Agnello al 50%: torna la promozione Coop che fa infuriare gli animalisti
Coop torna a far infuriare gli animalisti vendendo carne d'agnello scontata del 50%, partono petizioni contro l'acquisto e la vendita.
Fonte immagine: Spring lamb via Shutterstock
Mentre Pasqua si avvicina lentamente, incalzano le prime lamentele e polemiche nei confronti della vendita della carne di agnello, da sempre protagonista della tavola delle feste. Tradizione culinaria che trova ancora molti consensi ma che si scontra con un rinnovato mood alimentare, più consapevole, etico e meno cruento. Protagonisti del dibattito un gruppo di animalisti contrari alla vendita della suddetta carne e gli esercizi Coop, che hanno deciso di fornire e vendere questo prodotto. In particolare carne di giovani agnellini ancora piccoli, distribuita con uno sconto del 50% utile a invogliare all’acquisto.
La polemica legata a questa strategia di mercato si scontra con chi è a favore di una scelta cruelty free, magari in favore di un’alimentazione vegan e vegetariana. Già lo scorso anno gli animalisti, con il favore della rete e dei social network, hanno lanciato delle campagne contro la distribuzione di questo genere alimentare. E anche quest’anno sta montando il malcontento tra gli ambientalisti, l’obiettivo è quello di far revocare il buono sconto del 50% sul prodotto, venduto in particolare negli esercizi della catena situati nel centro Italia.
In passato la stessa ENPA era intervenuta in prima persona attraverso il presidente nazionale, Carla Rocchi, che aveva scritto direttamente all’azienda così da contestare la promozione. Per il momento la campagna contro la scelta del buono sconto è portata avanti dagli animalisti sparsi per il web, mentre la Coop non ha ancora risposto alle lamentele ricevute. La decisione di vendere carne d’agnello durante il periodo pasquale affonda le sue radici nella tradizione religiosa, che affianca la figura dell’animale come emblema del sacrificio al pari di quello di Gesù Cristo che si lasciò umiliare e percuotere prima della sua crocifissione. Ma negli anni la scelta per la tavola pasquale ha spostato l’interesse verso altri cibi, anche eticamente meno cruenti, diminuendo perciò l’acquisto di carne d’agnello. Forse la proposta del buono sconto deve fare i conti con questa rinnovata consapevolezza alimentare, anche nei confronti di uno stile culinario più sano.