Animali esotici come cuccioli domestici, un fenomeno in crescita. Secondo le ultime stime contenute nel rapporto dell’EFA (Eurogroup for Animals), riassunto sul sito della LAV, si tratterebbe di una vera e propria esplosione delle importazioni. Vengono inoltre sollevate alcune questioni riguardanti la tutela della biodiversità, la salute di questi esseri viventi oltre che dell’uomo stesso.
La definizione “domestici” può essere decisamente troppo stretta per procioni, scimmiette di Barberia e pipistrelli della frutta egiziani, soprattutto per quanto riguarda la loro sicurezza e tutela. Su queste e altre specie inserite nell’elenco dell’EFA si conosce ancora poco sulle effettive necessità alimentari, sanitarie e riproduttive, un deficit che rende questi animali selvatici poco indicati ad essere tenuti in casa.
Oltre al rischio per la salute di questi piccoli animali c’è però anche quello per l’essere umano. Alcuni di questi esemplari possono rivelarsi portatori di zoonosi, malattie potenzialmente trasmissibili all’uomo o alla fauna del nuovo paese di residenza. Prima di procedere all’acquisto di una simile specie, oltre all’opportunità di tale scelta, occorrerà valutare la propria reale conoscenza delle sue necessità e dei fabbisogni sanitari.
Su questo si è espresso lo stesso Eurogroup for Animals attraverso alcune indicazioni rivolte principalmente ai governi nazionali:
Per chi fosse già in possesso di un animale esotico l’invito è a non allarmarsi ricorrendo ad un gesto impulsivo e irrazionale come l’abbandono in parchi e campagne, ma qualora si desiderassero maggiori informazioni contattare i giardini zoologici, strutture veterinarie autorizzate o la stessa LAV.
Per coloro invece che fossero ancora alla ricerca del loro cucciolo ideale, consigliamo una visita al canile o al gattile cittadino: troverete certamente chi saprà darvi tutta la compagnia e l’amore di cui avete bisogno.