Aloe Arborescens: cos’è e a cosa serve
L'Aloe Arborescens è una pianta succulenta da cui si ricava un gel ricco di proprietà benefiche e curative: vediamo a cosa serve e quando e come usarla.
Fonte immagine: Aloe via pixabay
L’Aloe Arborescens è una pianta della famiglia delle Aloacee. Come gli altri esemplari è una succulenta: le foglie sono dotate di tessuti, detti parenchimi acquiferi, in grado di riempirsi di grandi quantità di acqua.
La pianta si presenta come un cespuglio ramificato che può raggiungere, nel suo habitat naturale, grandi dimensioni: le foglie possono arrivare a misurare anche 60 cm e il fusto nel complesso può raggiungere anche i quattro metri di altezza. Cresce spontanea nelle aree desertiche dell’Africa settentrionale, tuttavia è diventata una pianta comune anche in italia e negli altri stati affacciati sul Mediterraneo. L’Aloe Arborescens è una pianta piuttosto resistente, il nemico principale è la temperatura e, perciò, chi desidera affrontarne la coltivazione domestica dovrà essere pronto a proteggerla durante l’inverno.
A oggi comunque più che per scopi ornamentali l’Aloe Arborescens viene cercata e studiata per le sue qualità medicinali: le doti curative di questa pianta sono note in Europa già dal 1.500 circa, ma molto probabilmente alla medicina popolare delle zone in cui questa aloe è autoctona le sue qualità sono note sin dall’antichità.
Prima di descrivere le caratteristiche fitoterapiche della pianta è necessario specificare che si tratta di un esemplare diverso dalla più nota “aloe vera”, il nome botanico è Aloe Barbadensis: le due piante hanno effetti benefici simili, ma l’Arborescens è “meno acquosa” pertanto i principi attivi del gel sono più concentrati, quindi il succo che se ne ottiene è di qualitativamente migliore.
A cosa serve
L’aloe Arborescens viene coltivata allo scopo di prelevare dalle sue foglie il parenchima acquifero, più noto come gel di aloe che contiene fitocomposti con una dimostrata attività benefica. Il gel di Arborescens:
- è un buon integratore di amminoacidi come prolina, tirosina, fenilalanina, istidina, arginina, triptofano e serina;
- è una fonte di vitamine, contiene in buona concentrazione la vitamina A, B1, B2, B12, C, E, acido folico e niacina;
- apporta mucopolisaccaridi naturali, tra i quali appunto l’acemannano, che migliorano e regolano l’attività intestinale semplicemente stimolando la naturale peristalsi;
- sempre grazie alla presenza dei mammani ha naturali proprietà antiacido e facilita la remissione dei sintomi del bruciore di stomaco acuto;
- è un remineralizzante, infatti apporta minerali importanti per l’organismo come calcio, sodio, ferro, potassio, cromo, magnesio, rame e zinco;
- supporta l’attività del sistema immunitario favorendo l’attività enzimatica grazie al buon apporto di sali minerali, come zinco, manganese e ferro.
Per la sua attività protettiva sulla mucosa gastrica e intestinale il gel di aloe è indicato anche a supporto di terapie farmacologiche che hanno riconosciuti effetti collaterali a carico dell’apparato digerente: la concomitante somministrazione di aloe riduce l’intensità, e in molti casi risolve, l’acidità di stomaco o la stitichezza indotta dalle terapie.
Il gel d’aloe è utile anche a uso topico e non è raro che venga proposto in formulazioni indicate per rigenerare la pelle, per lenire infiammazioni o scottature solari o domestiche, piccole ferite o irritazioni atopiche.
Come si assume
L’aloe in gel va assunta, anche quotidianamente prima dei pasti. La dose consigliata potrebbe dipendere dalla ricetta utilizzata per la preparazione: in pratica più concentrato è il gel minore sarà la quantità che se ne dovrà assumere. Tuttavia ormai in commercio c’è una sostanziale omogeneità dei prodotti e lo schema posologico più comune è: 1 cucchiaio di gel d’aloe 3 volte al giorno trenta minuti prima dei pasti.
La scelta al momento dell’acquisto deve essere anche orientata in base al tipo di contenitore: l’aloe è fotosensibile, quindi è indispensabile che il contenitore del gel d’aloe sia scuro. In ogni caso, pur non essendo noti effetti avversi, è sempre meglio rivolgersi al medico e informarsi anche sulle eventuali controindicazioni personali all’assunzione.