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Allerta Listeria per la tartare di scottona: i lotti interessati

Allerta Listeria monocytogenes nella tartare di scottona, l'avviso diffuso dal Ministero della Salute insieme alle indicazioni utili.

Allerta Listeria per la tartare di scottona: i lotti interessati

Fonte immagine: Unsplash

Allerta Listeria monocytogenes lanciata dal Ministero della Salute per quanto riguarda una vendita di tartare di scottona. I lotti interessati sono a marchio Filè, prodotto dall’azienda Santo Stefano Spa, con stabilimento a Sandrigo in Provincia di Vicenza.

L’alimento è venduto in vassoi da 160 grammi l’uno e, dopo un’accurata analisi, è stata riscontrata la presenza della Listeria monocytogenes, ma in un’unità campionaria. La tartare in questione fa parte dei lotti 310346 con data di scadenza 12/05/2021, 310355 con scadenza 13/05/2021, e 310383 con scadenza 15/05/2021.

Il ministero, che ne ha fermato la vendita, ha avvertito la popolazione di non consumare l’articolo in questione, raccomandando di riconsegnare il tutto al punto vendita dove è avvenuto l’acquisto. Un’accortezza importante per la salute e per evitare l’ingestione accidentale del prodotto. L’avviso ministeriale è corredato da una precisazione, ovvero che:

La quantificazione è inferiore ai limiti di rilevabilità del sistema analitico (10 ufc/g prodotto)

Listeria monocytogenes e i cibi crudi

La contaminazione dei cibi da parte del batterio Listeria monocytogenes è nota come listeriosi e interessa in prevalenza gli alimenti crudi, tra questi latte e formaggi non pastorizzati.

Anche frutta e verdura possono entrare in contatto con il batterio direttamente dal terreno, fino a raggiungere l’organismo se non lavate e pulite accuratamente. Senza dimenticare un’altra tipologia di cibi ovvero pesce e carne cruda e poco cotta, dove la Listeria monocytogenes riesce a sopravvivere indisturbata.

Quando si tratta di garantire la sicurezza alimentare agire con attenzione è fondamentale. Questo perché la listeriosi può agire indisturbata e palesarsi attraverso la sua forma tipica ovvero dopo ore dall’ingestione, colpendo l’intestino e manifestandosi attraverso febbre, nausea, dolori muscolari ma principalmente diarrea.

L’infezione può diventare invasiva e assumere una forma differente, definita sistemica, con il batterio che dall’intestino investe il sangue e l’organismo. Raggiungendo il sistema nervoso e manifestandosi anche a distanza di mesi attraverso sintomi differenti quali emicrania, meningite, confusione, irrigidimento del collo e anche perdita dell’equilibrio.

Fonte: Ministero della Salute

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