Quali sono gli alimenti a basso impatto ambientale da preferire per seguire una dieta davvero sostenibile? Spesso tendiamo a dimenticarlo, ma il cibo che portiamo in tavola tutti i giorni può influenzare fortemente i cambiamenti climatici e, più in generale, la salute del nostro pianeta.
Alcuni alimenti più di altri comportano un’impronta ambientale molto profonda, che può essere misurata prendendo in considerazione una serie di parametri, come i metodi di produzione, le emissioni di CO2, il consumo di risorse idriche e altri fattori.
Ma dunque quali sono i cibi ecologici e quali, invece, quelli che inquinano di più?
La risposta dipende da più fattori. Vediamo come determinare l’impatto ambientale di un alimento, quali cibi portare sulla nostra tavola “green” e quali dovremmo assumere con più moderazione.
Conoscere l’impatto ambientale degli alimenti è essenziale per poter compiere delle scelte consapevoli ed eco-sostenibili quando facciamo la spesa.
Ma cosa si intende esattamente per “impatto ambientale” di un alimento? Come ogni altro settore esistente al mondo (si pensi ad esempio al settore energetico, a quello dell’edilizia o della moda), anche quello alimentare deve ridurre le emissioni di gas e sostanze inquinanti nell’atmosfera. Questo, però, è solo uno dei fattori che influiscono sull’impatto degli alimenti.
La deforestazione, l’utilizzo di imballaggi di plastica difficilmente riciclabili, lo spreco di risorse e di energie sono altri elementi che influenzano tale impatto.
Per orientarci meglio, prenderemo in considerazione 3 fattori differenti, vale a dire:
Com’è facile immaginare, l’impatto ambientale di un prodotto o di un alimento può variare significativamente in base al modo in cui questo viene realizzato.
Alla luce di quanto visto, dunque, quali sono gli alimenti con il maggior impatto ambientale?
Di certo tra le categorie che incidono maggiormente, sia sotto il profilo dell’impronta idrica che sotto quello dell’impronta ecologica e carbonica, rientrano gli alimenti di origine animale, a cominciare dalla carne rossa e dal pollame.
Queste categorie richiedono infatti un elevato impiego di acqua, diversamente dai cibi di origine vegetale, che ne richiedono in quantità minori.
Anche la quantità di suolo necessaria per gli allevamenti supera di gran lunga quella impiegata per le coltivazioni, e lo stesso vale per le emissioni di CO2.
Va da sé che per pesare meno sull’ambiente bisognerebbe ridurre il consumo di carne, pollame e di alimenti di origine animale. Per individuare i cibi più sostenibili, invece, potremmo fare riferimento alla piramide alimentare/ambientale proposta dal Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn).
La piramide alimentare e ambientale rappresenta un utile strumento per valutare l’impronta dei cibi sull’ambiente. Questo strumento, ad opera del Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn), prende in considerazione l’impatto sull’ambiente dei cibi che si trovano nella classica piramide alimentare basata sulla dieta mediterranea.
Osservandoli, si è notato che proprio gli alimenti il cui consumo frequente è caldamente consigliato (come frutta, ortaggi, verdure e cereali) comportano il minore impatto ambientale, mentre gli alimenti da consumare con più moderazione (carne rossa, pollame e formaggi) esercitano un peso maggiore.
Oltre alla scelta dei cibi migliori, però, bisogna tenere in considerazione anche il modo in cui questi vengono prodotti, e prediligere alimenti che siano sia nutrienti che realizzati in modo eco-sostenibile, limitando il più possibile l’impatto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita (inclusa la fase di smaltimento dei rifiuti e degli imballaggi).
Ma rispondiamo adesso alla nostra domanda: quali sono gli alimenti che hanno un minor impatto ambientale? In linea generale, si tratta degli alimenti di origine vegetale, ovvero:
La coltivazione di questi alimenti, in special modo dei legumi, richiede infatti meno acqua e comporta minori emissioni carboniche rispetto a quella di altri cibi.
Per ridurre l’impatto sull’ambiente, sarebbe meglio optare per alimenti di agricoltura biologica, coltivati senza l’uso di pesticidi e fertilizzanti dannosi per il suolo e per l’ambiente, nel massimo rispetto della natura e degli animali.
Al contempo, è consigliabile ridurre il consumo di carne rossa a non più di 2 porzioni da 70-100 g a settimana. Tieni a mente che, nell’industria alimentare, la carne rappresenta una delle più grandi cause di emissioni di gas serra inquinanti, responsabili del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.
Se intendi acquistare carne o pesce, prediligi prodotti sostenibili, derivanti da animali allevati o pescati in modo responsabile.
Tornando alle verdure e agli alimenti di origine vegetale, invece, ti consigliamo di scegliere quelli di stagione, preferibilmente locali, e di evitare gli alimenti confezionati in imballaggi inutili e inquinanti.
Infine, occhio anche alla scelta dell’acqua: anche se di plastica riciclata o riciclabile, le bottiglie inquinano. Meglio usare una borraccia lavabile e bere l’acqua della fontana o del rubinetto, ove possibile, per ridurre ulteriormente il nostro impatto sul pianeta.
Fonti