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Agapanto: coltivazione e cura

L’agapanto (nome botanico Agapanthus) è una pianta che fa parte della famiglia delle Amaryllidaceae, proviene dal Sud Africa ed è considerata un simbolo d’amore. La pianta ha foglie di colore verde intenso e steli molto lunghi, dai quali sbocciano i suoi bellissimi fiori azzurro cielo. La coltivazione di questa pianta è piuttosto semplice, ma bisogna conoscerne bene le necessità di base.

Agapanto: coltivazione e cura

Fonte immagine: Pixabay

L’agapanto, o Agapanthus, è una pianta dal significato e dall’aspetto molto particolare, ma quali saranno i segreti per una corretta cura e coltivazione del fiore? Questo delicato membro della famiglia delle Amaryllidaceae proviene dal Sud Africa, dove è considerato un vero e proprio simbolo dell’amore.

L’agapanto è infatti noto con il nome di “Giglio Africano“, o con quello ben più romantico di “Fiore dell’amore”. Il suo nome botanico, peraltro, deriva dall’unione delle parole greche “agàpe” (amore) e “ànthos” (fiore), e vuol dire proprio “fiore d’amore”.

In questo spazio dedicato al giardinaggio faremo un piccolo viaggio alla scoperta dei segreti per la cura e la coltivazione dell’agapanto. Prima, però, vediamo quali sono le caratteristiche di questa speciale pianta ornamentale.

Che pianta è l’agapanto?

Il genere “Agapanthus” raccoglie al suo interno alcune centinaia di varietà differenti, tutte caratterizzate da fiori dalle forme e dai colori suggestivi. La pianta si presenta con foglie verde brillante e robusti steli che possono raggiungere i 60-70 centimetri d’altezza (alcune varietà riescono a superare anche il metro e mezzo).

Su ogni stelo, svettano i vivaci fiori dell’agapanto, raggruppati in ombrelli di colore viola, blu intenso, rosa e bianco.

Per certi versi, la pianta ricorda grosso modo il fiore dell’aglio ornamentale, con il quale l’agapanto condivide peraltro la medesima famiglia botanica, quella delle Amaryllidaceae.

Si tratta di una bulbosa estremamente decorativa, perfetta per portare una macchia di colore in giardino, decorare bordure, aiuole e vialetti. Ma il “Fiore dell’amore” cresce benissimo anche in vaso, rivelandosi un’ottima pianta sia da interno che da esterno.

Se ti chiedi quanto può costare un Agapanthus, il prezzo della pianta è piuttosto basso. A seconda delle diverse varietà, infatti, si può andare dai 6 fino ai 10-15 euro.

Ma vediamo dove piantare l’agapanto e come prendersi cura di questa pianta.

Coltivazione e cura dell’agapanto

pianta agapanto
Fonte: Pixabay

L’agapanto è coltivato perlopiù in vaso, ma può dare grandi soddisfazioni anche in piena terra, nelle aiuole fiorite o nella decorazione di giardini e vialetti. Puoi iniziare a seminare la pianta già in primavera (fine marzo-aprile), per veder spuntare i suoi bei fiori da metà estate, fino all’inizio dell’autunno.

Prima di tutto, però, una veloce raccomandazione: dal momento che si tratta di una pianta leggermente tossica per animali e persone, è sempre meglio maneggiare l’agapanto usando dei guanti da giardinaggio. Detto ciò, vediamo come prenderci cura di questo splendido dono di Madre natura.

La scelta del vaso

Se è vero che l’agapanto può essere coltivato in piena terra, è altrettanto vero che, in alcune zone geografiche, la coltivazione in vaso rappresenta l’opzione migliore. Come vedremo più avanti, infatti, la pianta non tollera i climi troppo freddi, e potrebbe richiedere qualche accortezza in più.

Sul terreno, puoi coltivare la pianta a una profondità di 13 cm e a una distanza di circa 50 cm tra una piantina e l’altra. Ma come piantare l’agapanto in vaso? Per questa operazione, potrai optare per contenitori con un diametro di circa 20-25 cm, facendo attenzione che siano abbastanza profondi da permettere un corretto sviluppo delle radici.

Terriccio ideale

Come molte piante, anche l’agapanto predilige un terriccio ricco di sostanze organiche e nutrienti, utili per favorire una fioritura più intensa e dai colori più vivaci.

Il terriccio dovrebbe sempre garantire un drenaggio ottimale, per evitare dannosi ristagni d’acqua.

Esposizione

Come dicevamo, la pianta non tollera granché bene il freddo gelido, ragion per cui sarebbe meglio coltivarla in vaso nelle Regioni in cui si registrano condizioni climatiche più estreme.

Nelle aree più calde, come quelle mediterranee, puoi invece coltivare la pianta sul terreno, preferibilmente in una zona a mezzombra. Evita di piantare l’Agapanthus totalmente all’ombra, o rischieresti di non vederlo fiorire.

La pianta predilige infatti aree luminose, sebbene non gradisca particolarmente l’esposizione al sole diretto e cocente. Durante l’inverno, o quando vi sono piogge e venti intensi, potresti spostare l’agapanto in un luogo più riparato, in modo da proteggerlo dal freddo.

Quando e quanto annaffiare l’Agapanthus?

La pianta necessita di abbondanti innaffiature, ma detesta i ristagni idrici. Per non correre rischi, quindi, innaffiala solamente quando il terreno è asciutto. Le irrigazioni dovrebbero avvenire con regolarità nei mesi primaverili ed estivi, mentre durante il periodo invernale potrai sospenderle quasi del tutto.

agapanto fiore
Fonte: Pixabay

Potatura e cura della pianta

Vediamo, infine, quando si pota l’agapanto e quali sono i nemici naturali di questa pianta. Puoi potare l’agaphantus semplicemente eliminando i fiori secchi o marci e le foglie ingiallite (rimuovendoli dalla base).

E a proposito di marcescenze, tieni a mente che le eccessive irrigazioni potrebbero causare marciume, quindi non esagerare con le innaffiature.

Per proteggere le radici dal freddo, in autunno o nei primi giorni d’inverno ti consigliamo di realizzare una blanda pacciamatura.

Perché l’agapanthus non fa il fiore?

Se il tuo agapanto non fiorisce, il problema potrebbe essere dovuto a un vaso troppo piccolo. Quindi prova a rinvasare la pianta in un contenitore più adatto. Altre possibili cause della mancata fioritura sono l’eccessiva ombra, la scarsa protezione dal freddo o irrigazioni inadeguate.

Parassiti e nemici della pianta

Durante la stagione primaverile, la pianta potrebbe subire l’attacco di lumache e limacce. Spesso il problema è collegato proprio alle eccessive irrigazioni, e in alcuni casi potrebbe rendersi necessario l’utilizzo di prodotti appositi per allontanare questi animali.

Fonti

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