Terremoto in Emilia causato dalle estrazioni di shale gas?
Le ipotesi che collegano il terremoto in Emilia Romagna con le estrazioni petrolifere sono realistiche? Pareri favorevoli e contrari a confronto.
Il terremoto in Emilia Romagna che ha causato la morte di 7 persone e la distruzione di numerose abitazioni ed edifici pubblici e di culto, molti dei quali veri e propri gioielli del patrimonio artistico italiano, potrebbe avere qualche collegamento con le estrazioni di petrolio e gas naturale dai pozzi della zona.
Secondo questa ipotesi, che gira su diversi siti web da ieri, le numerose trivellazioni avvenute nel corso degli anni avrebbero modificato l’equilibrio geologico dell’area compresa tra le province di Modena e Ferrara. A conferma di questo collegamento ci sarebbe l’epicentro di quasi tutte le scosse, che sono già decine da ieri mattina: tra Finale dell’Emilia, Cento e San Felice sul Panaro.
Uno dei vertici di questo triangolo, Finale dell’Emilia, è all’interno di una concessione mineraria per l’estrazione sia di petrolio che di gas: la concessione Mirandola, ex ENI ceduta da qualche anno alla controllata di Gas Plus Padania Energia. Questa concessione è attiva, con otto pozzi, da nove anni.
Altri permessi di ricerca, ma non ancora di estrazione, circondano l’area dello sciame sismico. Sono le concessioni Fantozza, Grattasassi, Bastiglia, Cento, San Vincenzo. C’è infine un’altra concessione in produzione, Recovato (sempre di Gas Plus), che è però un po’ più lontana a sud di Cento.
Giudicare questa ipotesi realistica o irrealistica è difficile e, certamente, non è compito nostro. A conferma ci sarebbero i numerosi pozzi in funzione già da anni, la scarsa profondità dell’epicentro dei sismi e i recenti studi dell’USGS (il servizio geologico degli Stati Uniti) che, come mostra questo lungo video dei primi di aprile 2012, ammettono esplicitamente che l’utilizzo della tecnica del fracking per estrarre lo shale gas (l’ormai famoso gas non convenzionale) può causare terremoti anche di forte intensità. se non avete la pazienza di vederlo tutto, andate al minuto 35.
A smentire l’ipotesi, invece, c’è il fatto che i geologi italiani attribuiscono la causa del terremoto ad un movimento della faglia appenninica. Come anche il fatto che, ad oggi, non ci sono ancora studi scientifici che dimostrino la correlazione tra attività estrattive e sismi in Italia e, infine, il fatto che non è noto se Padania Energia utilizzi o meno la tecnica del fracking per estrarre il gas dai suoi pozzi localizzati a pochi chilometri dall’epicentro del sisma.