I biocarburanti hanno aumentato la fame nel mondo
ActionAid, organizzazione indipendente da anni impegnata nella lotta alla povertà, ha inaugurato il primo distributore di biocarburanti in pieno centro a Milano, nell’ambito della campagna “Operazione fame“. L’obiettivo è quello di far riflettere l’opinione pubblica sul tema carburanti biologici, in particolare sulle conseguenze che questi hanno sul sistema alimentare. ActionAid ha denunciato poi la carenza […]
ActionAid, organizzazione indipendente da anni impegnata nella lotta alla povertà, ha inaugurato il primo distributore di biocarburanti in pieno centro a Milano, nell’ambito della campagna “Operazione fame“. L’obiettivo è quello di far riflettere l’opinione pubblica sul tema carburanti biologici, in particolare sulle conseguenze che questi hanno sul sistema alimentare. ActionAid ha denunciato poi la carenza di informazioni adeguate in materia, soprattutto da parte dei governi ma anche da parte dei media.
La crescita del mercato dei biocarburanti è ritenuta essere la principale causa dell’aumento del numero di affamati nel mondo, che ha ormai superato il miliardo di persone.
I dati forniti dalla Banca Mondiale, infatti, evidenziano che l’aumento della produzione di bio-carburanti ha causato l’aumento dei prezzi (+75%), aumento che è alla base della attuale crisi alimentare. Una buona parte della produzione di mais alimentare in paesi come Stati Uniti, Canada ed Europa è stata convertita in etanolo per sostenerne la crescente domanda.
Secondo ActionAid per contenere il fenomeno è necessario che i paesi in cui è maggiore la produzione di biocarburanti ne contrastino una ulteriore espansione. Le Nazioni Unite dovrebbero valutare l’impatto a livello globale di questo tipo di alimentazione per autoveicoli e dovrebbero garantire il rispetto dell’ambiente in cui la produzione dei biocarburanti avviene e dei diritti umani delle comunità coinvolte.