Quando i nostri figli crescono, curare la loro alimentazione è sempre più difficile. Se già da bambini, nonostante tutte le nostre buone intenzioni, spesso i gusti personali intervengono a tavola con capricci di fronte a piatti sempre gustati con piacere, dalle scuole medie in poi la situazione si complica ancora di più. È sempre importante curare la propria dieta, soprattutto se si è degli sportivi. L’alimentazione e lo sport in adolescenza sono argomenti spesso scottanti.
Per questo abbiamo chiesto aiuto alla Dottoressa Mariamichela Carannante, nutrizionista di MioDottore, per cercare di capire come aiutare i nostri ragazzi a mangiare meglio e, soprattutto, a portare ogni giorno in tavola quello di cui hanno bisogno per crescere forti e sani e per praticare al meglio lo sport che desiderano.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che bambini e adolescenti dai 5 ai 17 anni pratichino ogni giorno almeno 60 minuti di attività fisica aerobica. Molti studi scientifici confermano che fare attività fisica promuove un miglior stato di salute e una corretta crescita del bambino, favorendo lo sviluppo dell’apparato muscolo-scheletrico, l’allenamento cardiovascolare e l’aumento della sensibilità insulinica. Lo sport, inoltre, aiuta i bambini a socializzare e a trasmettere loro valori come la lealtà e l’amicizia.
Per una buona prestazione atletica, un fattore indispensabile è la corretta alimentazione e la salubrità della dieta mediterranea come modello alimentare da seguire è ormai ampiamente dimostrata in letteratura. Nei bambini o adolescenti che praticano sport è bene garantire una dieta bilanciata che preveda l’introduzione di macro e micronutrienti, oltre a un’adeguata assunzione di liquidi, al fine di fornire un giusto apporto di energia.
Quest’ultima, necessaria all’attività muscolare, deriva dal catabolismo dell’adenosina trifosfato (ATP) e, a seconda dell’intensità e durata dell’attività svolta, si hanno tre diversi meccanismi di produzione di energia:
A prescindere da particolari condizioni individuali, l’elaborazione di piani alimentari per bambini e per adolescenti richiede una particolare attenzione nel calcolo del giusto introito calorico: non bisogna sottovalutare il rischio di un insufficiente apporto di energia, ma non bisogna neanche sovrastimare le reali necessità caloriche.
Negli ultimi tempi non sono infrequenti le segnalazioni di giovani, soprattutto ragazze, che incorrono in diete fortemente ipocaloriche, anche al di sotto dei limiti accettabili, pur di rispettare determinati canoni“ socialmente accettabili e meritevoli di apprezzamenti”. Al tempo stesso, un errore frequente e diametralmente opposto è la sovralimentazione: spesso i familiari tendono a sopravvalutare il dispendio energetico legato alla pratica di un’attività fisica e così, al termine di un allenamento, capita di osservare adulti pronti a “sostenere il bambino” con panini, pizze, succhi di frutta e alimenti ad alta densità energetica.
La conoscenza dei macronutrienti è dunque molto importante per capire come costruire un pasto completo di tutti i macronutrienti:
In sintesi, è necessario che l’alimentazione dei giovani sportivi sia varia ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari macronutrienti. Inoltre, è auspicabile che le loro abitudini alimentari non si discostino dai consigli nutrizionali (Linee Guida Larn) proposti per la popolazione generali.
In tal senso, la suddivisione degli alimenti in cinque gruppi principali rappresenta un ottimo metodo per consumare giornalmente almeno un alimento di ciascun gruppo, quali:
In linea generale, ciascun pasto dovrebbe contenere una porzione di fibre presenti nella frutta e/o nella verdura, una di carboidrati, una di proteine, una quantità moderata di grassi sani, sali minerali e vitamine.
Durante l’attività fisica è poi fondamentale l’idratazione, poiché aiuta a regolare la temperatura corporea e a ripristinare le perdite di liquidi avute tramite la sudorazione. Un’appropriata idratazione prevede l’assunzione di liquidi prima, durante e dopo l’esercizio. Si raccomandano 100-150 ml/h nel corso della giornata, a cui aggiungere, a seconda della dimensione corporea, un extra di 200-400 ml di acqua entro le 2 ore che precedono l’allenamento,150-200 ml ogni 15-20 minuti durante l’esercizio fisico e 400-600 ml immediatamente dopo. La miglior bevanda da assumere è l’acqua.
Anche il timing di assunzione del cibo è rilevante quando si parla alimentazione per i giovani sportivi, ed è opportuno organizzarsi non solo con la giusta scelta alimentare, ma anche in base all’orario dell’allenamento. Non bisogna mangiare poco tempo prima dell’attività sportiva per evitare il disagio da “stomaco pieno”, l’aumentato afflusso ematico al distretto splancnico con ridotta quantità di sangue disponibile per i muscoli e conseguente calo delle prestazioni. Il pasto non andrebbe nemmeno assunto molto tempo prima, perché potrebbe far correre il rischio di affrontare l’impegno fisico con livelli glicemici troppo bassi.
Durante l’attività, specialmente per i giovani che praticano attività fisica a lunga durata, si possono assumere dosi ripetute di acqua e piccole quantità di alimenti solidi facilmente digeribili, come fette biscottate, marmellata o frutta, al fine di mantenere stabile la glicemia.
Al termine dell’attività è necessario garantire i processi riparativi del muscolo e il ripristino delle scorte di glicogeno: subito dopo la pratica sportiva bisogna bere molto per reintegrale le perdite di acqua e sali minerali e in seguito fare un pasto con alimenti come formaggi, carne, pesce e legumi, associati a carboidrati semplici come pane, riso e patate, che stimolano l’aumento dell’insulina.
Occorre sottolineare, inoltre, che in letteratura non vi sono evidenze sufficienti circa il ruolo degli integratori vitaminici sulla crescita, sulla massa corporea magra o sulle prestazioni fisiche in adolescenti in buona salute e con una dieta bilanciata. È anzi sconsigliabile l’uso di energy drink, sia perché contengono sostanze stimolanti come la caffeina sia per il loro contenuto in carboidrati, con il rischio in particolare di un eccessivo apporto calorico. In linea di massima, non sono necessari integratori vitaminici e di oligominerali se l’atleta ha un’alimentazione regolare e variegata, senza carenze di sostanze specifiche.
Dunque, l’alimentazione è uno dei fattori che concorrono alla realizzazione di una forma fisica ottimale ed è per questo indispensabile per il massimo rendimento atletico. Un regime alimentare corretto deve fornire, attraverso gli alimenti, le sostanze utili per svolgere le funzioni fisiologiche, promuovere un incremento della massa muscolare e ottimizzare il lavoro fisico, reintegrando le perdite dovute allo stress fisico e mentale dell’atleta.
È importante ricordare che alla base di una vita sana vi sono semplici abitudini, come avere uno stile di vita attivo, fare attenzione alla qualità degli alimenti e dei loro ingredienti, controllare le porzioni e gli abbinamenti dei cibi consumati nei pasti e ridurre l’assunzione di “cibi spazzatura” ricchi di zucchero, sale, grassi idrogenati e conservanti.
Non esiste una ricetta valida per tutti, in quanto l’alimentazione di ogni atleta deve tenere conto delle caratteristiche individuali e dei programmi di allenamento e di gare, è però consigliabile a tutti consumare alternative agli spuntini non salutari post allenamento; alcune idee possono essere: pane integrale con olio e pomodoro e parmigiano, pane integrale con prosciutto crudo o bresaola e una spremuta d’arancia, centrifugati di frutta o verdura con frutta secca, pane di segale e burro d’arachidi o yogurt con frutta.
Bibliografia: