Greenstyle Alimentazione 15 ristoranti vegani a Bergamo con LAV e Ascom

15 ristoranti vegani a Bergamo con LAV e Ascom

Arrivano a Bergamo 15 ristoranti amici della cucina vegana, grazie a un menu a tema all'interno del progetto Veg+ voluto dalle associazioni LAV e Ascom.

15 ristoranti vegani a Bergamo con LAV e Ascom

Bergamo, la splendida cittadina a ridosso delle Orobie, si tinge di alimentazione green. Grazie al progetto “Veg +” promosso da Ascom e LAV, dal 1 giugno ben 15 ristoranti proporranno dei menu vegani, privi di prodotti di origine animale e certificati per le esigenze di chi ha sposato questa filosofia alimentare.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di rendere la cucina vegana più accessibile a tutti: non solo a chi ha già optato per questa dieta ma fatica a trovare dei menu a tema nei ristoranti, ma anche per i curiosi o per coloro che si volessero avvicinare a questo stile alimentare per la prima volta. Un progetto intelligente che, oltre a sottolineare i benefici della dieta vegana, non trascura la qualità: i menu sono infatti controllati e certificati da LAV Bergamo e dalla scuola vegana di Sauro Ricci, chef del Joia di Milano, ritrovo stellato di cucina veg riconosciuto in tutta Italia.

La proposta, nata all’interno della campagna Cambia Menù di LAV, ha scelto Bergamo come sua città inaugurale grazie alla collaborazione e alla voglia di partecipare degli esercenti locali, che hanno segnato un primato davvero di riguardo: si tratta della prima occasione nazionale per una collaborazione tra un’associazione di commercianti e un gruppo animalista.

I ristoranti partecipanti verranno identificati da un’apposita vetrofania di colore verde, con la scritta “Veg+, qui mangi anche vegano 2014”, e nell’elenco figurano alcune delle cucine bergamasche più famose. Per quanto riguarda il centro cittadino, si elencano il ristorante Gennaro e Pia, il Roof Garden San Marco, la Relais Hostaria San Lorenzo e il Sweet Irene. In provincia, invece, si trovano la Trattoria Visconti (Ambivere), il Milano (Castione della Presolana), la Trattoria Nano (Foresto Sparso), il De Firem Rostec (Misano Gera d’Adda), La Caprese (Mozzo), Villa Pighet (Ponteranica), il Posta (Sant’Omobono Terme), Villa delle Ortensie (Sant’Omobono Terme), il Della Torre (Trescore Balneario), La Conca Verde (Trescore Balneario) e il Cadei (Villongo).

Gli esercenti hanno avuto l’occasione di apprendere tutti i segreti della cucina veg grazie a un corso di formazione di 4 giorni presso l’Accademia del Gusto, per arrivare alla definizione di un menu vegano certificato dall’antipasto al dolce. Così facendo, si spera di conquistare quella fetta di consumatori in crescita, oggi al 7,1% sul totale italiano, che hanno deciso di sposare le istanze veg, per un’alimentazione più sana e rispettosa degli animali anche al ristorante.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Veganesimo e sostenibilità: il Veganuary salverà il mondo?
Pianeta Terra

Le diete plant based non hanno effetti positivi solo sulla nostra salute, ma anche sul benessere del pianeta. Ma cosa accadrebbe se per il mese di gennaio abbandonassimo gli alimenti di origine animale a vantaggio di menù vegetali? La risposta ce la svela Veganuary, che è divenuto un vero e proprio movimento a carattere mondiale per sostenere gli effetti del veganesimo sul globo.