L’abbronzatura dona alla tua pelle un bel colorito dorato e regala benessere a tutto l’organismo grazie agli effetti positivi dell’esposizione al sole. Ma nasconde anche dei pericoli, legati ai danni dei raggi ultravioletti. La parola d’ordine, quindi, è abbronzarsi in sicurezza.
Nel nostro articolo ti diamo tutti i consigli per una tintarella perfetta. Scopri quello che c’è da sapere per avere una pelle abbronzata e protetta: cos’è l’abbronzatura, quanto dura, quali sono i benefici e i rischi dell’esposizione ai raggi UV, come scegliere il solare giusto per te, quali cibi stimolano l’abbronzatura, quali integratori la accelerano, come esporti al sole senza mettere in pericolo la pelle, i trucchi per un’abbronzatura veloce, anche senza sole, e i rimedi naturali per mantenere più a lungo la tintarella.
L’abbronzatura è la colorazione scura che la pelle assume quando ci esponiamo ai raggi solari e ha una funzione protettiva. E’ il modo con cui il nostro corpo si difende dal sole aumentando la produzione di melanina, un insieme di pigmenti naturali prodotti dai melanociti, cellule che si trovano nello strato basale, il più profondo dell’epidermide.
La melanina è la sostanza responsabile del colore della nostra pelle, ma anche di quello dei capelli e degli occhi, che dipendono sia dalla sua quantità che dal tipo di melanina presente nell’epidermide:
Ma la melanina non dà solo colore alla nostra pelle, la protegge anche dai raggi ultravioletti e dai loro effetti nocivi. L’abbronzatura è proprio la conseguenza di questo meccanismo di difesa.
Cosa succede, in concreto, quando ci abbronziamo? E come entra in gioco la melanina?
Ogni volta che ci esponiamo al sole, solo una piccola percentuale dei suoi raggi viene riflessa all’esterno, mentre il resto penetra nei tessuti e, in parte, arriva in profondità fino allo strato basale dell’epidermide.
Qui si trovano i melanociti, che come reazione all’esposizione al sole producono nuova melanina. Questo pigmento crea uno schermo protettivo che assorbe e respinge le radiazioni solari, difendendo la pelle dai loro effetti nocivi.
Dal momento dell’esposizione al sole i melanociti impiegano 2-3 giorni per produrre nuovo pigmento, ma grazie alla piccola scorta di melanina che è sempre presente nell’epidermide l’effetto di colorazione della pelle è immediatamente visibile.
L’abbronzatura è quindi il risultato dell’azione di difesa del corpo contro i rischi dell’esposizione ai raggi del sole, che apporta grandi benefici, ma nasconde anche molte insidie.
Il sole è un’importante fonte di benessere psicofisico per tutto l’organismo, purché ci si esponga alle sue radiazioni con intelligenza. Ecco i suoi principali benefici:
Il sole, tuttavia, è anche un potenziale pericolo per la nostra salute. I raggi ultravioletti (UV), che sono i responsabili della pigmentazione della cute e quindi dell’abbronzatura, possono infatti danneggiare la pelle e aumentare il rischio di invecchiamento, eritemi e tumori.
Ma cosa sono i raggi UV? Sono le radiazioni elettromagnetiche emesse dal sole e, a seconda della loro lunghezza d’onda, si distinguono in raggi UVA e UVB.
Vediamo allora in dettaglio quali sono le conseguenze e gli effetti nocivi dei raggi ultravioletti sulla pelle.
L’esposizione al sole rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per i tumori cutanei. I raggi UV, e in particolare gli UVA, riescono infatti a penetrare fino al derma e a colpire il DNA all’interno delle cellule della pelle, causando mutazioni che possono provocare una crescita cellulare incontrollata e dare così origine a tumori.
Il più noto è il melanoma, un tumore maligno che nel 90% dei casi ha origine dall’epidermide, per lo più da un neo, sia congenito che acquisito.
Ci sono alcune caratteristiche personali che possono aumentare la probabilità di sviluppare un melanoma: tra queste, una pelle molto chiara, la presenza di lentiggini e di numerosi nei (più di cento), una predisposizione familiare a questo tipo di tumore.
Tuttavia, esistono anche fattori di rischio legati ai raggi UV e alle loro conseguenze, in particolare:
Il melanoma, per quanto sia il più temuto perché può dare origine a metastasi in tempi piuttosto rapidi, non è tuttavia l’unico che può colpire la pelle come conseguenza di una prolungata esposizione alla luce solare. Tra gli altri ci sono:
Si tratta di tumori molto più comuni rispetto al melanoma, meno temibili perché di rado provocano metastasi, ma comunque da non sottovalutare.
Tra le altre conseguenze negative dell’esposizione al sole c’è l’invecchiamento cutaneo, o fotoinvecchiamento. La prolungata esposizione ai raggi ultravioletti provoca un danno cronico al DNA della pelle, che invecchia più rapidamente di quanto avverrebbe per le ragioni fisiologiche legate all’avanzare dell’età.
I raggi del sole, in particolare, determinano un danneggiamento del collagene, la principale proteina del tessuto connettivo umano sintetizzata dai fibroblasti. Si tratta di una sostanza essenziale per la salute, la bellezza e la giovinezza della pelle, che proprio grazie al collagene si mantiene elastica, compatta e soda.
La degradazione del collagene provocata dal photoaging si traduce in una serie di alterazioni che la pelle subisce precocemente rispetto alla sua età anagrafica. Tra queste:
Nei casi più gravi, il processo di invecchiamento cutaneo causato da un’eccessiva esposizione al sole può portare anche alla comparsa di tumori.
Un altro effetto collaterale dell’esposizione eccessiva e incontrollata al sole è l’eritema solare. Si tratta di una lesione della pelle dovuta a un processo infiammatorio provocato dall’esposizione al sole, che causa scottature. Il sintomo più tipico è l’arrossamento, che può accompagnarsi a:
Il segreto per godere degli effetti benefici del sole minimizzando i rischi dei raggi UV è abbronzarci nel modo giusto. Esporci al sole consapevolmente e responsabilmente ci regala una tintarella sicura e senza rischi. Vediamo come.
Per un’abbronzatura senza rischi per la pelle è importante prendere il sole correttamente, ovvero:
Scopri i consigli per abbronzarti in sicurezza.
La prima regola per un’abbronzatura perfetta e sicura per la pelle è proteggerla utilizzando un prodotto con il giusto fattore di protezione, o Sun Protection Factor (SPF).
Il fattore di protezione è un numero che indica la capacità di un prodotto di filtrare i raggi UVB: più alto è il numero, maggiore è la protezione che il solare assicura.
Il grado di protezione può essere:
Come per i raggi UVB, esiste anche un metodo per misurare il livello di protezione di un prodotto dai raggi UVA, che si basa su 3 parametri:
Il Regolamento europeo sui cosmetici, e in particolare la Raccomandazione della Commissione sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni, stabilisce che i prodotti solari debbano proteggere sia dai raggi UVB che dai raggi UVA.
Quando scegli il tuo prodotto solare, quindi, controlla sull’etichetta la presenza dei cerchi con la scritta UVA e UVB e le indicazioni sul grado di protezione.
Ricorda comunque che nessun prodotto solare, per quanto efficace, è in grado di garantire una protezione totale dai rischi delle radiazioni solari. Diffida quindi delle indicazioni “Schermo totale” o “Protezione totale” che puoi trovare in etichetta: nessun filtro può assicurare una protezione del 100% dagli ultravioletti.
Ma come scegliere il fattore di protezione solare giusto per la tua pelle? Devi basarti sul tuo fototipo, ovvero sul tuo tipo di pelle. In dermatologia esistono 6 diversi fototipi che classificano la pelle sulla base di due parametri fondamentali:
Questa classificazione ti aiuta a scegliere il prodotto solare con il fattore di protezione adatto a te: pelli molto chiare e delicate hanno bisogno di un SPF più alto perché tendono a scottarsi più facilmente, mentre per incarnati più scuri è sufficiente una protezione più bassa.
Ricorda comunque che tutti devono esporsi al sole con un’adeguata protezione, anche chi ha la pelle scura: le persone con la pelle chiara devono fare ancora più attenzione e adottare maggiori precauzioni perché sono più soggette a scottarsi e a sviluppare eritemi, ma anche chi ha la carnagione scura, e quindi ha naturalmente più melanina, deve esporsi al sole con cautela. La melanina, infatti, agisce come uno scudo contro i raggi UV ma non riesce a filtrarli al 100%, quindi dobbiamo darle una mano a proteggerci prendendo il sole in modo responsabile.
Vediamo in dettaglio quali sono i 6 fototipi, le loro caratteristiche e l’SPF più indicato per ciascuno.
Non esiste una regola universale: i tempi di esposizione al sole e la quantità di raggi solari necessari per abbronzarsi cambiano da persona a persona. Come abbiamo visto, infatti, la reazione della pelle all’esposizione al sole e la sua capacità di scurirsi per effetto dei raggi UV sono genetiche, perché dipendono dal fototipo. C’è chi si abbronza velocemente senza bruciarsi mai e chi si scotta subito e impiega molti giorni per assumere un colorito leggermente dorato.
Certamente, per abbronzarsi senza rischi per la pelle la raccomandazione che vale per tutti i fototipi è quella di evitare le abbuffate di sole, cioè di non restare al sole per lunghi periodi, magari senza protezione, per abbronzarsi più in fretta. Il rischio, soprattutto per chi ha la pelle molto delicata, è quello di “guadagnarsi” una brutta scottatura, per giunta senza riuscire ad abbronzarsi.
Meglio rispettare e proteggere la propria pelle, esponendosi al sole a piccole dosi, specie se si ha una carnagione molto chiara, e utilizzando una protezione adatta al proprio fototipo. Servirà forse qualche giorno in più per abbronzarsi, ma la tintarella sarà più omogenea, senza le antiestetiche chiazze da eritema, e soprattutto più sicura per la pelle.
Ecco le principali buone pratiche da seguire per abbronzarti senza mettere a rischio la tua pelle.
Ci sono degli alleati che aiutano la nostra pelle ad abbronzarsi più velocemente e in modo più intenso e omogeneo, senza rischi. Quali? L’alimentazione e gli integratori che accelerano l’abbronzatura: ecco due metodi naturali per stimolare l’abbronzatura senza mettere in pericolo la nostra pelle.
Alcuni cibi ti regalano un’abbronzatura più veloce e intensa, oltre a proteggere la tua pelle dagli effetti nocivi dei raggi UV. Sono alimenti che stimolano la produzione di melanina o colorano naturalmente l’epidermide. In più, sono ricchi di nutrienti ad azione antiossidante, in grado di neutralizzare la produzione di radicali liberi in risposta all’esposizione dei raggi UV, prevenendo così l’invecchiamento cutaneo.
Cosa mangiare, allora, per aumentare l’abbronzatura? Ecco i cibi da portare in tavola.
I carotenoidi sono dei pigmenti vegetali ad azione antiossidante che hanno la capacità di regalarci un’abbronzatura più intensa e omogenea e di proteggere la pelle dagli effetti nocivi dell’esposizione al sole. I più importanti sono il betacarotene, precursore della vitamina A, e il licopene, presenti nella frutta e nella verdura di colore arancione, rosso e giallo.
Questi pigmenti non stimolano la produzione di melanina ma si accumulano nel grasso cutaneo e favoriscono la colorazione della pelle. Tra gli ortaggi più ricchi di betacarotene ci sono le carote, verdura abbronzante per eccellenza, i peperoni, il radicchio rosso, la lattuga e il sedano, mentre tra i frutti ne contengono in abbondanza le albicocche, le pesche e il melone. Il licopene è presente in grandi quantità nel pomodoro e nell’anguria.
La vitamina E, grazie al suo effetto antiossidante, combatte l’invecchiamento cellulare e stimola la rigenerazione dell’epidermide, quindi mangiare cibi che la contengono aiuta a proteggere la pelle dai danni del sole, mantenendola giovane ed elastica. E’ presente nell’olio extravergine di oliva e in generale negli oli vegetali, nella frutta a guscio come mandorle e nocciole e nell’avocado.
La vitamina C, o acido ascorbico, è importante per il benessere di pelle e tessuti perché svolge un’azione antiossidante e favorisce la sintesi del collagene, quindi contribuisce a mantenere la pelle giovane ed elastica e la protegge dagli effetti nocivi dei radicali liberi e dall’invecchiamento causati dal sole. La trovi in abbondanza in frutti come agrumi, fragole, kiwi e ribes e in verdure come cavoli, broccoli, rucola e peperoni.
Anche gli omega 3, acidi grassi monoinsaturi ad azione antiossidante e antinfiammatoria, proteggono la pelle dal photoaging e ti aiutano ad abbronzarti, limitando i rischi. Li trovi nella frutta a guscio, nei semi oleosi (lino, zucca) e nel pesce, soprattutto in quello azzurro (sgombro, sardine).
In generale, per reidratare la pelle dopo l’esposizione al sole è importante mangiare almeno 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura, molto ricche di acqua: tra quelle che ne contengono di più ci sono cetrioli, lattuga, ravanelli, anguria, cicoria, pomodori, radicchio, zucchine, bietola, finocchi.
E’ anche essenziale bere a sufficienza, almeno 1,5/2 litri di acqua al giorno.
Esistono degli integratori in grado di accelerare l’abbronzatura, ma anche di preparare la pelle allo stress dell’esposizione ai raggi solari e di proteggerla dai danni degli UV, mantenendola elastica e idratata. In commercio ci sono moltissimi acceleratori di abbronzatura, che spesso combinano più sostanze e principi attivi per massimizzare l’effetto abbronzante e protettivo.
E’ consigliabile assumere gli integratori per l’abbronzatura almeno 30 giorni prima di esporsi al sole.
Tendenzialmente, nelle persone sane questi prodotti non hanno effetti collaterali né controindicazioni e non hanno bisogno di prescrizione, ma è comunque sempre consigliabile assumerli su indicazione del medico o dell’erborista e attenersi alle loro raccomandazioni sulla posologia.
Questi attivatori sono principalmente a base di queste sostanze:
Tra questi integratori ci sono:
Nel nostro articolo su GreenStyle ti consigliamo i migliori acceleratori di abbronzatura per abbronzarti in modo più intenso e veloce.
E se il sole non c’è? La soluzione è l’abbronzatura artificiale, che ti assicura una pelle dorata anche senza esporti al sole. Hai due possibilità:
Vediamo in cosa consistono questi metodi, quali sono i vantaggi, quali i rischi e le controindicazioni e come utilizzarli in sicurezza.
Le lampade e i lettini solari sono considerati un’ottima soluzione per abbronzarsi quando il sole non c’è. Si tratta di apparecchiature abbronzanti che emettono artificialmente raggi ultravioletti che, come quelli solari, fanno abbronzare la pelle.
Per questo l’abbronzatura con le lampade solari ha gli stessi rischi di quella che si ottiene attraverso l’esposizione al sole, anzi, ne ha di più: come ricorda la Fondazione Veronesi, si stima che la quantità di raggi UVA a cui ci esponiamo facendo una lampada sia 10-15 volte maggiore di quella a cui ci esporremmo sdraiandoci al sole a mezzogiorno, quindi lampade e lettini abbronzanti possono essere più nocivi del sole.
Inoltre, anche se le lampade di nuova generazione producono quasi esclusivamente raggi UVA, emettono anche una quota residuale di raggi UVB, quindi sono doppiamente rischiose.
Per questo, in Italia, il D.M. 12/05/2011 n.110 ha vietato l’utilizzo di lampade e lettini solari a:
Al di là dei limiti imposti dalla legge, il consiglio per tutti è quello di evitare l’abbronzatura artificiale con le lampade solari, o di limitarla al massimo, utilizzando le opportune precauzioni:
L’abbronzatura spray è un’alternativa per abbronzarsi senza esporsi al sole e senza fare ricorso a lettini e lampade solari pericolosi per la pelle.
E’ un trattamento cosmetico che si effettua nei centri estetici e che consiste nello spruzzare sul corpo, utilizzando un nebulizzatore, un prodotto a base di diidrossiacetone (DHA). Il DHA reagisce con con la cheratina, una proteina che si trova nelle cellule epiteliali dell’epidermide, conferendo alla pelle una colorazione superficiale simile all’abbronzatura.
L’abbronzatura spray in linea generale non presenta controindicazioni: il DHA è un derivato della fermentazione della canna da zucchero, colora la pelle solo superficialmente, senza penetrare in profondità, quindi è adatto anche alle carnagioni più chiare e sensibili e a tutte le zone del corpo.
In più ha il vantaggio di non esporre la pelle ai danni delle radiazioni solari e, rispetto ai trattamenti fai da te con le creme autoabbronzanti, ha una durata maggiore: con un’applicazione di pochi minuti si può ottenere un’abbronzatura che dura dai 2 fino ai 7 giorni.
Si tratta di un trattamento che deve comunque essere eseguito adottando una serie di precauzioni:
Ricorda che l’abbronzatura spray non protegge dai raggi UV, quindi applica comunque una protezione quando ti esponi al sole, anche se la tua pelle è già scura.
Vuoi saperne di più su questo trattamento abbronzante? Leggi l’articolo su GreenStyle “Abbronzatura spray: controindicazioni e quanto dura”.
Naturalmente, per chi cerca una soluzione rapida e fai da te per un’abbronzatura naturale senza sole, in commercio sono disponibili anche prodotti autoabbronzanti da applicare a casa.
Principio attivo e funzionamento sono gli stessi dell’abbronzatura spray, ma l’abbronzatura che si ottiene con questi prodotti ha una durata inferiore, non oltre i 3-4 giorni.
Un’altra criticità è legata alla difficoltà di applicarli da soli in modo omogeneo: il consiglio, quindi, è quello di preferire prodotti in spray invece delle creme, che sono più difficili da stendere uniformemente e possono quindi macchiare la pelle.
Sia che tu scelga il trattamento spray nei centri estetici, sia che tu opti per l’autoabbronzante casalingo, l’abbronzatura artificiale ha un grande vantaggio: se ripeti l’applicazione ogni settimana, potrai ottenere un’abbronzatura permanente, o semipermanente, cioè restare abbronzato per tutto il tempo che vuoi, anche in inverno, senza i rischi delle lampade solari. Il trattamento ideale se sei un maniaco della tintarella ma ci tieni alla salute della tua pelle!
L’abbronzatura, di solito, sparisce spontaneamente nell’arco di 2-3 settimane, ma ci sono prodotti e semplici accorgimenti quotidiani che ti aiutano a prolungare la tua abbronzatura.
I fissanti per l’abbronzatura sono prodotti appositamente formulati per non alterare l’abbronzatura e farla durare più a lungo. Sono arricchiti con sostanze lenitive e idratanti, come echinacea e aloe vera, che mantengono il giusto grado di idratazione della pelle consentendo di prolungare l’effetto della tintarella.
In commercio trovi fissanti sotto forma di gel da spalmare su viso e corpo subito dopo l’esposizione al sole, oppure di gel per la doccia, da utilizzare per tutto il periodo in cui ti esponi al sole. Puoi utilizzarli sia se devi interrompere per alcuni giorni l’esposizione al sole, sia alla fine della stagione estiva, per conservare più a lungo la tua abbronzatura.
Esistono anche fissanti da applicare qualche ora prima dell’esposizione al sole per preparare la pelle all’abbronzatura, che così sarà più intensa e duratura.
Ci sono anche alcune buone abitudini che, al rientro dalle vacanze, ti aiutano a conservare più a lungo l’abbronzatura.
Scopri di più sui migliori rimedi naturali e trucchi fai da te per mantenere l’abbronzatura su GreenStyle.
E se invece cerchi un rimedio naturale per togliere l’abbronzatura? Può succedere di volersene liberare quando ormai è così rovinata, disomogenea o a chiazze da creare un effetto antiestetico sulla pelle.
L’esfoliante è un’ottima soluzione anche in questo caso: aiuta a rimuovere le cellule morte, quindi permette di eliminare rapidamente anche i residui di abbronzatura.
Un altro metodo utile è usare ogni giorno sotto la doccia una spugna vegetale che esercita un massaggio esfoliante sulla pelle, rimuovendo gli strati abbronzati dell’epidermide.
Leggi gli approfondimenti di Benessere e Alimentazione su GreenStyle per sapere tutto su come ottenere un’abbronzatura perfetta e sicura per la tua pelle: troverai tanti consigli, buone abitudini, prodotti e rimedi naturali per assicurarti una tintarella dorata in modo facile, veloce, duraturo e senza rischi.