Hiriko: l’auto elettrica pieghevole made in UE
È stata presentata a Bruxelles Hiriko, citycar elettrica a due posti in grado di piegarsi per poter sostare anche negli spazi più stretti.
Si chiama Hiriko, un nome che potrebbe facilmente trarre in inganno facendo pensare immediatamente a un prodotto giappponese, ma in realtà, la citycar elettrica in questione è una creazione europea, basca per essere precisi. Si tratta di una bi-posto a zero emissioni nata per fornire un’ulteriore interpretazione di come potrebbe essere l’automobile per la città nel prossimo futuro, fornendo un’interessante soluzione capace di coniugare flessibilità, efficienza e sfruttabilità anche nei posteggi più angusti grazie alla possibilità di essere ripiegata.
Hiriko, che nella lingua basca significa “urbano”, è stata presentata a Bruxelles alla presenza del presidente di turno della Commissione Europa, José Manuel Barroso. È una vettura elettrica dotata di volante ultra-tecnologico, in grado di gestire praticamente qualunque aspetto del suo funzionamento, ed è fornita di quattro ruote mobili, in grado cioè di ruotare a 360 gradi, con il motore montato tra le ruote in modo da consentire all’abitacolo di scorrere verso l’alto e rendere ancora più compatto l’ingombro della vettura, consentendo di parcheggiare anche in aree dove persino una compatta Smart non riuscirebbe a infilarsi.
L’autonomia dichiarata di quest’auto elettrica è di 120 chilometri, quindi sufficiente per muoversi giornalmente all’interno del traffico cittadino, mentre il prezzo è di 12.500 euro, cifra che può sembrare un po’ alta per una vettura a due soli posti, ma che sembra giustificata dalle grandi doti di flessibilità promesse e dalla portata innovatrice di questa simpatica auto pieghevole.
Hiriko è stata progettata e realizzata da un consorzio di sette aziende basche rappresentato a Bruxelles da Gorka Espiau, con l’obiettivo di arrivare sul mercato nel 2013. Intanto, già fin dalla sua presentazione, il modello ha attirato l’attenzione di diverse amministrazioni locali, tanto che si sono dette interessate a un suo possibile impiego alcune città di Spagna, Francia, Olanda, Svizzera, Belgio, Germania, Svezia e degli Emirati Arabi.