Scegliere degli alimenti senza nichel è un imperativo per chi è allergico a questo particolare metallo. L’allergia al nichel può infatti comportare sintomi molto importanti, dalla dermatite da contatto fino a reazioni anafilattiche gravi, ed è quindi necessario ridurne il più possibile l’assunzione quotidiana. Purtroppo, però, si tratta di un metallo particolarmente diffuso, per non dire ubiquitario: molti cibi ne contengono grandi quantità. Come fare, di conseguenza, per elaborare una dieta anti-nichel efficace?
Naturalmente, il percorso per affrontare l’intolleranza o l’allergia al nichel non può essere intrapreso senza il parere del proprio allergologo di riferimento. Meglio quindi evitare le diete fai da te, preferendo invece un regime alimentare elaborato sulle proprie esigenze dai professionisti.
Il nichel è un metallo argenteo molto diffuso sulla Terra. Può essere infatti rinvenuto nella composizione di molte rocce, nel terreno, viene assorbito dalle piante e addirittura le sue particelle si diffondono anche nell’acqua e nell’aria. Noto anche come nichelio, si caratterizza per una grande versatilità e per la sua natura malleabile, un fatto che l’ha reso ideale per molte necessità umane.
Il nichel si trova in natura, principalmente sotto forma di ossidi, solfuri e silicati. Il nichel primario viene prodotto e utilizzato come ferro-nichel, ossidi di nichel e altri prodotti chimici e come nichel metallico più o meno puro. Viene infatti utilizzato in ambito industriale, ad esempio per la produzione di alcune leghe metalliche, ma è scelto anche per il conio di varie monete, per alcune tipologie di batterie, nonché per la creazione di monili e gioielli.
Si dice che il nichel sia il quinto elemento più abbondante sulla Terra e si trova tipicamente in due tipi di depositi: quelli di laterite, che sono il risultato dell’erosione intensiva di rocce superficiali ricche di nichel e depositi di solfuro magmatico. È reperibile anche nei noduli e nelle croste di manganese sul fondo del mare, ma le principali fonti minerali per l’estrazione del nichel restano la limonite, la garnierite e la pentlandite.
Esistono dei reperti storici, risalenti a oltre 4.000 anni fa, che dimostrano come l’uomo abbia usato questo metallo sia da tempi antichissimi. Anche se si sospetta che, almeno in principio, il nichel venisse confuso con l’argento, con cui condivide diverse proprietà fisiche ed estetiche. È negli ultimi quattro secoli che il metallo viene ufficialmente riconosciuto dall’uomo, in particolare con la diffusione delle miniere di rame.
Nel 1600, i minatori tedeschi alla ricerca di rame nei Monti Metalliferi si imbatterono in un minerale di nichel precedentemente sconosciuto (noto oggi come arseniuro di nichel o nicolite), una roccia rosso-brunastra pallida composta da nichel e arsenico. Credendo di aver scoperto un altro composto del rame, i minatori tentarono di estrarlo, rendendosi conto dopo di aver fatto uno sforzo inutile. Frustrati incolparono Nickel, un dispettoso demone della mitologia tedesca, per aver fatto loro uno scherzo e iniziarono a chiamare il minerale kupfernickel , tradotto come “demone di rame”.
Poiché il nichel è un materiale così robusto e resistente alla corrosione, è un metallo eccellente per la fabbricazione di monete. La prima moneta a includere il nichel metallico è stata la Flying Eagle da un centesimo, una moneta americana composta dal 12 percento di nichel e dall’88 percento di rame. Questa moneta, che fu anche la prima ad essere chiamata “nichel”, circolò solo due anni, tra il 1857 e il 1858.
Nonostante sia un metallo praticamente ubiquitario sulla terra, molte persone risultano intolleranti o allergiche al nichel. Il loro sistema immunitario non ne tollera la presenza, tanto da scatenare alcune cellule di difesa – come i mastociti – per eliminarne ogni traccia. Ciò determina una reazione squilibrata dell’organismo all’agente esterno, tale da determinare dei sintomi molto fastidiosi, se non addirittura pericolosi. Questi possono includere:
Proprio poiché una delle fonti principali del metallo è proprio rappresentata da cibi, le persone allergiche devono prestare attenzione massima alla loro alimentazione. Sia per contenere i sintomi che per evitare conseguenze decisamente più gravi per la loro salute.
Come già ribadito più volte, il nichel è un metallo pressoché ubiquitario. Per questa ragione, si trova in varie quantità all’interno dei più svariati alimenti, per la maggior parte di origine vegetale. Ma per quale ragione molti cibi ne contengono dosi elevate?
La ragione è dovuta principalmente alla contaminazione del suolo dove vengono fatti crescere gli ortaggi, così come agli animali che se ne nutrono. Poiché ampiamente disponibile nel terreno, i vegetali lo assorbono ampiamente durante la loro crescita. Alcuni ne trattengono alte quantità, altri invece sembrano non esserne minimamente attaccati o, ancora, contenere livelli minimi del metallo.
Tali ortaggi vengono consumati direttamente dall’uomo oppure dagli animali di cui l’uomo si nutre, trasferendo quindi il nichel sull’intera catena alimentare. Non bisogna inoltre dimenticare come questa sostanza sia di norma presente anche in acqua.
Date queste premesse, diventa quindi fondamentale adottare una dieta anti-nichel per tutti coloro che soffrono di questa fastidiosa allergia, per ridurre i livelli del metallo nell’organismo. Riuscire ad eliminare al 100% il composto potrebbe rappresentare una sfida difficile, se non impossibile, perché molto dipende anche dai luoghi dove gli ortaggi vengono coltivati e come vengono allevati gli animali.
Vi sono però alcune regole preliminari da seguire:
Fatto non meno importante, è necessario sostituire pentole e padelle in cucina. Ad esempio, le pentole in acciaio inossidabile di bassa qualità possono rilasciare nichel: bisogna accertarsi che siano di acciaio 304L o 316L, noto anche come acciaio chirurgico.
In una dieta per l’allergia al nichel, bisogna innanzitutto prestare attenzione alla frutta, un alimento che non deve mai mancare per il benessere dell’organismo e per garantire al fisico la giusta ricarica di vitamine e sali minerali. Tra i frutti senza nichel, si elencano:
Si ricorda come la certezza che questi frutti siano al 100% privi di contaminazioni non esiste: molto dipende dal luogo e dal terreno di coltivazione.
Dopo la frutta, è tempo di pensare alla verdure. Anche in questo caso, la possibile contaminazione con il metallo dipende dal tipo di coltivazione, dal terriccio di crescita e dalla provenienza geografica dell’alimento. In linea generale, si possono considerare verdure senza nichel:
A queste si può aggiungere anche la lattuga che, sebbene possa contenere tracce di nickel, offre però l’ottimo triptofano: quest’ultimo è un precursore della serotonina, quindi stimola il buon umore, e ha un effetto riequilibrante sul sistema immunitario.
Altrettanto importante è concentrarsi sulle farine per chi è affetto da allergia al nichel, considerando come gran parte dei cereali contenga dosi importanti del metallo. Innanzitutto, è necessario seguire una regola di base: le farine raffinate, come la 00, contengono quantità inferiori dell’allergene rispetto a quelle integrali.
Fra le farine senza nichel, o con ridotto contenuto, si elencano:
Fra gli altri alimenti dal contenuto ridotto o assente di nichel, si può vagliare di aggiungere alla propria dieta quotidiana anche:
In ogni caso, utile è sempre aver a disposizione la tabella dei cibi vietati per l’allergia al nichel.
Chi soffre di allergia al nichel deve prestare attenzione non solo all’alimentazione, ma anche alle contaminazioni ambientali. È quindi necessario controllare monili e gioielli a propria disposizione, cambiare pentole e padelle se realizzate con leghe a base di questo metallo e, se possibile, usare filtri per ambienti allo scopo di depurare l’aria.
Utile è un’attività fisica frequente, per eliminare con il sudore le tossine in eccesso e rafforzare il fisico, ma anche tisane diuretiche che favoriscono il lavoro dei reni per eliminare il metallo. Una buono opzione sono quelle a base di zenzero e curcuma.