Allergia alle fragole: cause e sintomi
Cosa provoca la reazione allergica alle fragole e quali sono i sintomi da tenere sotto controllo, prestando attenzione ai rush cutanei ma non solo.
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Le fragole sono tra i frutti più apprezzati e consumati, soprattutto durante la stagione primaverile. Si prestano a una notevole varietà di ricette e preparazioni non solo dolci, ma sono anche ben note per le loro potenzialità legate al corretto funzionamento del metabolismo, alla lotta all’invecchiamento, alla protezione dei denti. Come altri prodotti alimentari contengono degli allergeni, tanto che in alcuni casi si parla di allergia alle fragole.
Ricche di antiossidanti, di minerali come magnesio e potassio e di vitamina C, hanno inoltre un impatto positivo per il funzionamento del sistema immunitario. Sebbene siano veri e propri concentrati di proprietà benefiche e depurative, come anticipato le fragole sono da annoverare tra i cibi il cui consumo può causare problemi per l’organismo, dando origine a reazioni considerate solitamente di tipo allergico.
Una precisazione è tuttavia doverosa: le fragole possono causare solo una reazione pseudo-allergica che non coinvolge direttamente il sistema immunitario, pur replicando nelle sue manifestazioni un’allergia vera e propria.
Allergia fragole, cause
La fragola non è un alimento allergizzante ma è ricco di istamina, come pomodori e crostacei, una sostanza che, se rilasciata dall’organismo in quantità eccessiva, può essere responsabile do reazioni cutanee e di fastidiose manifestazioni che coinvolgono l’apparato respiratorio e gastrointestinale.
Il consumo di fragole e la conseguente liberazione di istamina, generalmente, non dà alcun disturbo poiché questo composto viene assorbito e degradato grazie ad uno specifico enzima. Nei soggetti particolarmente sensibili a questo “mediatore chimico”, invece, il processo di smaltimento non avviene in maniera completa e l’eccesso di stamina dà origine ai sintomi pseudo-allergici.
Prima infanzia
Una reazione pseudo-allergica alle fragole può manifestarsi anche nella prima infanzia. Generalmente è preferibile aspettare almeno i 12 mesi di vita – se non i due anni – per proporre questo frutto ai più piccoli, procedendo a piccole dosi e attendendo almeno tre giorni prima di introdurre nella loro alimentazione un nuovo alimento per verificare eventuali reazioni. In ogni caso, è sempre meglio consultarsi con il pediatra per procedere nel modo consigliato e monitorare ogni effetto delle variazioni nella dieta dei bambini.
Allergia fragole, sintomi
Le più frequenti manifestazioni della reazione pseudo-allergica alle fragole coinvolgono l’epidermide: si parla di rush cutanei caratterizzati da prurito e puntini rossi, generalmente evidenti dopo poco tempo dall’ingestione di questo frutto. Non è possibile determinare la quantità di fragole che l’organismo è in grado di tollerare e smaltire senza problemi, infatti le reazioni variano in base alla predisposizione individuale.
In alcuni casi, sebbene più rari, possono verificarsi vere e proprie forme di orticaria e dermatite estesa, oppure disturbi che riguardano la bocca e la gola come gonfiore, prurito al palato e formicolio. Altrettanto raramente sono state documentate reazioni di portata più vasta come vomito, diarrea, crampi addominali.
In generale i sintomi più lievi possono essere tenuti sotto controllo attraverso gli antistaminici, considerando anche il fatto che la reazione si protrae fino a quanto la quantità di istamina in eccesso viene smaltita e rientra nei livelli standard.
Anche in questi casi, ma soprattutto se ci si accorge di reazioni insolite o particolarmente fastidiose, è opportuno rivolgersi al medico prima di ricorrere a farmaci e soluzioni fai da te.
Un rimedio per le allergie alle fragole
Nonostante siano spesso associate ai disturbi allergici, le fragole potrebbero rappresentare proprio un rimedio naturale contro alcuni tipi di dermatiti ed eczemi che hanno un’origine allergica. Stando a quanto sostiene una ricerca promossa dall’Università Kyushu, infatti, questi frutti conterrebbero alcuni principi in grado di inibire la produzione di anticorpi IgE.