Greenstyle Ambiente Mappatura dei mari italiani e della costa: il nuovo progetto ISPRA

Mappatura dei mari italiani e della costa: il nuovo progetto ISPRA

Grazie a un nuovo progetto ISPRA sarà possibile effettuare una mappatura dei mari italiani e della costa ancora più precisa. Ma come si svolgerà tale mappatura? E a cosa servirà all'atto pratico? Scopriamo qualcosa di più su

Mappatura dei mari italiani e della costa: il nuovo progetto ISPRA

Proteggere i mari e le coste è un dovere fondamentale. Per questo motivo l’ISPRA ha annunciato l’avvio del MER (acronimo per Marine Ecosystem Restoration), il grande progetto di mappatura dei mari italiani e della costa. Per poter realizzare un tale progetto sarà necessario utilizzare la tecnologia LiDAR. Il consorzio guidato da Fugro sfrutterà la sua tecnologia per poter mappare le coste, in modo da poter preservare e ripristinare gli ecosistemi marini.

Si sa già che la mappatura interesserà tutte le coste italiane, con particolare focus delle praterie di Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa, usando sensori all’avanguardia (i LiDAR) e sensori ottici aviotrasporati, gravimetria aerea e sensori satellitari. L’intenzione è quella di riuscire a coprire una superficie totale di 10.200 km2, utilizzando anche un veicolo sottomarino autonomo che permetterà di osservare direttamente ben 4mila chilometri di costa.

Mappatura mari italiani e costa: il progetto ISPRA

Oceano, ondate di calore
Fonte: Unsplash In una nota stampa l’ISPRA ha spiegato che “prende il largo il più grande progetto di mappatura e ripristino degli ecosistemi marini, il piano MER (Marine Ecosystem Restoration) del PNRR, un vero e proprio laboratorio di restauro degli habitat e osservatorio dei fondali che traccerà la rotta per interventi futuri. È stato infatti sottoscritto da Ispra, nell’ambito del progetto MER, il verbale di consegna e avvio delle prestazioni in via d’urgenza con l’operatore economico RT per lo svolgimento delle attività riguardanti i rilievi LiDAR batimetrici e le indagini geofisiche di completamento”.

L’idea è quella di riuscire a creare una sorta di Atlante digitale dei mari italiani. Grazie al sensore LiDAR sarà possibile ottenere preziose informazioni in merito alla scoperta di nuove specie e habitat, in modo anche da preservare la biodiversità marina.

18 i progetti approvati dall’ISPRA e che coinvolgono aree marine protette, Parchi Nazionali e più di 29 Zone Speciali di Conservazione stabilite dall’Unione Europea. 91 i campi di ormeggio che verranno installati entro il 2026, portando così il totale a 1.769.

Inoltre fra poco sarà anche pubblicato un bando di gara per l’acquisizione di una nuova nave da ricerca oceanografica, grazie alla collaborazione con la Marina Militare. Ovviamente, poi, per raggruppare e analizzare tutte le informazioni ricavate, ecco che verrà costruita un’apposita piattaforma informativa che permetterà di valutare quanto siano sostenibili le attività marine e di pianificare quali misure adottare per affrontare i problemi che i cambiamenti climatici stanno causando nel Mar Mediterraneo.

Principali attività del progetto MER

giornata nazionale del mare

Il Progetto PNRR MER fa parte del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. L’ISPRA sarà il soggetto attuatore di tale progetto, mentre al Ministero per per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica toccherà amministrare i finanziamenti di 400 milioni di euro per il 2022-2026. Diversi gli scopi del MER:

  • ripristino e protezione dei fondali e degli habitat marini
  • rinforzare il sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri
  • mappatura degli habitat costieri e marini di interesse conservazionistico

Il tutto sarà reso possibile anche dall’acquisto di una nuovissima unità navale oceanografica, dotata di apparecchi tecnologici capaci di sondare i fondali marini fino a 4ila metri.

Queste alcune delle attività più importanti previste all’interno del Progetto:

  • ricostruzione dei banchi di ostrica piatta europea (Ostrea edulis) in Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo
  • mappatura degli habitat costieri di tutta la costa italiana
  • monitoraggio tramite antenne radar HF costieri con l’installazione di 13 nuove antenne e la manutenzione delle 7 antenne già esistenti
  • creazione di una nuova rete nazionale di boe d’altura per tenere sotto controllo il moto ondoso, le correnti marine e i parametri meteo
  • ripristino della Rete Ondametrica e dei suoi 15 punti di monitoraggio per fornire dati sui cambiamenti climatici
  • mappatura di 90 monti sottomarini nel Mar Ligure, nell’Alto e Basso Tirreno, nel Mar di Sardegna, nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico meridionale
  • ripristino delle praterie a Posidonia oceanica (coralligeno) e delle foreste di Cystoseira
  • individuazione e ripristino di aree inquinate da rifiuti (progetto Ghost Nests, per il recupero di reti fantasma e rifiuti dell’attività di pesca)

Fonti:

  1. Ispra ambiente.gov

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