Raffreddore del gatto: sintomi e rimedi
Anche il gatto può prendere il raffreddore, così come accade per gli umani: ecco i sintomi della malattia, le cure veterinarie e i rimedi domestici.
Fonte immagine: Foto di Annette Meyer da Pixabay
Anche il gatto può subire i fastidi del raffreddore: starnuti, naso irritato e gocciolamento non sono sintomi da prendere alla leggera. Proprio così, anche l’autonomo e indipendente gatto può cadere vittima degli agenti infettivi invernali, con conseguenze sia lieve che gravi. Come riconoscere il raffreddore del gatto e come curarlo?
Quella del raffreddore o rinotracheite è una malattia abbastanza frequente nei gatti, soprattutto in inverno o se sottoposti ad acqua e rapidi cambi di temperatura. Riconoscere l’infezione è abbastanza semplice, perché le caratteristiche sono simili a quelle del raffreddore umano, tuttavia il malessere del felino non va mai preso sotto gamba.
Raffreddore del gatto: sintomi e rimedi
Sintomi del gatto raffreddato
Così come per l’uomo, l’incubazione del raffreddore – causato dal comune coronavirus – dura pochissimi giorni e si manifesta con specifici segnali. Fra i tanti, bisogna prestare attenzione ai seguenti:
- Starnuti: il gatto starnutisce di continuo durante il corso della giornata, spesso senza apparente motivo, e con grande sforzo pur di liberare le narici;
- Naso irritato: il naso di un gatto con il raffreddore, oltre a essere spesso particolarmente umido, è spesso irritato e screpolato. Possono esservi anche delle piccole ferite aperte, dovute allo sfregamento con coperte o dalle zampe, con cui il micio tenta inutilmente di liberarsi;
- Muco: vi è una grande produzione di muco, che sgorga quasi senza controllo dalle narici dell’animale, spesso molto denso e accompagnato a pus;
- Occhi rossi: l’infezione da raffreddore causa nel gatto anche fastidi agli occhi, con l’area arrossata, lacrimante e spesso purulenta;
- Inappetenza: proprio per le difficoltà respiratorie, il felino non riesce a sentire gli odori del cibo per lui preparato. Per istinto cautelativo, allora, l’animale si rifiuterà di mangiare alimenti che non può riconoscere tramite l’olfatto.
Sebbene nella maggior parte dei casi il raffreddore felino sia risolvibile con una cura domestica, è sempre meglio portare il micio dal veterinario: le conseguenze possono essere molto gravi, se la patologia non è correttamente trattata per tempo. Inoltre, solo il medico può discernere tra un raffreddore causato da virus e una situazione sintomatologica invece determinata da un’allergia ambientale, come quella a una pianta o a uno specifico detergente utilizzato in casa.
Raffreddore del gatto, cure e rimedi
Come già accennato, il parere veterinario è fondamentale per la corretta cura del raffreddore del gatto: in abbinato ad alcuni rimedi che il proprietario potrà mettere in atto senza troppa preparazione potrebbe essere necessaria un adeguato trattamento farmacologico. Di seguito una lista generica del programma che il proprietario di un gatto malato sarà tenuto a seguire:
- Farmaci: il veterinario potrebbe prescrivere dei farmaci di varia natura – antinfiammatori, antistaminici e antibiotici – per contenere l’infezione del gatto. Si tratta in genere di soluzioni liquide affinché possano essere disciolte nella pappa dell’animale, così che non se ne accorga e non ne rifiuti l’assunzione. Qualora fossero necessarie delle iniezioni, normalmente è il medico stesso a somministrarle;
- Cibo: proprio per le difficoltà olfattive descritte poc’anzi, il gatto potrebbe rifiutare il cibo perché non in grado di odorarlo correttamente. Sono quindi sconsigliate crocchette e tutti i preparati secchi, meglio invece ricette umide – anche fatte in casa – a media temperatura affinché i profumi siano più intensi e quindi percepibili;
- Pulizia: per evitare che il gatto continui a irritare naso e occhi con le zampette o sfregando il muso contro mobili è coperte, può essere utile procedere di tanto in tanto a una blanda pulizia esterna. Con un panno morbido lievemente imbevuto d’acqua, si passi la zona del naso e il contorno occhi, rimuovendo in modo dolce i residui solidi e purulenti;
- Umidità: è utile umidificare l’ambiente per aiutare il felino a liberare le vie respiratorie. Ci si ricordi, quindi, di mantenere sempre pieni gli appositi contenitori sui termosifoni, magari aggiungendo delle gocce di essenza di camomilla o eucalipto con il loro effetto vasodilatatore sui condotti respiratori. Allo stesso modo, il veterinario potrebbe consigliare dei cicli d’aerosol, da effettuare con apposite mascherine per animali;
- Silenzio: un gatto con il raffreddore sarà un micio particolarmente stressato. Per agevolare la guarigione, è consigliato evitare i rumori molesti, ridurre la fase di gioco e consentire all’animale di passare gran parte del suo tempo in completa privacy. Sonno e riposo velocizzeranno la convalescenza.