Pit Bull azzanna il proprietario ai testicoli: paura a Milano
Un Pit Bull aggredisce ai testicoli il proprietario, sebbene non abbia mai manifestato segni d'aggressività prima: una vicenda shock in quel di Milano.
Un Pit Bull aggredisce il proprietario in quel di Milano e montano nuove polemiche sull’accudimento di questa razza canina. Il tutto è successo nella giornata di ieri, quando un giovane trentenne è stato rinvenuto privo di sensi nella sua abitazione, dopo che uno dei suoi cani l’ha aggredito ai testicoli. Una corsa disperata l’ospedale, dove l’uomo è ora ricoverato in prognosi riservata.
L’allarme è stato lanciato dalla fidanzata del trentenne: non ottenendo risposta né al campanello né al telefono cellulare dalle 18 dello stesso pomeriggio, verso le 20 ha avvisato i vigili del fuoco per poter far irruzione in casa. L’uomo soffre infatti di diabete, qualsiasi assenza immotivata potrebbe quindi essere il segnale per un intervento tempestivo.
Giunti all’interno dell’abitazione, la scena shock: l’uomo riversato a terra senza sensi, nudo, attaccato dai suoi due Pit Bull a genitali e testicoli. Non è ben chiara la dinamica dell’aggressione, così come riporta Il Giorno, ma si ipotizza che il ragazzo abbia avuto un malore nel tentativo di cambiarsi per uscire e, una volta svenuto a terra, i cani abbiano reagito attaccandolo.
Stando a quanto riportano le agenzie, i Pit Bull in questione pare non abbiamo mai manifestato segnali di aggressività negli anni, né nei confronti dell’uomo né di quelli dei loro simili. Probabilmente la reazione è quindi dovuta allo spavento per una situazione insolita e stressante, così come le prime ipotesi veterinarie spiegano. Sempre dalle pagine de Il Giorno, il veterinario e addestratore Davide Corti racconta:
Può essere andato in predazione, attaccando il padrone. Il Pit Bull nasce ed è selezionato per i combattimenti fra animali. E nonostante la brutta nomea, non attacca l’uomo. Sempre che non sia provocato da qualche gesto, fatto anche solo per giocare. In questo caso il giovane è stato azzannato proprio come una preda.
Nel frattempo, sui social network è già incominciata l’ormai nota discussione sull’opportunità di accudire delle razze dalla così infausta, e spesso stereotipata, fama. Un giudizio appare però fin troppo prematuro, soprattutto finché i contorni della vicenda non saranno ben chiariti.