Cos’è l’agricoltura verticale e quali vantaggi ha?
La vertical farming o agricoltura verticale è una tecnica di coltivazione che si basa su strutture verticali, soprapposte l'una sull'altra. Con questa tecnica si riduce drasticamente lo sfruttamento del suolo e si incrementa al tempo stesso la produzione di frutta, verdure e cereali. Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell'agricoltura verticale?
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L’agricoltura verticale, detta anche vertical farming o sky farming, è una forma di agricoltura che si sviluppa, per l’appunto, in verticale anziché su campo orizzontale. Questa tecnica permette di ridurre lo sfruttamento del terreno, impattando meno sull’ambiente e permettendo di produrre alimenti sani e genuini.
Pur rappresentando una soluzione promettente nel settore agricolo, questa forma di agricoltura presenta alcune criticità e sfide che bisogna affrontare.
Ma esattamente perché si studia la possibilità di coltivare in verticale? E quanto costa fare una vertical farm? Seguici per conoscere tutto quello che c’è da sapere in merito a questo tipo di coltivazione.
Sky farming: cos’è l’agricoltura verticale?
L’agricoltura verticale è proprio ciò che sembra, una forma di coltura che si sviluppa su superfici verticali sovrapposte l’una all’altra. In tal modo, si riduce drasticamente lo spazio necessario per coltivare le piante da reddito, si rende necessaria una minore quantità di acqua per le irrigazioni, e si riduce anche la necessità di ricorrere a fertilizzanti e pesticidi.
Le piante, infatti, vengono coltivate in un ambiente controllato e sicuro, a prova di malattie. Ne consegue quindi una riduzione dell’impatto del settore agricolo sull’ambiente, responsabile di gravi problematiche come deforestazione, erosione e degrado del suolo ed emissione di gas serra e altre sostanze inquinanti.
Come funziona l’agricoltura verticale?
Ma concretamente parlando, come si realizza una vertical farm? Per riprodurre delle coltivazioni verticali possiamo avvalerci di tecnologie all’avanguardia. Le piante vengono coltivate in strutture con più livelli, in ambienti indoor, detti farmscraper.
Per favorire la coltivazione, si può fare ricorso alla luce solare naturale o a speciali sistemi di illuminazione LED. Ogni parametro (luce, temperatura, ossigenazione e livello di umidità) viene attentamente monitorato e controllato in modo da ricreare condizioni ottimali per le piante, dando vita a un microclima perfetto praticamente tutto l’anno.
Le tecniche maggiormente impiegate in questo ambito sono l’idroponica e l’aeroponica. L’agricoltura verticale idroponica prevede che le piante siano coltivate direttamente in acqua, mentre nell’aeroponica le radici delle piante rimangono sospese a contatto con l’aria, e vengono irrigate con acqua e sostanze nutritive.
Quali sono i vantaggi dell’agricoltura verticale?
Come abbiamo potuto appurare, l’agricoltura verticale offre importanti vantaggi, come un minor sfruttamento del suolo (in altre parole, possiamo ottenere più cibo sfruttando meno terra), un consistente risparmio delle risorse idriche, che vengono impiegate in maniera più oculata, e una più efficiente gestione dello spazio.
Tra i vantaggi dell’agricoltura verticale vi è anche la possibilità di coltivare le piante più rapidamente, senza dover ricorrere a pesticidi o fitofarmaci, poiché queste crescono in un ambiente rigorosamente controllato.
In più, le farmscraper possono sorgere praticamente ovunque, anche nelle città più popolate, in vecchi magazzini o strutture preesistenti. Coltivare verso l’alto potrebbe dunque favorire un processo di riqualificazione urbana. Infine, la coltivazione indoor permette non solo di coltivare le piante anche in zone in cui vi sono condizioni meteorologiche inadatte, ma anche di avere a disposizione più varietà di piante nello stesso orto verticale.
Svantaggi dell’agricoltura verticale
Tutti i vantaggi appena citati sono senza dubbio promettenti. Eppure, bisogna tenere in considerazione anche i possibili svantaggi di questa tecnica, il primo dei quali riguarda gli investimenti iniziali, che risultano senz’altro molto elevati.
Per chi si chiedesse quanto costa fare una vertical farm, bisogna considerare che queste aziende sorgono spesso in edifici da ristrutturare o richiedono la costruzione di nuovi edifici. Si basano inoltre su sistemi all’avanguardia e tecnologicamente avanzati, il che potrebbe comportare spese iniziali piuttosto elevate.
Inoltre, questi tipi di “fattorie” possono comportare un elevato consumo energetico, e ciò può a sua volta causare un rilascio di gas serra nell’atmosfera, qualora le farm dovessero essere alimentate da energie non rinnovabili basate sui combustibili fossili.
Infine, non tutte le colture sono adatte al vertical farming. Ortaggi, verdure a foglia verde, piante basse da frutto o le varietà aromatiche possono senz’altro dare grandi profitti in questo genere di agricoltura, ma lo stesso non vale per alberi e altre tipologie di piante.
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