Animali domestici: giro d’affari da oltre 2 miliardi di euro
In Italia 7,3 milioni di gatti e 7 di cani, il 58% degli animali da compagnia vive in appartamento in famiglie più numerose della media nazionale.
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Quanti animali ci sono nelle nostre case? Oltre 60 milioni, con un rapporto dunque di uno ad uno tra il numero di pet e la popolazione residente. Per la precisione si tratta di 29,9 milioni di pesci, 12,9 milioni di uccelli, 7,3 milioni di gatti, 7 milioni di cani, 1,8 milioni di piccoli mammiferi, 1,4 milioni di rettili e un mercato che vale oltre 2 miliardi di euro.
Sono solo alcune delle cifre che emergono dalla 13esima edizione del sempre completissimo rapporto Assalco-Zoomark realizzato da Assalco, l’associazione nazionale tra le imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia. Un documento che affronta entrambi i lati della faccenda: quello economico e quello più strettamente sociale.
Sul primo fronte il rapporto segnala un giro d’affari da oltre 2 miliardi di euro per un totale di 556.424 tonnellate vendute in termini di “pet food”, con un incremento del fatturato del 2,8% sull’anno scorso. Prodotti premium, di alta qualità e con formati più piccoli oltre che dietetici e a supporto di patologiche specifiche sono le tendenze. Nel dettaglio, gli alimenti per gatto rappresentano il 52,6% del valore totale del mercato mentre quelli per il cane il 47,4%, pari a quasi 986 milioni di euro. Anche durante l’emergenza Covid-19 l’alimentazione degli animali da compagnia è rimasta ai primi posti, facendo segnare il classico “effetto scorta” nelle prime settimane di marzo sia nei supermercati che nei negozi e nelle catene specializzate.
Ma chi sono i proprietari, dove e come vivono i nostri amati pet? La maggioranza (58%) dei proprietari vive in un appartamento. Il 55% ha bambini o ragazzi in famiglia, a prescindere dalla specie di pet che ospita. Ed è interessante notare come tale percentuale aumenti fino al 73% nelle case in cui è presente un piccolo mammifero come conigli, cavie, cincillà, criceti, furetti, roditori mentre si attesi al 52% tra i proprietari di cani e gatti. Le famiglie dei proprietari di animali da compagnia sono inoltre composte mediamente da un numero più elevato di membri rispetto alla media nazionale: hanno una media di 3,4 componenti contro 2,3.
Tra le tendenze emerse c’è infatti anche quella di non limitarsi al possesso di un solo animale: tra i proprietari intervistati, infatti, la media è di 2,16 animali da compagnia posseduti. La quasi totalità alimenta il proprio “amico” con alimenti industriali confezionati: il dato ammonta rispettivamente al 96% e al 97%. Una percentuale molto significativa di loro inoltre sceglie un mix di alimenti umidi e secchi, rispettivamente il 65% di proprietari di gatti e il 41% di quelli dei cani.
Capitolo giochi e giochini. Al primo posto delle preoccupazioni c’è la qualità dei materiali con cui sono realizzati, con il 40% delle preferenze, che è l’aspetto principale considerato dai proprietari di cani e gatti. Ma è anche rilevante la quota di chi manifesta un certo interesse ad acquistare giochi che favoriscano l’autonomia del cane e del gatto (28%) e lo sviluppo mentale dell’animale d’affezione (26%).
L’innovazione nel mondo degli accessori non poteva non passare anche attraverso dispositivi elettronici che forniscono un aiuto al proprietario sfruttando la tecnologia, per esempio quando si è fuori casa. Nello specifico, tra i prodotti che risulterebbe più interessante acquistare ci sarebbero le lettiere autopulenti per i gatti, che ottengono una media del 40% di citazioni in termini di interesse all’acquisto ponderato. Anche il pettine elettronico per la pulizia del pelo e l’eliminazione dei parassiti riscontra un certo grado d’interesse, così come i collari con Gps, d’interesse tanto per i proprietari di cani che di gatti in caso di fughe o smarrimenti.
Gli animali da compagnia contribuiscono alla gioia e benessere dei proprietari, soprattutto in periodi di stress come quelli che stiamo vivendo. “In assenza di sintomi riferibili a Covid-19 e se non si è in isolamento domiciliare, passare del tempo con il proprio animale d’affezione e accompagnare il proprio cane nell’uscita quotidiana (nel rispetto della normativa) contribuisce a mantenere in salute il proprietario e i pet” spiega il rapporto. È bene ricordare inoltre che non esiste alcuna evidenza che gli animali da compagnia giochino un ruolo nella diffusione di Sars-Cov-2. Tuttavia, la possibilità che possano contrarre l’infezione pone domande in merito alla gestione sanitaria degli animali di proprietà di pazienti affetti da Covid-19.
“L‘importanza degli animali d’affezione in Italia appare già evidente dal dato numerico – spiega Gianmarco Ferrari, presidente di Assalco – si stima che in Italia nel 2019 fossero presenti più di 60 milioni di pet, confermando quindi il rapporto di uno ad uno tra gli animali da compagnia e la popolazione residente nel nostro Paese. Non solo: i pet sono a tutti gli effetti parte integrante della famiglia e contribuiscono al suo benessere. Anche ai tempi di Covid-19, quando il beneficio di avere un animale da compagnia, sia per il singolo sia per la famiglia, è di valore inestimabile riducendo lo stress e la solitudine. Come evidenziato dalla ricerca che abbiamo condotto con Iri, l’importanza degli animali d’affezione nella nostra società si traduce in scelte d’acquisto essenzialmente finalizzate al benessere del pet, a prescindere dalla specie di appartenenza e dalla tipologia di prodotto oggetto d’acquisto, se alimentazione, accessoristica e igiene, snack e supplementi”.