Allergia graminacee: sintomi e cibi da evitare
L'allergia alle graminacee è la più comune tra le pollinosi, vediamo come si manifesta, quali sono i sintomi e quali alimenti sarebbe meglio evitare.
Fonte immagine: Graminacee via Pixabay
L’allergia alle graminacee è la forma più diffusa di pollinosi nel mondo. Si manifesta con una sintomatologia piuttosto fastidiosa sopratutto in primavera, quando le nubi di polline vengono trasportate dal vento, per un naturale fenomeno di sviluppo e riproduzione delle piante. I pollini si depositano ovunque, anche a diversi chilometri di distanza dalle piante che li hanno prodotti. I sintomi clinici dell’allergia ai pollini non sono dunque legati alla presenza nelle vicinanze di alcune graminacee, perché il contatto con le vie aeree, e le mucose in generale, avviene a causa della presenza dei pollini nell’aria.
Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute, tra i pazienti che soffrono di rinite allergica, con o senza interessamento anche della congiuntiva oculare, circa il 15-20% ha sintomi gravi, mentre si stima che la percentuale di coloro che soffrono di asma da polline vari dal 5-12%.
Chi soffre di allergia alle graminacee, nel periodo di fioritura delle piante può alleviare i sintomi con alcuni accorgimenti: uscire preferibilmente la mattina presto o la sera, evitare le gite in campagna e i parchi nei quali è stata da poco tagliata l’erba, limitare l’apertura dei finestrini dell’auto e ridurre il soggiorno in luoghi aperti. Le graminacee, inoltre, sono erbe molto diffuse soprattutto in Italia settentrionale e centrale.
Vediamo quali sono i sintomi più comuni di questa pollinosi e quali cibi possono causare il fenomeno della reattività crociata. Quest’ultimo si manifesta quando gli anticorpi inducono una reazione immunitaria di fronte ad un allergene che proviene da un’altra specie, ossia non da una graminacea.
I sintomi dell’allergia alle graminacee
I pazienti che soffrono di questa pollinosi sono afflitti, nel periodo di fioritura, dai seguenti sintimi, in modo più o meno intenso nello svolgimento delle comuni attività quotidiane:
- congestione nasale e ipersecrezione, naso che cola;
- prurito al naso e, in alcuni casi, anche agli occhi;
- starnuti e tosse;
- intensa lacrimazione e arrossamento degli occhi;
- malessere generale, spossatezza e sonnolenza.
I sintomi possono essere controllati, oltre che con gli accorgimenti già elencati, anche con una adeguata terapia antistaminica. Quest’ultima va chiaramente consigliata dal medico e seguita con rigore, per favorire una buona riduzione dei sintomi e il sensibile miglioramento della qualità di vita.
Cross-reattività con gli alimenti: quali evitare
Conoscere quali cibi evitare è molto importante per scongiurare il peggioramento dei sintomi, ma anche a scopo preventivo. Gli alimenti per cui è stata descritta, in diversi lavori scientifici, la cross-reattività nei soggetti allergici sono:
- miele millefiori;
- melone, anguria, arancia e agrumi, kiwi, pesca, albicocca, ciliegia, prugna, mela;
- pomodoro, patata, melanzana;
- arachidi, mandorla;
- raramente frumento e cereali e loro derivati come pane, pasta;
L’approccio più sicuro e clinicamente rilevante è eliminare dalla dieta questi alimenti, allo scopo di evitare l’allergene, oppure – come nel caso del miele – scegliere quello di castagno o di corbezzolo.
Fortunatamente non tutti i pazienti che soffrono di allergia alle graminacee manifestano anche sintomi all’ingestione di tutti, o solo alcuno, degli alimenti elencati. La reazione crociata è soggettiva, dipende anche dalla quantità dell’antigene e spesso si manifesta solo per pochi cibi, solo durante il periodo di pollinazione. Al manifestarsi dei sintomi allergici dopo aver ingerito un alimento, è importante recarsi dal medico e procedere con un adeguato percorso diagnostico.