Depurazione delle acque reflue: un passo essenziale per la salvaguardia dell’ambiente
Le acque reflue sono i liquidi derivanti dalle comuni attività domestiche, industriali o agricole. Il loro smaltimento incontrollato può causare danni ambientali, per questo esiste una severa normativa che prevede efficaci trattamenti di depurazione volti a rimuovere inquinanti al loro interno. La prima fase della depurazione prevede la separazione tra solidi e liquidi, il trattamento chimico rimuove le sostanze indesiderate. La depurazione biologica coinvolge organismi viventi.
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Le acque reflue non sono altro che un inevitabile sottoprodotto delle attività umane. Per loro natura non possono essere utilizzate dall’uomo, non prima, almeno, di essere state sottoposte ad un trattamento di depurazione. Sia per evitare rischi per la salute umana che danni, anche piuttosto significativi, agli ecosistemi acquatici. Cosa contengono le acque reflue e come vengono depurate?
Cosa sono le acque reflue
Iniziamo da cosa si intende per acque reflue, e lo facciamo affidandoci alla definizione che ne fornisce il vocabolario Treccani.
“Nella tecnica, acque r., lo stesso che acque di rifiuto, cioè le acque che, dopo utilizzazione domestica, industriale o agricola, vengono avviate, più o meno inquinate, allo smaltimento”.
In sostanza, si tratta di “acqua che è stata utilizzata” e che, per questo, comprende liquidi provenienti da varie fonti, tra le quali insediamenti urbani, industrie e agricoltura. Non si tratta, quindi, solo di liquami: le acque reflue provengono da case (docce, lavandini, lavastoviglie), imprese (lavanderie, autolavaggi, cliniche), industrie (come quelle di trasformazione alimentare, o gli impianti di produzione) e scuole (mense, servizi igienici). Ma includono anche il deflusso delle tempeste. Per questo, possono contenere sostanze chimiche, nutrienti, patogeni e altri inquinanti che richiedono un adeguato trattamento prima dello scarico nell’ambiente.
Cosa contengono le acque reflue domestiche
Le acque reflue domestiche sono quelle provenienti dalle attività quotidiane svolte nelle abitazioni legate a cucine, bagni, lavanderie, etc. Gli scarichi provenienti da lavandini, docce, servizi igienici e lavatrici ne costituiscono la principale fonte. Pertanto, possono contenere una vasta gamma di contaminanti come sostanze organiche provenienti da scarti alimentari e detergenti, nutrienti come azoto e fosforo, microrganismi patogeni provenienti dalle feci umane nonché urea, grassi, proteine, cellulosa. Contengono, in concentrazione diversa, le stesse sostanze presenti nei reflui domestici oltre che microinquinanti come pesticidi, detriti di gomma, idrocarburi.
Trattamenti di depurazione delle acque reflue
Partiamo dal presupposto che il trattamento di depurazione delle acque reflue consiste, come si legge su Wikipedia, nel “processo di rimozione dei contaminanti da un’acqua reflua di origine urbana o industriale, ovvero di un effluente che è stato contaminato da inquinanti organici e/o inorganici”.
I trattamenti che vengono effettuati all’interno di un impianto di depurazione si suddividono in meccanici, chimici e biologici. I primi prevedono, tra le altre, operazioni preliminari di rimozioni dei solidi non disciolti. Nelle acque reflue, infatti, sono presenti solidi di natura organica e inorganica che possono essere sedimentabili (ovvero più pesanti dell’acqua e per questo facilmente accumulabili sul fondo) e non sedimentabili.
Nell’ambito dei trattamenti chimici, invece, avviene l’aggiunta di sostanze volte a scatenare determinate reazioni chimiche (per modificare il Ph dell’acqua, o per disinfettarla). I trattamenti biologici, infine, sfruttano tecnologie basate essenzialmente su fenomeni naturali ma fatti avvenire in ambienti creati artificialmente. La depurazione biologica ha come protagonisti organismi viventi che, in collaborazione tra loro, causano la degradazione delle sostanze inquinanti presenti nelle acque.
Perché le acque reflue sono pericolose per l’ambiente?
Se utilizzate senza prima essere state trattate, possono scatenare una serie di problemi ambientali. Ad iniziare dalla possibile contaminazione delle acque sotterranee e dei corsi d’acqua, che può dare vita a problemi salute pubblica oltre che a significativi danni agli ecosistemi. Eventuali sostanze tossiche possono infatti danneggiare organismi acquatici e impattare la catena alimentare. La presenza di batteri e virus nelle acque reflue può diffondere malattie e compromettere la sicurezza dell’approvvigionamento idrico.