Spesso come proprietario avrai sentito il tuo veterinario parlare di Anagrafe Canina, soprattutto in relazione all’applicazione del microchip del cane o eventuali passaggi di proprietà.
Ma in molti non sanno cosa sia, a cosa serva e quando bisogna rivolgersi ad essa. Ecco dunque qualche info su come funzioni in Italia.
È la banca dati informatica nella quale vengono registrati cani, gatti e furetti identificati tramite microchip. Il microchip è obbligatorio per tutti i cani, mentre per i gatti è obbligatorio solo per quelli di Milano e alcune zone limitrofe.
Inoltre è obbligatorio per tutti i cani, gatti e furetti che debbano fare una vaccinazione antirabbica e/o il passaporto.
Detto questo, specifichiamo subito che, purtroppo, un’Anagrafe Canina nazionale accessibile a tutti i veterinari di tutte le regioni non esiste. O meglio: qui si trova la Banca dati dell’Anagrafe Animali d’Affezione, ma non tutti i cani, gatti e furetti identificati vi sono stati caricati.
La maggior parte si trova ancora solamente nelle Anagrafi Territoriali. Ogni regione, infatti, ha la sua Anagrafe dei cani che è indipendente da quelle delle altre regioni. Per capirci: se ho un cane registrato nell’Anagrafe canina della Lombardia e lo cerco in quella del Lazio non lo troverò in quanto le anagrafi territoriali non sono comunicanti fra di loro.
Il che crea un bel problema quando un cane registrato in una certa regione si perde in un’altra: per cercare i suoi proprietari è necessario andare a fare una ricerca in ogni singola Anagrafe Territoriale.
Tutte le Anagrafi Regionali, però, si basano sul medesimo principio: il cane, il gatto o il furetto vengono identificati tramite il microchip. Il microchip può essere inserito solamente da:
L’iscrizione prevede la registrazione informatica dei dati anagrafici aggiornati del proprietario, dell’eventuale detentore e dell’animale. In questo modo se si perde, viene ritrovato e si legge il microchip, ecco che si può risalire al suo proprietario, restituendoglielo.
Come privato cittadino, l’unica cosa che puoi fare è provare a cercare il microchip del cane o sulla Banca Dati generale o sulle Anagrafi Territoriali. Ma attenzione: per la legge sulla privacy, l’unico dato che ti verrà rivelato è a quale Asl il cane è stato registrato. Stop, niente altro: non potrai assolutamente sapere nome, indirizzo e recapiti del proprietario del cane.
Anche nel caso il cane trovato vagante fosse stato portato da un veterinario per leggere il microchip, questi non potrà assolutamente rivelarti nessun dato sensibile relativo al cane o al suo proprietario.
Quello che il veterinario dovrà fare in questo caso è contattare i Servizi Veterinari dell’Asl, leggergli il microchip e seguire le loro istruzioni. Di solito sono: tieni il cane in custodia in ambulatorio fino a quando non arriverà il tecnico preposto che preleverà il cane e lo porterà in canile. Da qui verrà contattato il proprietario e restituito.
Come cittadino non puoi assolutamente tenerti il cane cercando di ritrovare il proprietario da solo in quanto, se non segui la procedura corretta, il proprietario potrebbe anche accusarti di furto. Questo a meno che tu non abbia provveduto a contattare direttamente l’Asur e questa ti abbia autorizzato a tenere temporaneamente il cane in custodia sempre in attesa dell’arrivo del tecnico di cui sopra.
Se invece hai appena preso un cane e vuoi sapere se il passaggio di proprietà sia andato a buon fine, quello che devi fare è contattare i Servizi Veterinari, fornire loro il microchip del cane e tutti i dati richiesti e saranno loro a dirti a che punto è il passaggio.
Però anche qui ci sono delle variazioni regionali: in alcune regioni, il passaggio può essere fatto solo presso i Servizi Veterinari dell’Asur, in altre anche dai veterinari liberi professionisti autorizzati.
Il passaggio di proprietà dovrebbe essere fatto entro 15 giorni dalla cessione del cane. Il proprietario originario del cane effettua la comunicazione all’Asl di registrazione del cane. Questa dà comunicazione all’Asl del nuovo proprietario del cane se diversa dalla prima.
Per finire, il nuovo proprietario deve dare anche lui comunicazione alla sua Asl, altrimenti il passaggio non verrà completato.
Non tutte le città italiane hanno una sede dell’Anagrafe dei cani. Solitamente gli uffici sono collocati nella sede Asur di riferimento della zona. Devi chiedere al tuo veterinario quali siano i Servizi Veterinari di riferimento in quanto non sempre coincidono con la sede dell’Asl umana.
Parlando delle Anagrafi Territoriali, invece, online trovi:
Per esempio, l’Anagrafe di Torino servirà non solo per la città di Torino, ma anche per alcune città limitrofe. Idem dicasi per quella di Bologna, di Genova, di Firenze o di Palermo. In città piccole è difficile che ci siano i Servizi Veterinari, solitamente le trovi nella città o paese più grosso della zona.
Come proprietario, può esserti utile rivolgerti all’Anagrafe quando:
Anche i veterinari spesso si rivolgono all’Anagrafe. Per esempio sono obbligati a segnalare ai Servizi Veterinari cani sprovvisti di microchip e di cui il proprietario si rifiuta di applicarlo.
Talvolta, come detto prima, facendo una REV, ci si rende conto di qualche discrepanza con i dati, quindi può essere utile contattare i Servizi Veterinari e l’Anagrafe per capire come sistemare la situazione.
Il veterinario può controllare sull’Anagrafe che quel cane sia davvero intestato al proprietario o che non risultino passaggi di proprietà ancora terminati.
Fonte
Salute.gov
Anagrafe Canina Lombardia
Anagrafe Canina Marche