Settimana corta a scuola: il reale risparmio energetico e i vantaggi ambientali di questa strategia educativa
Quali sono i vantaggi della settimana corta dal punto di vista del risparmio energetico? Ridurre di un giorno la settimana scolastica può rivelarsi significativamente produttivo sia per gli studenti che per l'ambiente. Ecco quali sono i vantaggi abientali di questa scelta.
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Qual è il reale risparmio energetico della settimana corta a scuola? Da alcuni anni a questa parte, quello della short week è diventato un argomento molto dibattuto. C’è chi esalta i vantaggi della settimana corta, come la possibilità di usufruire di un giorno in più lontano da scuola o dall’ufficio, e chi invece ne mette in luce i punti a sfavore.
Ad esempio, molti sostengono che questo sistema non farebbe che aumentare il carico di studio (o di lavoro) settimanale, con vantaggi piuttosto relativi ed evidenti criticità.
Qualunque sia l’opinione su questo argomento, un dato certo è quello che riguarda il risparmio energetico: la settimana corta a scuola potrebbe effettivamente ridurre il consumo di energia elettrica, e può anche dare una mano all’ambiente in diversi altri modi. Insomma, eliminare un giorno dalla settimana scolastica potrebbe ridurre l’inquinamento. Ma qual è il reale vantaggio ambientale di questa strategia?
Settimana corta e risparmio energetico: quanto consuma una scuola?
Eliminare un giorno a settimana dal calendario scolastico è considerato un passo utile per affrontare l’attuale crisi energetica. Ma per quale motivo? Per poter rispondere a questa domanda, bisogna ricordare che, per poter accogliere gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale scolastico, gli edifici devono soddisfare alcuni requisiti essenziali.
Ad esempio, deve essere garantita la presenza di un buon sistema di illuminazione; devono essere presenti sistemi di riscaldamento e di condizionamento dell’aria, e non possono certamente mancare computer e altri supporti tecnologici essenziali.
Infine, in molte scuole sono previste delle zone ristoro, le cosiddette mense scolastiche. Tutto questo, naturalmente, comporta un certo dispendio di energia, che verrebbe ridotto semplicemente accorciando la settimana a 5 giorni ed eliminando il sabato dal calendario.
Tenere la scuola chiusa un giorno in più significa non dover accendere le luci o i sistemi di riscaldamento e di raffreddamento dell’aria, vuol dire lasciar spenti i computer, le Lim o lavagne elettroniche, e tutti gli altri servizi necessari per il buon proseguimento della giornata scolastica.
Per far ciò, naturalmente, gli studenti dovrebbero entrare a scuola un po’ prima e uscire un po’ più tardi, ma così facendo si ridurrebbe il consumo di energia necessaria per rendere quotidianamente funzionale e accogliente l’edificio.
I vantaggi ambientali della settimana corta
Sempre da un punto ambientale, il risparmio energetico non rappresenta il solo punto di merito della settimana corta.
Bisogna prendere in considerazione anche altri elementi, come la riduzione del pendolarismo casa-scuola (il che include anche i mezzi privati utilizzati per spostarsi, come automobili e motorini). Eliminando un giorno dalla settimana scolastica, si otterrebbe una riduzione delle emissioni inquinanti, come CO2 e altri gas effetto serra.
Al momento, quella della settimana corta è un’opzione in fase di sperimentazione in molte scuole. Se questa sia effettivamente vantaggiosa per studenti, insegnanti e altri lavoratori del settore non possiamo ancora dirlo. Diverse ricerche hanno però rivelato che grazie a questa ridistribuzione si sperimenterebbero vantaggi come una maggiore produttività e un maggior equilibrio casa-scuola, oltre a un rafforzato senso di benessere. Quel che sembra chiaro è che questa strategia potrebbe fornire diversi vantaggi sul piano energetico e ambientale.