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Animali domestici nei condomini: leggi e regole da rispettare

La presenza di animali domestici nei condomini è regolata da leggi ben precise, ma bisogna conoscere anche le regole di buonsenso per una pacifica convivenza tra vicini di casa. Cosa dice la Legge a riguardo?

Animali domestici nei condomini: leggi e regole da rispettare

Fonte immagine: Pixabay

Cosa dice la Legge riguardo la convivenza con animali domestici nei condomini, e quali sono le leggi che disciplinano il comportamento dei padroni di cani, gatti e altri pets? La presenza di animali domestici nei complessi condominiali è spesso causa di numerosi screzi, litigi e vere e proprie faide tra vicini. Sarà capitato a tutti di dover studiare, lavorare o anche solo riposare, e di non riuscire a farlo per via dell’insistente latrato di un cane o delle urla di un pappagallo.

Ma cosa dice la legge a riguardo? E in quali frangenti un vicino di casa può lamentarsi per i rumori molesti o le deiezioni degli animali domestici di un condomino?

In questo articolo vogliamo capire meglio quali sono le leggi che regolano la presenza di animali domestici nei condomini. Conoscere le regole e le norme previste dalla Legge, infatti, ci permetterà – come padroncini o come vicini di casa – di affrontare determinate situazioni con consapevolezza, e arginare possibili liti e costose diatribe legali.

Vediamo dunque cosa dice la legge sui gatti e altri animali domestici in condominio.

Cosa dicono le leggi sugli animali domestici nei condomini?

pappagallo domestico
Fonte: Pixabay

Esistono alcune leggi che regolano la presenza di cani, gatti, serpenti, conigli e altri pets all’interno di un edificio condominiale. Per la precisione, si tratta della Legge 220/120, secondo cui nessun condominio può vietare la presenza o il possesso di animali domestici, in quanto questi fanno parte del nucleo familiare. Sono, ergo, dei membri della famiglia a tutti gli effetti.

Allo stesso modo, il condominio non può vietare al proprietario di portare il proprio animale domestico negli spazi comuni, come le scale, l’ascensore, il giardino e così via.

A questa norma, si aggiunge quella dell’articolo 1138 del codice civile riguardo la detenzione di animali domestici, secondo cui “le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici” ai condomini.

Un’eccezione riguarda le case in affitto: in tal caso, se il proprietario dell’immobile stabilisce nel contratto il divieto di tenere animali domestici, tale clausola dovrà essere rispettata dall’affittuario.

Quali animali si possono tenere in condominio?

Fra poco vedremo cosa fare se un cane disturba il condominio o se il padrone non dovesse raccogliere le sue deiezioni. Prima, però, rispondiamo a una domanda piuttosto comune, e cioè: quali animali domestici si possono tenere in un condominio? La prima risposta che ci viene in mente è “cani e gatti”, ma sarebbe troppo ovvia e, soprattutto, riduttiva.

In base alla Legge 220/2012, oltre ai quattrozampe più famosi, possiamo adottare anche uccellini, tartarughe, conigli, pesci, furetti, pappagalli, cavie peruviane, chinchilla, gechi, iguane, draghi barbuti, serpenti e ricci africani.

Va da sé che, per alcune tipologie di animali, sono necessarie apposite certificazioni e autorizzazioni, specialmente se si tratta di specie protette e/o in via di estinzione.

Cani, gatti e regole di buona convivenza

gatto in condominio
Fonte: Pixabay

Come anticipato, sebbene esistano delle leggi ben precise che regolano la presenza di animali domestici nei condomini, bisogna comunque attenersi a quelle che vengono definite come “regole di buonsenso” e di civile convivenza. Facciamo qualche esempio:

  • Non è consentito lasciare i cani liberi di gironzolare nel condominio senza guinzaglio: i cani possono accedere agli spazi comuni, purché siano portati al guinzaglio dal proprio padroncino;
  • Deiezioni: il tema delle feci e della pipì dei cani in condominio è un argomento scottante. Molti padroncini, purtroppo, non puliscono le deiezioni dei propri animali, e ciò rappresenta un vero problema. Chiaramente, i padroncini dovrebbero portare con sé delle bustine per raccogliere sempre le feci del proprio animale domestico.
  • Se il cane è particolarmente aggressivo, oltre ad essere portato al guinzaglio, dovrà anche indossare una museruola.
  • Qualora il cane dovesse causare danni alla struttura o ai vicini, il padrone sarà tenuto a risponderne sia economicamente che, se necessario, legalmente.

Cani, condominio e rumori molesti

Che fare, invece, nel caso dei cani in condominio che abbaiano a tutte le ore? In generale, da bravi vicini di casa, dobbiamo comprendere che quello che percepiamo come “rumore molesto” è in realtà un mezzo di espressione per l’animale, e il cane – proprio come qualsiasi altro animale al mondo – ha diritto di potersi esprimere. Anche abbaiando.

Tuttavia, è chiaro che i proprietari dovrebbero fare in modo che il loro animale non disturbi eccessivamente il vicinato e che non turbi la quiete del quartiere. A sancirlo è anche l’articolo 659 del Codice Penale, che riguarda schiamazzi e rumori in condominio.

I latrati del cane non devono superare un certo limite di tollerabilità (che potrebbe essere valutato mediante apposita perizia). In tal caso, il proprietario dovrebbe essere avvisato e trovare delle soluzioni adeguate sia per il pet che per il quieto vivere.

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