Alopecia da stress: sintomi, cure, tempi di guarigione
L'ortica da stress è sempre più diffusa: ecco quali sono i sintomi, le cure a oggi conosciute, le alternative e i tempi di guarigione principali.
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Fra i disturbi che più frequentemente derivano dai veloci ritmi di vita moderni, l’alopecia da stress è uno dei più diffusi. Si tratta infatti di una rapida perdita di capelli, soprattutto nelle zone centrali del capo, dovuta a fattori psicosomatici quali le tensioni accumulate a livello quotidiano. Per questo motivo è più propriamente definita alopecia psicogena, tanto da richiedere l’aiuto di specifici professionisti. Ma quali sono i sintomi, quali le cure e, ancora, quali i tempi di guarigione?
Prima di cominciare, è bene sottolineare come l’alopecia psicogena non debba essere confusa con l’andropecia androgenetica – quest’ultima, come suggerisce il nome, tipica degli uomini – o con l’alopecia areata. È quindi sempre necessario affidarsi al proprio medico curante, il quale potrà indirizzare il paziente verso i professionisti più indicati, come il dermatologo.
Alopecia da stress: cosa è?
Per alopecia da stress – detta anche alopecia psicogena, così come già accennato – si intende una forma di perdita di capelli, solitamente più marcata al centro del capo e dalla rapida manifestazione. Di norma, viene abbastanza facilmente identificata poiché tende a noi coinvolgere l’attaccatura frontale della chioma, come avviene ad esempio per l’alopecia androgenetica, né si presenta con vistose chiazze come in quella areata. Non a caso, la diagnosi si esegue proprio quando alla perdita dei capelli non è associato un riscontro di tipicità verso le altre forme già elencate. Ancora, l’alopecia da stress tende a concentrarsi principalmente sul cuoio capelluto, mentre altre varianti possono frequentemente colpire anche i peli del corpo.
Il riconoscimento dell’alopecia psicogena spetta sempre al medico e allo specialista, dopo aver escluso altre cause alla base della perdita dei capelli. In genere, oltre all’esame obiettivo del cuoio capelluto e del capello, vengono vagliate anche le condizioni psicologiche del soggetto, per verificare disturbi legati alle tensioni, all’ansia e alla depressione. La problematica si associa anche ad alcuni sintomi facilmente identificabili dal paziente, come prurito della cute, produzione eccessiva di sebo, dolore, arrossamento e infiammazione del cuoio capelluto, forfora e molto altro ancora.
Al momento non sembra essere ben noto il meccanismo che porta alla caduta del capello durante i periodi più stressanti della vita, anche perché l’intensità varia molto da persona a persona, tuttavia un ruolo fondamentale potrebbe essere giocato dagli ormoni che vengono solitamente prodotti in queste condizioni di disagio, come il cortisolo e l’adrenalina.
Cura e tempi di guarigione
L’alopecia psicogena non è un disturbo definitivo o irrimediabile: in genere, in concomitanza con la riduzione dei fattori di stress, i capelli tornano a ricrescere normalmente. È infatti abbastanza raro che venga a crearsi un danno al follicolo che ne impedisca il ritorno in attività, come in altre forme di alopecia che prevedono l’atrofizzazione o la cicatrizzazione dello stesso. L’approccio, tuttavia, è multidisciplinare poiché coinvolge anche il supporto di tipo psicologico.
Il primo passo è quello di cercare di eliminare, o quantomeno ridurre, le fonti di stress nella propria esistenza, optando per uno stile di vita più calmo e salutare. In questo senso, utile è adottare una dieta equilibrata e benefica – ad esempio, il regime alimentare mediterraneo – e mantenersi attivi e in movimento: lo sport e l’attività fisica, infatti, rappresentano dei validi alleati per smaltire le tensioni. Utile è anche un supporto psicoterapico, per aiutare il paziente a gestire al meglio i compiti quotidiani e ridurre ansia e depressione. Allo stile di vita e alla terapia può inoltre aggiungersi un percorso farmacologico, sempre impostato dallo specialista, nonché trattamenti di ultima generazione per stimolare l’attività dei follicoli come quello al laser.
Come facile intuire, si può ricorrere anche ad alcuni rimedi naturali per facilitare il processo di guarigione, anche se dovranno essere sempre abbinati ad altri interventi poiché non risolutivi. Il ricorso a sostanze naturali, ovviamente, deve essere concordato con il medico per vagliarne non solo l’efficacia, ma anche eventuali interazioni con i farmaci in corso di somministrazione e ipersensibilità personali. Fra i più diffusi vi sono ortiche e cipolla, che permettono di riequilibrare la produzione di sebo riducendo il fenomeno della forfora, così come ritrovati contro le infiammazioni quali il gel di aloe vera. Utile potrebbe essere anche l’olio di jojoba, data la sua enorme abbondanza di vitamina E. I tempi di guarigione sono variabili, poiché dipendono dall’intensità della caduta, l’estensione dell’area affetta e le condizioni – soprattutto psicologiche – del soggetto.