L’Agenda 2030 è il documento ufficiale firmato dai Paesi membri delle Nazioni Unite nel 2015, una dichiarazione di intenti per rendere il mondo un posto più vivibile e più sostenibile, secondo i tre parametri della sostenibilità: l’aspetto ecologico, l’aspetto sociale e l’aspetto economico. Si compone di 17 obiettivi: ognuno rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo sostenibile. Nell’Agenda 2030 l’obiettivo 1 parla di povertà, per porre fine a ogni forma di povertà nel mondo e garantire a tutti le stesse possibilità.
Gli indici di povertà estrema si sono ridotti di più della metà dal 1990. Nei Paesi in via di sviluppo, però, ancora oggi una persona su cinque vive con meno di 1,25 dollari al giorno. Molte persone sono a rischio di ricadere in questa condizione di povertà assoluta, che ha come conseguenze dirette la fame e la malnutrizione, il mancato accesso all’istruzione di base e ad altri servizi essenziali, la discriminazione, l’esclusione sociale.
Secondo quanto affermato nell’Agenda 2030, oggi 836 milioni di persone vivono ancora in povertà estrema. La maggior parte delle persone che vive con meno di 1,25 dollari al giorno si trova in Asia Meridionale e in Africa subsahariana. I Paesi piccoli, fragili e vittime di conflitti sono quelli in cui gli indici di povertà sono più alti. Nel 2014, ogni giorno 42.000 persone hanno dovuto abbandonare le proprie case per scappare dalla guerra. Mentre i bambini soffrono per la malnutrizione: un bambino al di sotto dei cinque anni su sette non ha un’altezza adeguata per la sua età.
I traguardi da raggiungere entro il 2030 sono ambizioni:
Fonti: