Quali sono gli animali marini in via d’estinzione nel Mediterraneo?

Secondo quanto riferito dalla Lista Rossa IUCN (Internationl Unione for Conservation of Nature) ci sarebbero più di 40 specie di pesci nel mar Mediterraneo che sono a rischio estinzione. A rischio non sono solo molte specie di squali, ma anche diverse specie di pesci pescati a scopo commerciale. Per esempio il tonno rosso, il nasello, il branzino e la cernia bruna sono considerati o minacciate o quasi a rischio di estinzione a causa della pesca eccessiva che ha ridotto progressivamente gli stock ittici. Si pesca infatti più di quanto queste specie riescano a riprodursi.

Questo per tacere, poi, del declino di specie come la foca monaca: ogni avvistamento diventa motivo di gioia visto che le attività umane ne hanno ridotto sensibilmente la popolazione.

Le cause che portano gli animali marini a rischio estinzione

squalo

Se vi state chiedendo quali siano le cause che stanno portando così tante specie marine a rischio estinzione, è presto detto: l’uomo. La perdita di specie e di biodiversità è provocata dalle azioni sconsiderate dell’uomo.

Ecco alcune cause:

  • pesca eccessiva
  • pesca illegale e bracconaggio
  • inquinamento
  • aumento della plastica negli oceani
  • surriscaldamento globale con aumento della temperatura dell’acqua marina
  • cambiamenti climatici
  • specie invasive aliene
  • acidificazione degli oceani

Un esempio emblematico fatto dall’IUCN è quello dell’abalone. Venduti come frutti di mare, l’IUCN ha classificato 54 specie e 20 di queste sono a rischio estinzione. Pesca a strascico illegale, ondate anomale di caldo marino, carenza di alghe a causa del surriscaldamento globale (l’abalone si nutre di alghe), inquinamento, proliferazione di alghe che occupano il suo habitat, perdita dell’habitat, acidificazione delle acque, malattie… Tutto sto sta mettendo a rischio diverse specie di abalone.

Ma anche specie come i dugonghi sono a rischio estinzione. In questo caso anche l’antropizzazione eccessiva delle coste e l’inquinamento chimico stanno mettendo a rischio questi animali. Meglio non va per i coralli: il corallo pilastro, nel corso degli ultimi trenta anni, si sono ridotti dell’80%, passando da uno status vulnerabile a uno di gravemente minacciato.

Fonti:

  1. WWF Italia
  2. Legambiente
  3. Focus
  4. National Geographic
  5. MarineBio Conservacy Society
  6. Smithsonian Ocean
  7. IUCN

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