Aglio, quando si pianta?
Il profumato aglio fa parte di quelle piante aromatiche che tutti vorremmo avere sul balcone o in giardino. Ci aiuta infatti a tenere lontani alcuni insetti in modo naturale, ma è anche un ottimo condimento per tante ricette. La crescita si completa dopo circa sei mesi dall'impianto dei bulbi nel terreno, che va effettuata di norma in autunno o a fine inverno a seconda delle zone.
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L’aglio è uno degli aromi più famosi della cucina mediterranea, anche presente in quella dell’Est europeo e in alcune ricette asiatiche. Di varietà di aglio ce ne sono molte e tutte dal profumo e dal sapore pungenti. Il buon aglio è anche una pianta che si può coltivare in modo semplice in vaso o in giardino, per averlo sempre fresco in casa.
Ha di buono che, a parte i suoi usi culinari, è anche un buon deterrente per alcuni insetti, il che vuol dire coltivarlo anche per salvare le altre piante dagli attacchi. Si tratta infatti di un buon rimedio naturale contro afidi e altri parassiti. Ma non ha grandi esigenze di coltivazione, il che significa che possiamo curare la piantina senza troppi timori.
Quando si pianta l’aglio
A seconda delle zone climatiche, i bulbilli di aglio, presi da vivaio e non dal supermercato, possono essere interrati nel periodo autunnale. Di norma, si effettua questa operazione intorno ad ottobre nelle zone del sud Italia. Ma dove gli inverni sono più freddi, si preferisce spostare la semina a inizio primavera.
L’aglio ci mette in genere dai 4 ai 6 mesi per crescere e poter essere raccolto, una fase che in genere coincide con la piena estate o la tarda primavera, a seconda di quanto abbiamo interrato i bulbilli. In questo momento le foglie esterne iniziano a seccare e si può effettuare la raccolta.
Si effettua con uno strumento a forca, infilando i denti dello strumento appena sopra la radice e facendo forza per tirare fuori l’aglio dal terreno. Va poi ripulito dalla terra ed eventuali residui di sporco. Lo potremo lasciare asciugare in una zona calda e ventilata per alcuni giorni prima di riporlo con tutto il suo apparato radicale.
È un modo efficace per evitare la formazione di muffe, che possono compromettere la salubrità di questo ortaggio, che va poi conservato in luogo buio e asciutto. Le radici vanno invece tagliate quando lo conserveremo per uso in cucina.
Come si pianta l’aglio
L’aglio cresce meglio con il sole pieno e diretto e un terreno sciolto, fertile e ben drenato, che consente ai bulbilli di ricevere il nutrimento. Se necessario, possiamo migliorare la qualità del terreno con un generoso strato di materia organica, come il compost. Va fatto incorporando questo strato nel terreno insieme a un fertilizzante bilanciato.
È anche importante fare un test del terreno prima di piantare, in modo da capire il pH del suolo e provvedere, se necessario, a renderlo più alcalino. Se vogliamo infatti che l’aglio cresca forte, il suolo deve essere leggermente basico, con un pH ottimale che va da 6,5 a 7, in modo che favorisca l’assorbimento delle sostanze nutritive.
Per coltivare l’aglio si parte dai bulbi, che andranno spogliati dal rivestimento esterno della famosa “testa d’aglio” e gli spicchi separati in modo delicato. Le bucce dei singoli bulbilli devono essere mantenute, come anche la base dura, che dovrà essere interrata rivolta verso il basso. Da qui, infatti, usciranno le radici.
I bulbilli vanno interrati ad un paio di cm di profondità se il clima locale è temperato, a 3 o 4 cm se invece siamo più a Nord con temperature più fresche. In primavera, prima della raccolta dell’aglio, è importante irrigare il terreno in modo che non sia mai del tutto asciutto, specie in mancanza di piogge.
Una volta che gli steli da verdi diventano gialli e seccano, vuol dire che è arrivato il momento di raccogliere il nostro aglio.
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