Mucca con protesi alle zampe posteriori
Una mucca è stata trovata in Virginia con zampe posteriori completamente ibernate, nonostante le condizioni terribili le sono state inserite due protesi.
Si chiama Hero, è una giovane mucca dal manto chiaro e deve la sua salvezza a un team di veterinari, che le hanno fissato due protesi alle zampe posteriori. Una possibilità incredibile per l’animale, che rischiava di morire dopo essere stata trovata con le zampe e la coda congelate. L’esemplare, che vagava per i prati della Virginia, è stata recuperato lo scorso aprile in fase di ibernazione avanzata.
Sulla sua strada è arrivata Kitty Martin, che l’ha condotta verso il suo Ranch-santuario per animali, richiedendo l’intervento dei migliori veterinari della zona. Ma dopo una serie di pareri contrastanti, ha deciso di portare la mucca fino al Texas A&M, l’ospedale veterinario universitario più famoso dello stato. Una decisione repentina quella di trasportare l’esemplare in Texas e che avrebbe potuto condurre a una soluzione drastica.
Del resto due arti congelati avrebbero determinato la paralisi: ogni veterinario avrebbe preferito sopprimerla, pensando di concludere così la sua sofferenza. Ma la grande esperienza dei medici della Texas A&M ha allontanato la scelta dell’eutanasia, favorendo un intervento chirurgico con l’innesto di due protesi posteriori. La donna è certa che, se la situazione fosse stata irreversibile, i veterinari avrebbero optato per la morte della mucca, ma ciò non è avvenuto.
E dopo una lunga operazione e un periodo in terapia intensiva, per Hero la vita ha cambiato colore, diventando più brillante e luminosa. L’operazione ha ricucito in modo preciso il moncone, così da non favorire infezioni a contatto con la protesi. In questo periodo di rodaggio Hero dovrà familiarizzare con i nuovi supporti, così da riequilibrare peso e camminata. Quindi potrà tornare a casa presso il Selah ranch di Kitty Martin, dove la mucca verrà accudita e amata per sempre. Per monitorare i suoi progressi è stata aperta una pagina su Facebook, quindi una piccola raccolta fondi per far fronte alle spese dell’operazione.