Significato albero di Natale: origini pagane e tradizione
L'albero di Natale affonda le sue radici in tempi lontani, già dai Vichinghi: ecco le origini pagane e il suo significato.
Fonte immagine: Pexels
L’albero di Natale rappresenta una delle più diffuse tradizioni delle festività del periodo invernale. Oggi l’usanza di decorare un abete, vero oppure ecologico che sia, è diffusa pressoché in tutto il mondo, indipendentemente dalle culture e dal credo religioso. Sebbene in era moderna la ricorrenza sia abbastanza svincolata dal suo significato simbolico, e legata maggiormente alle forme di consumo, in realtà la tradizione ha radici in un passato lontanissimo.
Quali sono, di conseguenza, le origini pagane dell’albero di Natale e quale il suo significato? Di seguito qualche informazione sul decoro di piante e rametti nella storia più lontana nonché l’avvio della tradizione vera e propria, così come la si conosce oggi.
Significato albero di Natale: origini pagane e tradizione
- Significato e origini dell’albero di Natale: l’abete nel passato, simbolo di vita
- Dall’abete all’albero di Natale: la tradizione
Significato e origini: l’abete nel passato, simbolo di vita
La simbologia della decorazione dell’albero durante l’inverno nasce in simbiosi con il culto della luce e della vita, tipico di tutte le civiltà del passato e solitamente concomitante con il solstizio d’inverno. Popolazioni come quella dei Maya, ma anche i primi insediamenti vichinghi del Nord Europa, avevano compreso come durante questo evento astronomico il giorno raggiungesse la sua minima durata, per poi cominciare lentamente a recuperare ore di sole.
Si trattava quindi della rivincita della luce sulle tenebre, da celebrare con riti, canti e offerte agli dei. Fra le tante disponibilità nella natura dei Paesi del Nord Europa, pini e abeti rappresentavano la risorsa più adatta: trattandosi di una pianta sempreverde testimoniava la resistenza della vita contro la morte, contro il rigidissimo clima tipico dell’inverno.
L’usanza di decorare abeti si diffuse quindi rapidamente fra i Celti, nonché fra le popolazioni vichinghe più vicine all’Artico: la durata imperitura del pino, nonostante la mancanza della luce del sole per diverse settimane, generava grande fascino e dedizione. In particolare, i vichinghi ritenevano che l’abete rosso avesse delle proprietà magiche, tanto da essere responsabile con il suo potere del ritorno proprio della luce solare.
I pini venivano perciò abbelliti con ghirlande e frutti, mentre i rametti usati per decorare le abitazioni. Non solo Nord Europa però, poiché anche i Romani erano soliti riempire le loro abitazioni con rami di pino durante le Calende di Gennaio, mentre nell’antichissima regione di Canaan, dove oggi sorge la Palestina, alcune varietà d’abete venivano scelte per formare dei boschetti sacri, dei luoghi di spiritualità e contatto con il divino posti sulle cime delle alture.
Dall’abete all’albero di Natale: la tradizione
L’usanza dell’Albero di Natale così come lo si intende oggi nasce in tempi recenti, in particolare nel corso del Medioevo tedesco. Sebbene il Cristianesimo abbia incorporato nei secoli numerose tradizioni di origine pagana, sembra che la Chiesa inizialmente vietò di abbellire abeti in occasione del 25 dicembre, preferendo invece l’uso dell’agrifoglio. La popolarità della ricorrenza (soprattutto per le civiltà del Nord Europa) convinse però anche le istituzioni religiose ad ammetterne l’uso.
La prima vera apparizione dell’albero di Natale pare sia avvenuta a Tallin, in Estonia, nel 1441: venne eretto un grande abete decorato nel centro di Raekoja Plats, la piazza del municipio. Ballando e cantando attorno alla pianta, i giovani in cerca di moglie tentavano così di conoscere la loro anima gemella.
L’usanza venne presto estesa alla Germania: nel 1570, in quel di Brema, vennero abbelliti diversi alberi con mele, noci, datteri e fiori di carta. Qualche anno prima (1510) a Riga (Lettonia) venne creato il primo vero pino di Natale. Quest’ultimo sembra sia l’evoluzione di un’usanza di fine 1400, detta “Adam und Eva Spiele”, ovvero “Il Gioco di Adamo ed Eva”: le piazze venivano riempite di alberi da frutta e piante sempreverdi, per ricordare il Paradiso Terrestre.
Verso la fine del 1500 si diffuse in Renania l’uso di candele per illuminare i rami dell’albero. Tuttavia bisogna attendere il 1700 e il 1800 per una distribuzione più capillare nel resto d’Europa. L’albero di Natale giunse a Vienna nel 1816, grazie alla principessa Henrietta von Nassau-Weilburg, mentre nel 1840 la duchessa di Orléans lo introdusse ufficialmente in Francia.
Vi fu quindi l’espansione in Svizzera, nei Paesi Bassi, in Danimarca e nel Regno Unito, mentre in Italia la prima decorazione risale alla Regina Margherita, che ne volle un’esemplare al Quirinale. Nonostante questo, sullo Stivale il presepe rimase a lungo la scelta di punta della famiglie: per un’impennata dell’albero natalizio tricolore bisogna attendere il secondo Dopoguerra.