Allergie: reazioni al latte vaccino, aumentano i decessi infantili
Il Regno Unito segnala un aumento dei decessi infantili dati da allergie al latte vaccino: una percentuale bassa, ma in crescita.
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Una recente ricerca pubblicata su The BMJ ha segnalato un possibile aumento delle allergie di tipo alimentare in molte zone del mondo, con un dato significativo di crescita legato al latte vaccino.
Fa riferimento in particolare ai decessi infantili causati dal consumo dello stesso, una percentuale per fortuna ancora bassa, ma che segna un aumento significativo. È proprio il latte a catalizzare l’attenzione con un 26% di decessi per allergia alimentare nei bambini in età scolare, occupando un ruolo di rilievo nelle anafilassi alimentari con esito negativo.
Un dato evidenziato dall’incremento dei ricoveri ospedalieri per allergie alimentari triplicati solo negli ultimi venti anni, ma con una diminuzione dei decessi totali. I dati sono il frutto di un percorso lungo iniziato nel 1998 e concluso 2018, riguardante i ricoveri per gravi reazioni allergiche nelle strutture ospedaliere del Regno Unito.
Ciò che ha colpito gli esperti è stato l’aumento delle degenze dei minori di quindici anni per reazioni allergiche al cibo, in particolare al latte vaccino. Con una percentuale di decessi pari al 26% solo nei bambini più piccoli e del 5% negli adulti.
Allergie alimentari e decessi, un problema sottostimato?
Gli esperti che hanno seguito lo studio sono preoccupati dal trend dei decessi infantili indotti da un’allergia al latte vaccino, che supererebbe quello favorito dalle noci anche se tristemente al comando con un 46% e in grado di colpire ogni età. I ricercatori temono che il numero delle morti per allergie alimentari sia in realtà sottostimato, per questo invocano un registro nazionale che conservi tutti i decessi per anafilassi.
Nonostante l’allergia infantile al latte vaccino sia in grande percentuale superabile, può comunque colpire duramente e risultare persistente tanto da causare la morte. La crescita di questa tipologia di problematica ha aumentato la richiesta di prescrizioni di penne autoiniettatrici di adrenalina, un supporto vitale contro le gravi reazioni allergiche. Una forte richiesta che ha segnato un aumento pari al 336%, ma per osservare l’andamento della crisi è necessario un registro nazionale (come richiedono anche le famiglie e gli stessi medici).
Fonte: Daily Mail