La Sicilia ha toccato il 60% di elettricità da rinnovabili
A Pasquetta, per un'ora, le fonti rinnovabili hanno coperto il 94% della richiesta di energia della Sicilia. E il 64% dell'Italia.
Lunedì 9 aprile, giorno in cui si festeggia la Pasquetta, in Sicilia è successa una cosa da ricordare. Tra l’una e le due del pomeriggio, mentre i siciliani stavano festeggiando tra cassate e barbecue, le fonti rinnovabili hanno fornito il 94% dell’energia necessaria a tenere accesa l’intera isola. Questa percentuale, a livello nazionale, è stata comunque molto alta anche se inferiore: 64% circa. Mentre sempre in Sicilia la media giornaliera, sera e notte compresa, è stata del 60%.
Il dato è stato comunicato da Terna nel corso del convegno “Irex annual report 2012 – Energie rinnovabili. La strategia energetica italiana”, organizzato dal GSE. Certo, è un dato da interpretare correttamente, ma è pur sempre incoraggiante.
A Pasquetta, ovviamente, la richiesta di energia in Italia è stata bassissima: fabbriche chiuse, pochi negozi aperti, moltissima gente fuori casa a festeggiare. Resta, però, il fatto che al sud e in particolare in Sicilia per un paio d’ore le centrali termoelettriche sono state ferme ad aspettare che qualche nuvola coprisse il sole o che il vento si fermasse e, con lui, le pale eoliche.
Il dato “normale” e medio dell’Italia, d’altronde, dimostra che già il 25% dell’energia elettrica che consumiamo ogni anno viene prodotta da fonti rinnovabili. Ed è il dato 2011, destinato a salire nel corso di quest’anno e probabilmente anche nei prossimi anni fino al 2020.
Il fatto che sia in corso una vera e propria campagna stampa denigratoria nei confronti delle rinnovabili, quindi, è più che giustificato: in un paio d’anni il sistema energetico nazionale è cambiato profondamente e il cambiamento non si è ancora esaurito. E a qualcuno questo non piace.