Nel mondo esiste un numero incalcolabile di discariche, molte delle quali sono abusive o vengono gestite in maniera inappropriata, mettendo in serio pericolo le popolazioni locali e l’ambiente globale. Ma quali sono le più grandi discariche di rifiuti nel mondo? Dagli Stati Uniti all’India, dall’Italia all’Africa, alcune di queste discariche raggiungono dimensioni davvero incredibili.
Con una decisone storica lo stato di Lagos in Nigeria ha messo al bando il polistirolo e la plastica monouso: tutti i dettagli della novità.
Il biossido di azoto (NO2) si forma principalmente dalle reazioni tra l’ossigeno e l’azoto durante la combustione di carbone, petrolio e gas naturale nel traffico veicolare e negli impianti industriali. Per ridurlo, si possono promuovere i trasporti sostenibili, adottare tecnologie a basse emissioni, imporre normative più rigorose sulle emissioni. In casa, invece, si possono ispezionare regolarmente i dispositivi a gas, areare la cucina, evitare di fumare in ambienti chiusi.
Un recente studio ha svelato come i paguri usino conchiglie di plastica come casa e protezione, tutto a causa dell’inquinamento. Questi animali si sono trovati a doversi adattare in tal modo al comportamento sconsiderato dell’uomo
Spesso tendiamo a dimenticarlo, ma anche i farmaci inquinano. L’inquinamento da medicinali è un problema che riguarda tutti i Paesi, e non è determinato solamente dalle scorrette modalità di smaltimento dei farmaci, ma anche da ulteriori cause spesso insospettabili. Ma a conti fatti, quanto inquinano i farmaci che usiamo abitualmente?
Tutti vorremmo abitare ogni giorno in ambiente sicuri, salutari, salubri. Ma quanto ne sappiamo di potenziali sostanze che possono mettere a rischio la nostra salute e la salute di chi ci circonda? I composti organici volatili dovrebbero essere conosciuti da tutti. Così come andrebbero evitati da ognuno di noi. Sapere cosa sono i COV e […]
Per inquinamento elettromagnetico si intendere la generazione di campi elettromagnetici di natura antropica, ovvero prodotti dall’uomo e non derivanti dal fondo naturale terrestre. Questo fenomeno si è notato a partire dai primi decenni dello scorso secolo, ad esempio con lo sviluppo della rete elettrica oppure degli impianti per le trasmissioni televisive, radiofoniche e per le comunicazioni cellulari. L’Italia adotta limiti di esposizione rigidi, come principio di precauzione.
L’inquinamento domestico è un problema che riguarda tutti noi; le sostanze pericolose che si annidano nelle nostre case sono parecchie, e possono mettere a rischio la nostra salute. La buona notizia è che possiamo evitare gli inquinanti domestici, ma per farlo dobbiamo prima imparare a riconoscerli.
La cremazione delle salme diventa sempre più richiesta, tuttavia non bisogna sottovalutarne l’impatto ambientale. Ogni singola procedura può rilasciare dai 240 ai 400 chilogrammi di anidride carbonica in atmosfera, a cui si aggiungono metalli pesanti, particolato sottile e ultrasottile, composti organici volatili e molte altre sostanze chimiche inquinanti. In linea generale, un forno crematorio presenta livelli di inquinamento simili agli inceneritori per i rifiuti.
Sebbene sia forse meno noto rispetto a quello da plastica o all’inquinamento dei mari, l’inquinamento dei suoli è uno dei più grandi problemi con cui dobbiamo fare i conti oggi e nell’immediato futuro. Questa forma di inquinamento colpisce la Terra nelle sue profondità, alterandone l’equilibrio chimico, fisico e biologico, e comportando gravi conseguenze a catena.
Sono diverse e tutte potenzialmente preoccupanti: includono rischi cardiovascolari e respiratori, come bronchiti e asma. Le particelle sottili penetrano nei polmoni, causando danni a lungo termine. Gas quali ozono e biossido di azoto possono danneggiare il sistema respiratorio e aumentare l’incidenza di malattie cardiache. Le conseguenze includono irritazione delle vie respiratorie, riduzione della funzione polmonare e possono contribuire a malattie croniche, compreso il cancro polmonare.
L’inquinamento luminoso, causato dall’eccessiva illuminazione notturna, ha un impatto negativo sulla biodiversità: disturba gli animali notturni e altera i cicli naturali. Le fonti luminose incontrollate influenzano il comportamento degli animali, con effetti diretti sulla riproduzione e la migrazione. Nell’uomo, può causare disturbi del sonno, alterare i ritmi circadiani e avere implicazioni sulla salute fisica e mentale.
La scelta delle lampadine per la casa potrebbe non essere così semplice o scontata come sembra. Prima di acquistare un prodotto a caso, bisogna capire quali lampadine consumano e inquinano meno, quali certificazioni cercare e i migliori modelli da scegliere.
Anche la tecnologia e internet possono inquinare. Secondo recenti dati, infatti, pare che questo settore possa avere un impatto ambientale maggiore rispetto a quello del traffico aereo, soprattutto per quello che riguarda le emissioni di CO2 emesse nell’aria. Ad avere un impatto maggiore sono i data center, ma anche i materiali con cui i device sono costruiti, che devono essere smaltiti in modo consono e magari recuperati per creare nuovi dispositivi.
Il biossido di zolfo, anche detto anidride solforosa (o SO2) è un gas tossico presente nell’atmosfera. Questo gas può avere un profondo impatto sull’ambiente e sulla nostra salute.
Il mondo della fast fashion, o moda veloce, ci sta mostrando una serie di problemi di carattere ambientale. Ci sono infatti rifiuti tessili che affollano le discariche, ma anche microplastiche che stanno inquinando le falde acquifere. I tempi del “compro bene e conservo per una vita” sono passati, ma le conseguenze di scelte di acquisto a tempo determinato stanno piegando il pianeta.
Non solo emissioni di CO2 da carbone, ma anche metalli pesanti e particolati sono legati alla sua combustione. Il carbone è uno dei combustibili fossili più adoperati, ma è anche un inquinante potente che può danneggiare ambiente e salute pubblica. Ed è per questo che si cerca di sostituirlo con fonti di energia più pulite, in grado di eliminare gli effetti negativi a cui accennavamo.
I PFAS sono delle sostanze chimiche impermeabilizzanti, diffuse in moltissimi strumenti di uso quotidiano. Di recente si è scoperta la loro pericolosità.
Ovunque le cerchi, le trovi: stiamo parlando delle microplastiche, microscopici pezzettini di plastica che galleggiano nei mari e si accumulano nel suolo e nell’aria. Ma cosa sono esattamente? E qual è l’impatto di queste minuscole particelle sull’ambiente e sulla nostra salute?
Il benzene è un idrocarburo aromatico utilizzato nell’industria chimica, presente anche nel fumo di tabacco e negli scarichi delle auto. È altamente tossico e può causare gravi danni per la salute, incluso il rischio di leucemia. L’inquinamento da benzene deriva principalmente dalle emissioni industriali, dai veicoli a motore e dalle attività di combustione. La sua pericolosità deriva dalla sua volatilità e dalla sua persistenza nell’ambiente, causa di danni anche all’ecosistema.