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Agrifoglio: come coltivare la pianta di Natale in vaso

L'agrifoglio è una delle piante più apprezzate per il Natale, poiché simbolo del sangue di Gesù: ecco come coltivarlo in vaso in modo semplice.

Agrifoglio: come coltivare la pianta di Natale in vaso

Fonte immagine: PeskyMonley via iStock

Fra tutte le piante decorative tipiche del Natale, l’agrifoglio è certamente la più riconosciuta e apprezzata. Abbondante proprio nel periodo invernale, a ridosso con le feste di fine anno, la tradizione dell’agrifoglio deriva da antiche culture pagane: data la sua resistenza proprio ai climi più avversi, il vegetale veniva considerato di buon auspicio poiché in grado di tenere lontane presenze maligne. I romani, ad esempio, erano soliti abbellire le porte delle abitazioni proprio con dei rametti di questa specie. Il Cristianesimo fece propria questa usanza, declinandola però alla figura del Salvatore: le bacche rosse ricordano infatti il sangue di Gesù, mentre le foglie appuntite la corona di spine. Ma come coltivare questa pianta natalizia, magari approfittando di un vaso?

Prima di cominciare, è bene specificare come non sia indicato raccogliere rametti di agrifoglio cresciuti spontaneamente nella natura. Oltre a danneggiare la biodiversità, si rischia di eliminare una delle poche fonti di nutrimento per alcuni animali selvatici, che proprio approfittano delle sue bacche – non commestibili per l’uomo – nella stagione invernale. Ancora, spesso esistono specifiche normative locali che ne vietano la raccolta. Per una coltivazione rigogliosa, inoltre, è bene vagliare il parere del proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per vagliare la compatibilità della pianta con il clima del proprio luogo di residenza.

Agrifoglio: distribuzione e caratteristiche

Agrifoglio

L’Ilex aquifolium – conosciuto anche come agrifoglio, alloro spinoso o pungitopo maggiore – è una pianta appartenente alla famiglia delle Aquifoliaceae. Il vegetale viene spesso confuso con il più classico pungitopo, il Ruscus aculeatus, poiché entrambi gli esemplari condividono delle caratteristiche estetiche simili. In realtà, si tratta di due piante differenti: mentre la prima assume un portamento arbustivo con esemplari altri anche 10 metri, la seconda ha invece un aspetto cespuglioso ed è tipica del sottobosco. Entrambe, tuttavia, vengono indifferentemente impiegate durante il periodo natalizio.

Così come già accennato, l’agrifoglio si caratterizza per esemplari alti fino a 10 metri, con una chioma folta e piramidale e foglie di intenso colore verde. Queste ultime, lucide e resistenti, prevedono un profilo dentellato con margini spinosi e possono inglobare delle sfumature dal bianco al giallo. La pianta produce dei piccoli fiori bianchi, dai quali prendono poi vita le inconfondibili bacche di colore rosso. L’agrifoglio trova una buona diffusione in gran parte dell’Italia, in particolare sulle zone alpine e appenniniche dello Stivale.

Poiché pianta resistente e simbolo dell’inverno, l’agrifoglio non ama climi troppo caldi: per questa ragione, deve essere esposto alla diretta irrorazione solare solo se le temperature risultano medie oppure basse. Preferisce terreni di medio impasto, lievemente acidi, meglio se ben fertilizzati e mescolati con torba.

Le operazioni di annaffiatura sono abbastanza sparute, considerando come la pianta presenti una grande adattabilità. In genere si procede quando il terreno risulta secco, anche a diverse settimane di distanza durante le stagioni più fredde.

Agrifoglio: coltivazione in vaso

Agrifoglio

L’agrifoglio può essere efficacemente coltivato in vaso, affinché possa non solo mostrare la sua bellezza nel periodo di Natale, ma anche durante tutto il corso dell’anno. Il primo passo, tuttavia, è quello di scegliere un contenitore adatto: sufficientemente capente per ospitare le sue corpose radici, nonché arricchito con un fondo di ghiaia, cocci o palline di argilla espansa per incentivare il deflusso dell’acqua. La pianta, infatti, non tollera i ristagni. Il vaso dovrà inoltre essere riempito con del terriccio di medio impasto, arricchito con torba e concimi organici quali il compost.

La modalità più rapida per coltivare l’agrifoglio è quella della talea, con il recupero di un rametto da inserire in terriccio morbido, sabbia o torba fino all’apparizione delle radici. L’operazione deve essere eseguita in primavera, così come il successivo trasferimento in dimora definitiva. Difficilmente in vaso potrà raggiungere altezze di gran rilievo, tuttavia la fioritura dovrebbe essere assicurata, dalla fine dell’estate fino all’autunno inoltrato.

Di tanto in tanto potrebbero essere necessarie delle operazioni di potatura, per evitare che la chioma diventi troppo ingombrante, mentre sul fronte delle infestazioni bisogna prestare attenzione soprattutto a ruggine e cocciniglie.

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