A cosa serve la magnetoterapia
La magnetoterapia è un tipo di fisioterapia utile per trattare i disturbi osteo-articolari: si basa sui campi magnetici dell'organismo Si può usare la magnetoterapia a bassa frequenza (per migliorare la salute dell'apparato scheletrico) o ad alta frequenza (per favorire la circolazione del sangue). Il trattamento è ben tollerato, ma si sconsiglia in caso di donne in gravidanza o nei portatori di pacemaker. Meglio prima consultare, comunque, il medico curante.
La magnetoterapia è un trattamento fisioterapico che può essere utile in diverse occasioni, in particolare per curare i disturbi osteo-articolari. La terapia fisica ha moltissimi benefici e proprietà che è bene conoscere, per sapere sempre quando ricorrere a questo trattamento e quando, invece, è bene evitare, preferendo altri trattamenti. Scopriamo insieme cos’è e a cosa serve la magnetoterapia, quando è utile ricorrere allo strumento dedicato e quando, invece, è controindicato.
Cos’è la magnetoterapia
La magnetoterapia è un tipo di fisioterapia indicato per trattare i disturbi osteo-articolari. La terapia fisica si basa sui campi magnetici dell’organismo e sfrutta in modo naturale questo ambito. Non è un trattamento invasivo o tossico, non ha effetti collaterali e può essere usato e tollerato da moltissimi pazienti. Non genera nemmeno calore: chi usa la magnetoterapia nemmeno si accorge del trattamento, che invece agisce in profondità.
La terapia fisica ha fini terapeutici e curativi e sfrutta l’uso di onde elettromagnetiche del tutto sicure. A seconda delle condizioni di salute del soggetto, si può usare la magnetoterapia a bassa frequenza (che aiuta l’assimilazione del calcio, per migliorare la salute dell’apparato scheletrico) o ad alta frequenza (per favorire la circolazione del sangue). Le sedute possono durare dai 20 ai 45 minuti circa.
A cosa serve la magnetoterapia
La magnetoterapia è un trattamento che permette di stimolare i meccanismi di scambio tra le cellule, di favorire l’ossigenazione dei tessuti, di ridurre i tempi di guarigione in caso, ad esempio, di ferite, lesioni, fratture. La terapia fisioterapica sfrutta gli impulsi magnetici, costituiti da onde non ionizzanti, quindi assolutamente sicure per il paziente.
Durante ogni seduta, lo strumento apposito (che si può usare in ambulatorio, sotto la stretta supervisione di un medico, o a casa, in modo autonomo) emette un campo magnetico che ha intensità e frequenza variabili. Attraverso un solenoide o un applicatore si permette al dispositivo di agire: esistono dei programmi già impostati a seconda del tipo di disturbo che si vuole curare. Inoltre, oltre al generatore di campi magnetici e al solenoide che si posiziona sull’area interessata dal trattamento, ci possono essere anche altri accessori, come materassini bio-magnetici o altro.
Per chi è indicata e chi non deve fare la magnetoterapia
Come abbiamo sottolineato in precedenza, la magnetoterapia non ha particolari effetti collaterali o controindicazioni. Si tratta di un trattamento ben tollerato da tutti, che si può utilizzare anche sopra i vestiti. Di solito, però, è bene non ricorrere alla magnetoterapia in caso di donne in gravidanza e nei portatori di pacemaker.
Quando ricorrere, invece, alla magnetoterapia? Il trattamento è utile in caso di dolore e infiammazione, in particolare nelle malattie infiammatorie o degenerative del sistema osteo-articolare. La terapia, non invasiva, indolore e non farmacologica, può essere usata in caso di:
- infiammazione acuta
- disturbi cronici
- traumi
- edemi
- dolore
- strappi muscolari
- mal di schiena
- dolori articolari
- artrite reumatoide non in fase acuta
- artrosi
- sindrome del tunnel carpale
- lesioni della cartilagine articolare
- osteoporosi
- fibromialgia
- necrosi
- distorsioni
- tendiniti
- borsiti
- condriti
- sindrome da stanchezza cronica
La magnetoterapia si può eseguire su spalle, braccia, mani, schiena, collo, cervicale, bacino, anche, ginocchia, piedi, caviglie, gambe.
Fonti: